Gottfried Helnwein – l’infanzia violentata

Nel mondo di Gottfried Helnwein le favole sono ambigue e il mondo terrificante.
Una famosa serie di quadri raffigura bambini feriti, o in contesti

Gottfried Helnwein - Child 7 - Polaroid
Gottfried Helnwein – Child 7 – Polaroid

Ho imparato di più da Paperino che da tutte le scuole che ho frequentato.” Gottfried Helnwein

Guardato bene dal vivo, immerso nella penombra bluastra, Topolino ha perso la sua espressione furba e simpatica e ora ha un ghigno sadico e le pupille dilatate dal crack (“Midnight Mickey” 2001). Paperino giace sul pavimento senza vita con espressione ebete mentre due sbirri anni ‘50 analizzano la scena del crimine (“L.A. Confidential – Cops II” 2000).
Nel mondo di Gottfried Helnwein le favole sono ambigue e il mondo terrificante.
Una famosa serie di quadri raffigura bambini feriti, o in contesti familiari ambigui. Bambine mezze nude attorniate da gerarchi nazisti (“Epiphany III Presentation at the Temple” – 1997) o imitazioni di quadri sacri in cui una nuova madonna laica mostra orgogliosa suo figlio a un gruppo di perfetti e impomatati soldati delle SS (“Epiphany I Adoration of the Magi” – 1996). Le dimensioni gigantesche delle tele aumentano l’effetto shoccante delle opere.

Gottfried Helnwein "Epiphany III Presentation at the Temple"
Gottfried Helnwein “Epiphany III Presentation at the Temple”

Helnwein rappresenta l’atrocità della guerra, l’innocenza violata dei bambini, i terrori dell’infanzia.
Alienazione e perversione aleggiano costanti nei dolorosi autoritratti a sfondo “medical” (uno di questi fu usato per la copertina di “Blackout” degli Scorpions – 1982), mentre i personaggi della Walt Disney ricontestualizzati ispirano un orrore vacuo e maligno. I loro enormi occhi rotondi deridono i piccoli e infelici protagonisti raffigurati nelle tele.

Gottfried Helnwein "Midnight Mickey"
Gottfried Helnwein “Midnight Mickey”

Helnwein nasce a Vienna nel 1948, è un pittore, fotografo, scenografo e performer. I suoi primi lavori consistono soprattutto in acquarelli iperealistici che hanno per soggetto bambini deturpati da ferite di guerra come “Peinlich” – 1971 (una bambina sfregiata che regge un fumetto) o “Lebensunwertes Leben” – 1979 (il cadavere di un bambino col volto nel piatto) per dedicarsi successivamente alla fotografia e a enormi tele a olio. Impressionante l’installazione del 2008 “The last child” nella città di Waterford (Irlanda) per cui furono ricoperte intere facciate di palazzi con tele raffiguranti bambine sanguinanti o armate.

Gottfried Helnwein "The last child"
Gottfried Helnwein “The last child”
Gottfried Helnwein "Lebensunwertes Leben" 1979
Gottfried Helnwein “Lebensunwertes Leben” 1979

Le tematiche provocatorie delle sue installazioni suscitano sempre sgomento e irritazione.
In occasione del 50° anniversario della notte dei cristalli l’artista austriaco espose in alcuni luoghi pubblici di varie città una serie di gigantografie di volti di bambini. La serie di fotografie provocò un profondo orrore in molti passanti. Oltre a numerosi reclami molte tele furono strappate. I tagli sulle fotografie dei volti accentuò l’atmosfera macabra dell’installazione.

Marylin Manson - artwork di Gottfried Helnwein per l'album “The Golden Age of Grotesque”
Marylin Manson – artwork di Gottfried Helnwein per l’album “The Golden Age of Grotesque”

L’artista viennese è famoso anche per le sue spettacolari scenografie teatrali e costumi di scena. Da ricordare le sue collaborazioni per le opere “Il cavaliere della rosa” di Richard Strauss (Los Angeles Opera 2005) e “L’anello dei nibelunghi” di Richard Wagner (Opera di Bonn 2006), per la rappresentazione teatrale di “Macbeth” di Shakespeare in chiave fetish e, soprattutto, per l’inquietante installazione per “The Child Dreams” (2010) di Hanoch Levin’s in cui decine di bambine ballavano a mezz’aria sospese a dei fili invisibili coperte di stracci insanguinati e “Le 120 giornate di sodoma” (2015) ambientato fra i giganteschi scaffali di un supermercato disegnati dall’artista.

Marylin Manson – artwork di Gottfried Helnwein per l’album “The Golden Age of Grotesque”

Nel 2002 inizia una collaborazione con Marylin Manson che spazia su vari progetti visivi. Helnwein si occupò della parte grafica dell’album “The Golden Age of Grotesque” (2002) e delle scenografie del tour che accompagnava il quinto lavoro del cantante statunitense.
The Golden Age of Grotesque” è un album a tema ispirato al cupo immaginario pre-nazista degli anni ’30 (in particolar modo alle immagini del libro “Voluptuous Panic. The Erotic World of Weimar Berlin”), in cui Manson gioca con uniformi naziste e ambientazioni da cabaret e. Helnwein preparò vari scatti che raffigurano Marylin Manson insieme a delle bambine armate. Nella più caratteristica il cantante guarda annoiato una bambina imbracciare un fucile “Carcano” (quello usato per uccidere Kennedy). La fotografia non fu scelta come copertina dell’album con grande disappunto del’artista.
L’artista viennese partecipò anche al cortometraggio “Doppelherz” (2003) e al teaser del film irrealizzato “Phantasmagoria: The Visions of Lewis Carroll” diretti dallo stesso Manson.

Marylin Manson - artwork di Gottfried Helnwein per l'album “The Golden Age of Grotesque”
Marylin Manson – artwork di Gottfried Helnwein per l’album “The Golden Age of Grotesque”

Curiosa e ben realizzata la galleria d’arte virtuale di Second Life (cercare VMOA).
www.helnwein.com è l’esaustivo sito dove le opere di Gottfried sono divise per tecniche utilizzate e per periodi creativi.

The Disasters of War 13 – Gottfried Helnwein
The Disasters of War 13 – Gottfried Helnwein
Gottfried Helnwein "The child dreams"
Gottfried Helnwein “The child dreams”
Self-portrait - Gottfried Helnwein
Self-portrait – Gottfried Helnwein
Gottfried Helnwein
Gottfried Helnwein

1 thought on “Gottfried Helnwein – l’infanzia violentata

  1. avete dimenticato di citare la collaborazione con gli Scorpions,una delle immagini utilizzate nell’articolo è stata la base per la realizzazione della copertina di “Blackout”, 1982.

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