XXX – ADELINA TATTILO. UNA FAVOLA SEXY – l’imperatrice dell’editoria erotica italiana in un saggio di Dario Biagi

Adelina Tattilo è stata una delle donne che, più di altre più celebri, hanno segnato il costume, la cultura e lo stile italiano degli anni settanta

ADELINA TATTILO
ADELINA TATTILO una favola sexy

Infinite sono le vie dei libri. Ti interessi di cose bizzarre e sospetti che non può esistere un libro su questi argomenti. Ma poi scopri autori che vi si sono dedicati approfonditamente! Autori come Dario Biagi, ad esempio.
Giornalista e scrittore per molto tempo nella redazione Cultura della Rai, ha lavorato per numerosi periodici. Ma sono i libri che ha scritto che hanno attirato la mia attenzione, soprattutto gli ultimi due, pubblicati da Odoya: “Vita semieroica di Franco Valobra” e “Adelina Tattilo. Una favola sexy”.

Il primo è l’appassionante e avventurosa biografia di un giornalista e scrittore oggi poco ricordato ma davvero tra i più interessanti del mondo della cultura degli anni sessanta e settanta.
Avete presente il Dottor Fez de “Il gioco” di Manara?
Quell’uomo bruttissimo che ha progettato la piccola macchinetta per aumentare il piacere della bella signora Claudia Cristiani è identico a Franco Valobra.
Quell’uomo di rara deformità fu, come scrive Biagi, “l’anima intelligente e colta di “Playmen” (dove appunto venne pubblicato “Il gioco” nel 1983), primo magazine di erotismo patinato nato in Italia cinquant’anni fa sul modello di Playboy, intervistando nomi come Sciascia, Ginsberg, Moravia, Fred Astaire, Vargas Llosa e Ionesco”.

Franco Valobra
Franco Valobra

Il mitico “Playmen” era già stato al centro di un libro di Gianni Passavini: Porno di carta. Vita, morte e miracoli di Saro Balsamo, l’uomo che diede l’hardcore all’Italia” (Iacobelli 2016). Quel rivoluzionario mensile nacque mentre il rapporto tra Balsamo e la moglie stava entrando in crisi.
La moglie, bella ed elegante signora, futura imperatrice dell’editoria erotica, era Adelina Tattilo, al centro dell’ultimo libri di Biagi.
Balsamo aveva gestito in maniera incauta la sua azienda e le perdite erano ingenti. L’editore aveva numerosi problemi con la legge per questioni fiscali e avventatezze gestionali. Braccato da magistrati, banche e creditori dovette lasciare la casa editrice rifugiandosi all’estero.
La moglie, che decise per la separazione e poi per il divorzio dal marito fedifrago, diventò amministratrice della casa editrice e la portò alla ribalta dell’editoria italiana, con eccezionale prontezza e una capacità di gestione imprenditoriale unica nella sua epoca, portando la sua rivista ammiraglia a vendere 450.000 copie.

Playmen cover art
Playmen cover art

Nata a Manfredonia nel 1928 e scomparsa nel 2007, Adelina Tattilo è stata una delle donne che, più di altre più celebri, hanno segnato maggiormente il costume, la cultura e lo stile italiano degli anni settanta e oltre.
Dario Biagi riesce, utilizzando documenti editi e inediti, sfogliando annate su annate di riviste, intervistando le persone che l’hanno conosciuta e che le erano vicine, a ricostruire la biografia di una donna coraggiosa, che è stata pioniere dell’erotismo elegante e regina dei salotti romani.
Adorata da Henry Kissinger che la definì “smart and gorgeous” fu una donna dotata di grande talento, in equilibrio tra tradizione e rivoluzione, tra la fedeltà ad un’idea di donna ancorata a valori tradizionali e la necessità di allontanarsene per vivere nuove libertà.

Zil Zelub di Guido Buzzelli
Zil Zelub di Guido Buzzelli

Il suo capolavoro è stato chiaramente la gestione di “Playmen”, rivista erotica patinata chiusa ormai da quasi vent’anni, che negli anni settanta fu ricca anche di contenuti culturali, forse superiori a quelli del modello “Playboy”, dal quale si differenziava però, per una scelta differente nel campo delle bellezze femminili.

