CINEBIBLIOFILIA, CHE BELLA MALATTIA! – I migliori film della nostra vita

Con grande piacere do il benevenuto nella mia e nella vostra biblioteca ad una nuova collana varata da Gremese: I migliori film della nostra vita.

Sono da sempre e sempre sarò un sostenitore dei libri di cinema, sul cinema, per il cinema, intorno al cinema. Mi batterei per essi e fonderei un partito per la loro difesa e la loro diffusione. Perché, nonostante gli sciocchi che sostengono che il cinema basta vederlo da soli, i libri sono assolutamente fondamentali. Se lo sono per qualunque cosa, dall’arte alla filosofia alla letteratura, perché quando si tratta di cinema non andrebbero letti? Forse qualcuno ritiene il cinema, a differenza degli oggetti di studio più alti, troppo evidente, facile, diretto, per necessitare di un testo che lo analizzi?
Discorsi futili, forse, per chi abbia scoperto, capito, approfondito, aumentato il piacere del cinema e i film grazie ai grandi critici e studiosi, da Daney a Chion, da Brunetta, Tinazzi e Farassino a Pauline Kael, da Bordwell & Thompson a Vogel, da Bazin a Truffaut e Godard, da Eisenstein a Deleuze. Con grande piacere do il benevenuto nella mia e nella vostra biblioteca ad una nuova collana varata da Gremese: I migliori film della nostra vita.

"I gioielli di Madame de…" di Max Ophüls - poster
“I gioielli di Madame de…” di Max Ophüls – poster

Dietro la parafrasi di un celebre titolo (ricordiamolo, di un film di William Wyler con Myrna Loy e Fredric March, non della canzone di Renato Zero…) si cela il progetto di una ricchissima collezione di testi in cui in ogni volume un esperto di cinema presenterà il suo film della vita analizzandolo con l’occhio del critico e raccontando le proprie ragioni più personali e sottili con il cuore dell’appassionato.
La collana, diretta da Enrico Giacovelli, ha pubblicato per ora cinque volumi:

Giampiero Frasca: “I cancelli del cielo” di Michael Cimino
Piero Spila: “Aurora” di Friedrich Wilhelm Murnau
Jean-Max Méjean: “L’Atalante” di Jean vigo
Dominique Delouche: “I gioielli di Madame de…” di Max Ophüls
Roberto Chiesi: “” di Federico Fellini

Collana I migliori film della nostra vita - Gremese Editore
Collana I migliori film della nostra vita – Gremese Editore

Sono volumetti agili, chiari, illustratissimi (almeno cento immagini tra fotogrammi e altro). Il volume che ho in mano, “I gioielli di Madame de…” di Max Ophüls, scritto da Dominique Delouche è rappresentativo della collana: l’autore, regista di cinema e teatro poco conosciuto in Italia anche se fu assistente di Fellini per “La Dolce Vita”, ha potuto conoscere da giovane il maestro Ophüls, ne è stato grande appassionato fin da ragazzo, anche contro la critica del tempo. È quindi mediando tra cuore (del cinéphile) e cervello (del critico) che Delouche percorre la storia realizzativa del film tratto dal romanzo di Louise de Vilmorin e, nel cuore del libro, ne studia al microscopio ogni sequenza, arricchendo l’analisi con aneddoti, citazioni, ricordi. Ogni opera viene quindi trattata secondo molteplici punti di vista: storico, stilistico, tecnico, poetico, filosofico…e da quello dell’amore per il cinema.

Dopo aver letto e riflettuto su questi libri si ha la voglia di rivedere i film, che rinascono davanti ai nostri occhi, ora più ricchi di conoscenza ma ancor più desiderosi di guardare.

