FANTAITALIA – GALASSIA – le copertine
Dall’inizio degli anni Sessanta alla fine degli anni Settanta, la rivista Galassia ha presentato al pubblico italiano opere di fantascienza sociologica
Dall’inizio degli anni Sessanta alla fine degli anni Settanta, la rivista Galassia ha presentato al pubblico italiano opere di fantascienza sociologica (critica sociale, satira politica, sperimentazione linguistica) in cui spiccano autori americani di notevole spessore come Fredric Brown, James Blish, Fritz Leiber, Clifford D. Simak, Henry Kuttner, Poul Anderson, Philip K. Dick, Frederik Pohl e Cyril M. Kornbluth, Harry Harrison, Philip J. Farmer…
Nata da un’iniziativa di Riccardo Valente, gli importanti curatori della testata furono Roberta Rambelli, Ugo Malaguti, Vittorio Curtoni e Gianni Montanari. Sebbene non accreditato, vi collabora anche un giovanissimo Luigi Cozzi, diventato poi famoso in ambito cinematografico.
Da segnalare le traduzioni (tutte integrali), quasi sempre realizzate dai curatori stessi della collana (soprattutto l’infaticabile e preziosissima Roberta Rambelli).
Alla fantascienza di matrice sociologica e impegnata, fortemente voluta da Roberta Rambelli, Ugo Malaguti alterna opere dallo stile vivace e avvincente, pervase di sense of wonder, come quelle di Edmond Hamilton, Jack Williamson e A. E. van Vogt. Negli anni Settanta Vittorio Curtoni e Gianni Montanari si rivolgono a lettori sofisticati e traducono gli autori più rappresentativi del periodo: pietre miliari del calibro di Robert Silverberg e Brian Aldiss oltre ad astri nascenti della New Wave angloamericana come Samuel Delany, Roger Zelazny, Thomas Disch, John Brunner, Barry Malzberg (sotto lo pseudonimo di K. M. O’Donel), R. A. Lafferty, Harlan Ellison… Fra questi, da non dimenticare Alexei Panshin, forse meno conosciuto degli altri autori, ma straordinariamente valido.
Interessante la proposta di qualche scrittore italiano, fra cui spiccano i racconti di Vittorio Catani, oltre alle opere dei curatori (Roberta Rambelli, Ugo Malaguti, Vittorio Curtoni, Gianni Montanari). Inaspettato il romanzo breve “L’Anaconda” (1967) di Giorgio Scerbanenco, famoso per i suoi romanzi polizieschi, che qui dimostra la sua abilità anche nel campo della fantascienza.
Nel corso degli anni si sono avvicendati su Galassia molti illustratori, eterogenei e di qualità altalenante. Spiccano, però, le copertine di Duccio Alessandri, Erberto Tealdi ma, soprattutto, quelle di Paola Pallottino, dalla grafica essenziale e dal fascino misterioso e sottilmente inquietante, che ricordano la pittura informale di quegli anni.
Paola Pallottino, professoressa di arte contemporanea all’Università di Macerata e fondatrice a Ferrara del Museo dell’Illustrazione, è anche autrice di alcuni racconti di stampo fantastico pubblicati su Galassia.
Importante il suo saggio “Le figure per dirlo. Storia delle illustratrici Italiane” (Treccani 2019).
Prima di Galassia, Riccardo Valente aveva fondato Galaxy, una rivista che fra il 1958 e 1964 pubblicò narrativa breve di qualità, attingendo al materiale della rivista statunitense Galaxy Science Fiction. Nel 1961 nasce Galassia, che affiancherà Galaxy con l’intento di pubblicare romanzi completi. Nel 1964 Galaxy è costretta a chiudere in quanto la rivista statunitense ha ceduto i diritti d’autore a un’altra casa editrice.
Curiosa la scelta di affidare a Guido Crepax l’illustrazione delle prime copertine della versione italiana di Galaxy.