Con la direzione di Luciano Oppo la rivista si batté direttamente con Hugh Hefner, non solo per il predominio delle vendite in Italia ma anche in U.S.A. dove riuscì a sbarcare per un breve periodo, dopo una lunghissima battaglia legale. Nonostante fosse portatrice di una cultura libertaria e socialista (fu strettamente legata a Bettino Craxi) e la pubblicazione di riviste femminili nuove ed impegnate come “Libera, la Tattilo ebbe molte donne contro, e non solo femministe.

Playmen n.12 anno IV
Playmen n.12 anno IV

Oltre ad aver mostrato agli italiani le grazie, tra le altre, di Jaqueline Onassis (uno scoop leggendario del 1969), Giovanna Ralli (vedere e apprezzare la copertina di Playmen del dicembre 1970), Pamela Villoresi, Patty Pravo, Brigitte Bardot, Ornella Muti, Amanda Lear, Teresa Ann Savoy, Lilli Carati e Camille Keaton, “Playmen” intervistò moltissimi scrittori ed intellettuali.

Tra i contenuti più imprevisti, un’intervista a Julius Evola, di cui venne anche anticipato un brano del suo “Cavalcare la tigre”.
La sua attività editoriale fu interessante anche per i testi che pubblicò, oggi rarità per cercatori di libri di epoche perdute, tra cui “Playdux, storia erotica del fascismo”, opera di Gian Carlo Fusco mai ristampata, “La marijuana fa bene” e “Dizionario della letteratura erotica” del mitico scrittore e agente segreto Enrico De Boccard, conosciuto anche per essere il curatore dell’edizone “critica” di due testi leggendari: i poemetti goliardici “Processo di Sculacciabuchi” e “Ifigonia in Culide”.

Le cover della rivista Menelik
Le cover della rivista Menelik

Tra le molte altre pubblicazioni Tattilo vorrei citare “Menelik”, una rivista “eroticomica”, un tipo di periodico che è assente da molti anni nelle edicole italiane e che forse non tornerà più in auge.

Su “Menelik” apparvero molte cose curiose tra cui “Zil Zelub” del grande Guido Buzzelli, una porno-parodia di Tex, per i disegni di Dino Leonetti (quanti tascabili erotici a suo nome!) e un’altra striscia cult: “Bernarda” di Floriano Bozzi e il fotoromanzo “Supersex” (quello di Ifis-tcen-tcen!).

Supersex e i suoi fulminanti dialoghi
Supersex e i suoi fulminanti dialoghi

Dario Biagi, oltre ai due libri di cui vi ho parlato, ha scritto altre cinque biografie di personaggi diversi ma sottilmente uniti dalla loro vita fuori dall’ordinario: “Vita scandalosa di Giuseppe Berto” (Bollati Boringhieri, 1999), “L’incantatore. Storia di Gian Carlo Fusco” (Avagliano 2005), “Il dio di carta. Vita di Erich Linder”, il più grande agente letterario del ‘900 (Avagliano 2007), “Cagnaccio di San Pietro” (Gaffi 2013), pittore anticonformista degli anni ‘20, Il ribelle gentile. “La vera storia di Piero Manzoni” (Stampa Alternativa 2013).

Tutti libri da recuperare, insieme alle biografie di Franco Valobra e Adelina Tattilo attraverso le quali finalmente si può far luce su un’editoria bistrattata, censurata e sequestrata all’epoca e dimenticata oggi. Ma non da chi se la ricorda bene e può parlarcene con cognizione di causa, come Dario Biagi, che con questi libri compone una storia dell’erotismo e del costume di un’epoca, gli anni settanta, che non finisce mai di esercitare attrazione su di noi appassionati di quegli anni selvaggi.

Info su IBS

Gian Carlo Fusco - Cagnaccio di San Pietro (Natalino Bentivoglio Scarpa) - Giuseppe Berto - Piero Manzoni - Erich Linder
Gian Carlo Fusco – Cagnaccio di San Pietro (Natalino Bentivoglio Scarpa) – Giuseppe Berto – Piero Manzoni – Erich Linder

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