"I gioielli di Madame de…" di Max Ophüls
“I gioielli di Madame de…” di Max Ophüls

I gioielli di Madame de…” è sicuramente tra i capolavori del cinema, ma di quel cinema che alcuni prendono per superficiale, per frivolo. Non voglio riassumere la trama (che si discosta dal romanzo) ma è bello notare che proprio uno dei personaggi del film dice alla sua signora: “La nostra felicità coniugale solo superficialmente è superficiale”. Max Ophuls chiese alla sua attrice e musa Danielle Darrieux: “Il Vostro compito, cara Danielle, sarà duro. Voi dovrete, armata del vostro charme, della vostra bellezza e intelligenza che tutti ammiriamo, incarnare il vuoto, l’inesistenza. […] Diverrete sullo schermo il simbolo stesso della futilità passeggera spogliata di interesse“. Ed è proprio un film sulla leggerezza, sull’aria, sul vuoto, su ciò che passa. Un film che tratta appunto di gioielli, ovvero della futilità assoluta, e del loro ritornare continuamente nelle mani della donna che se ne vuole sbarazzare e che ha nel ballo (straordinaria la prima sequenza) la più forte metafora dell’imprendibilità dell’esistenza, del peso insopportabile del gioco dei sentimenti.

"I gioielli di Madame de…" di Max Ophüls
“I gioielli di Madame de…” di Max Ophüls

Sicuramente sarete curiosi, come lo sono sempre io in fatto di future pubblicazioni, di conoscere quali altri film usciranno in questa collana. Ecco tutte le informazioni in mio possesso:

Prossime uscite:
Alessandro Baratti: “Tutte le ore feriscono…l’ultima uccide” di Jean-Pierre Melville
Roberto Lasagna: “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick
Alfredo Rossi: “Splendore nell’erba” di Elia Kazan

In preparazione:
Ennio Bispuri: “Gli uomini, che mascalzoni…” di Mario Camerini
Valerio Caprara: “Il laureato” di Mike Nichols
Giulia Carluccio e Matteo Pollone: “Casablanca” di Michale Curtiz
Roberto Chiesi: “Sussurri e grida” di Ingmar Bergman
Giulio D’Amicone: “Il silenzio è d’oro” di René Clair
Roberto Donati: “C’era una volta il West” di Sergio Leone
Ilaria Feole: “C’era una volta in America” di Sergio Leone
Enrico Giacovelli: “La Ronde” di Max Ophüls
Roberto Lasagna: “Kill Bill” di Quentin Tarantino
Nuccio Lodato: “Au hazard, Balthazar!” di Robert Bresson
Jean-Claude Mirabella: “Bella di giorno” di Luis Buñuel
Luca Pacilio: “Lo zoo di Venere” di Peter Greenaway
Fabio Pezzetti Tonon: “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder
Jean-François Pioud-Bert: “Baci rubati” di François Truffaut
Giorgio Sangiorgio: “Mon oncle d’Amérique” di Alain Resnais
Patrick Saffar: “Boudu salvato dalle acque” di Jean Renoir
Paolo Speranza: “Riso amaro” di Giuseppe De Santis
Piero Spila: “Il Gattopardo” di Luchino Visconti
Piero Spila: “Luci della città” di Charlie Chaplin

Max Ophüls
Max Ophüls

Titoli diversi tra loro, grandi classici e meno celebri (“Boudu salvato dalle acque” merita assolutamente la visione!) ma quasi tutti capolavori e per tutti, se non erro, mancava una monografia dedicata.
In attesa poi di sapere chi si occuperà di “La maschera del demonio” di Mario Bava e “Sotto i tetti di Parigi” di René Clair (che sono citati in una recensione su «Il Cinematografo») non possiamo che rinnovare il mio benvenuto ad una collana che, dopo l’interruzione di Universale film edita da Lindau, va a colmare un grande vuoto del catalogo editoriale italiano. Viva il cinema! Viva i libri di cinema!

I volumi attualmente pubblicati sono acquistabili in tutte le librerie nonché a questo indirizzo: http://www.libreriagremese.it/default/gremese-editore/i-migliori-film-della-nostra-vita.html

 

Collana I migliori film della nostra vita
Gremese Editore – 2017 – € 14
Ciascun volume: cm 13,5 x 19
128 pp. con 100 foto a colori o bianco e nero (a seconda della pellicola)

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