ATOM AGENCY un avvincente fumetto francese contemporaneo.

Atom Agency è il primo volume di una serie deliziosa che, per la sua qualità, meriterebbe un successo enorme. Una serie ben scritta, divertente, ingegnosa

Il fumetto francese contemporaneo d’avventura, fatte poche eccezioni, è letto da pochi appassionati. Questa dura verità è ancora più cocente se si tengono in mano i migliori volumi prodotti negli ultimi anni, per molti versi superiori ai prodotti americani di genere analogo.

Atom Agency
Atom Agency

Atom Agency è il primo volume di una serie deliziosa che, per la sua qualità, meriterebbe un successo enorme. Una serie così ben scritta, divertente, ingegnosa fa sfigurare molte delle tanto chiaccherate serie TV del momento che “devi vederla assolutamente!” ma poi non ne parla più nessuno sei mesi dopo l’uscita perché si sono annoiati già tutti.

La noia è certamente scongiurata con Atom Agency, il cui primo volume è uscito nel 2018 per Dupuis ed è proposta in Italia da Nona Arte, editore che non si riesce a smettere di lodare. Il merito di questo eccezionale risultato narrativo e grafico è di Yann (al secolo Yann Le Pennetier, sceneggiatore) e di Olivier Schwartz, disegnatore.

Yann scrive con scioltezza, dipana i fili di un giallo-noir con stupefacente abilità ed una conoscenza dell’equilibrio dei toni davvero impressionante. Da anni non si vede un fumetto così classico, così debitore di mille film e libri e atmosfere senza che la storia risulti derivativa ma anzi, dotata di uno stile personale e seducente. I disegni di Schwartz sembrano fusi con la storia, non c’è la sensazione che talvolta si prova quando l’autore non è unico, la narrazione e il disegno, come dovrebbe essere sempre, sono una cosa sola.

Nona arte
Atom Agency

La storia si svolge nel dopoguerra in una Cannes resa eccezionalmente dal tratto intelligente e ironico di Schwartz (le ambientazioni, sbalorditive, fanno quasi sentire al lettore gli odori delle vie e dei locali popolari!). Atom Vercorian, giovane ragazzo di origini armene è da tempo in disaccordo col padre sul suo futuro. Atom vorrebbe seguirlo in Polizia, il padre invece lo vorrebbe artista come il cugino Chahnourh Varinag Aznavourian, ovvero il leggendario Aznavour!
L’occasione per mettersi alla prova gliela dà uno straordinario furto, quello dei gioielli della moglie dell’Aga Khan III Begum Om Habibeh (Miss Lione 1929 e Miss Francia 1930, vero nome Yvonne Blanche Labrousse). Il valore della refurtiva supera i duecento milioni di franchi… Atom, nonostante non abbia un soldo, apre la sua agenzia investigativa, quella del titolo, grazie alla collaborazione dell’ex lottatore di catch Joseph Villain e della segretaria Mireille e si getta nell’avventurosa investigazione.

Una storia intelligente, con personaggi riusciti e scritti benissimo, appassionante ma anche capace di presentarci in poche sequenze una cultura complessa come quella armena, reduce da quello che è stato definito, con colpevole ritardo, il primo genocidio del XX secolo. Così scopriamo le abitudini, la mentalità, la religione e addirittura i piatti tipici armeni! Ma non solo, si conoscono l’ambiente del catch, le mode dell’epoca, le canzoni, gli alcolici, i vestiti, tutto senza noiosi “spiegoni”. Un vero manuale di scrittura e disegno a fumetti.

Insomma, quando si è finita la lettura, verrebbe voglia di ricominciare. Dato che questo capita davvero di rado negli ultimi tempi, speriamo esca presto il secondo episodio, attualmente in lavorazione. Che piacevole tortura l’attesa dei volumi francesi!

Atom Agency. I gioielli della Begum,
Yann e Oliver Schwartz,
Nona Arte
pp. 56 – € 19,90 – 2020

Atom Agency
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