FANTAITALIA – Due saggi sulla FANTASCIENZA ITALIANA di Simone Brioni e Daniele Comberiati

I due autori analizzano degli aspetti della storia e dei costumi italiani e i loro cambiamenti attraverso l’analisi della fantascienza italiana.

Fantascienza italiana saggi
Ideologia e rappresentazione – Simone Brioni e Daniele Comberiati

Simone Brioni e Daniele Comberiati hanno scritto due saggi complementari molto curiosi. “Ideologia e rappresentazione – percorsi attraverso la fantascienza italiana” (2020) edito da Mimesis e “Italian Science Fiction: The Other in Literature and Film” (2019) inedito in Italia, in cui il primo è la naturale continuazione o un approfondimento del secondo.

Fantascienza italiana saggi
Italian Science Fiction – Simone Brioni e Daniele Comberiati

Non sono saggi veri e propri sulla fantascienza italiana. Gli stessi autori rimandano ad altri testi come, per esempio, i libri di Giulia Iannuzzi per approfondire questo argomento. I due autori analizzano degli aspetti della storia e dei costumi italiani e i loro cambiamenti attraverso l’analisi del genere fantastico/fantascientifico prodotto nel nostro paese.

Illuminante il primo capitolo di “Italian Science Fiction: The Other in Literature and Film” in cui viene preso in analisi il periodo colonialista italiano attraverso le pubblicazioni dell’epoca come la rivista “Giornale illustrato dei viaggi e delle avventure di terra e di mare” (1878–1931), gli scritti di Paolo Mantegazza e i romanzi di Emilio Salgàri.

La nomea della fantascienza in Italia, secondo gli autori, potrebbe derivare proprio dalle sue origini colonialiste e discriminatorie. Posizioni considerate ormai impopolari e ingenue.

Fantascienza italiana saggi
Immagine tratta da Italian Science Fiction – Simone Brioni e Daniele Comberiati

La fine del 1800 la narrazione delle grandi esplorazioni era molto seguita dal pubblico. La scoperta di territori inesplorati e l’incontro con popoli allora considerati “esotici” andavano di pari passo con fantasiose avventure in cui la superiorità tecnologica ed etica degli Europei si scontrava con le usanze primitive di tribù aggressive e con il loro Pantheon di mostri e dei.

…storie dell’orrore, racconti etnografici, racconti immaginari o primi racconti di sf si mescolano nel Giornale, plasmando la percezione che i lettori hanno del resto del mondo…”

 “…la creazione del mito dell’esploratore fu utile per promuovere l’impresa coloniale, dato che un paese giovane con problemi interni come l’Italia aveva bisogno non solo del sostegno politico e industriale, ma anche del consenso entusiasta della maggioranza della popolazione…”

Quando la bandiera italiana sventolò su Venere” di Anton Ettore Zuliani fu la prima storia di sf che apparve sul Giornale nel 1905, lo stesso anno in cui l’Italia prese il controllo diretto della Somalia e vi fece sventolare le sue bandiere…”

Non solo queste narrazioni fra lo scientifico e il fantasioso sposavano lo spirito di conquista italiano, ma soprattutto ne davano un’approvazione morale descrivendo l’esploratore occidentale bianco superiore alle popolazioni aborigene, tratteggiate sempre come primitive e selvagge. Leggendo queste riviste e questi romanzi ci si scopriva Italiani uniti sotto una comune bandiera troppo giovane e poco riconosciuta.

Chiarificatore il titolo del capitolo: “The Age of Exploration and the Creation of a National Identity”.

Fantascienza italiana
Emilio Salgari “Alla conquista della luna” nella bella edizione Cliquot

Tre le figure chiave della fantascienza italiana di quest’epoca Emilio Salgari (1862 – 1911) , Paolo Mantegazza (1831 – 1910) e Yambo (Enrico de’ Conti Novelli da Bertinoro 1874 – 1943)

Il primo, ricordato più per il personaggio di Sandokan, scrisse nel 1907 “Le meraviglie del duemila” in cui i due protagonisti si risvegliano nel 2003 grazie agli effetti di una strana pianta.

Paolo Mantegazza descrisse nel romanzo “L’anno 3000” una società ideale di un remoto futuro in cui si teorizza, fra le altre cose, l’eugenetica.

Yambo, giornalista e autore di libri per ragazzi, scrisse numerose  avventure di viaggi spaziali. “Un matrimonio interplanetario” (1910) è uno dei primi film di fantascienza scritto e interpretato da Yambo e ispirato ai romanzi di Jules Vernes e al film muto di Georges Méliès “Le voyage dans la lune” (1902)

Fantascienza italiana saggi
Yambo “Gli esploratori dell’infinito” nella bella edizione Cliquot

IDEOLOGIA E RAPPRESENTAZIONE – PERCORSI ATTRAVERSO LA FANTASCIENZA ITALIANA

Il retaggio del diverso descritto sempre come selvaggio e inferiore, ad esclusione della controparte femminile vista come desiderabile frutto esotico, continua nel primo capitolo di “Ideologia e rappresentazione – percorsi attraverso la fantascienza italiana” con l’analisi del film “Caltiki il mostro immortale” (1959) di Mario Bava.

Fantascienza italiana saggi
“Caltiki il mostro immortale” (1959) di Mario Bava.

Nel secondo capitolo di “Ideologia e rappresentazione – percorsi attraverso la fantascienza italiana” viene affrontato il tema classico del robot per ripercorrere i grandi cambianti sociali degli anni ’70 (la legge sul divorzio, sull’aborto, la riforma del diritto alla famiglia…) che misero improvvisamente in crisi il ruolo del maschio nella società italiana dell’epoca. Divertente la scelta di analizzare il film “Io e Caterina” (1980) diretto e interpretato da Alberto Sordi.

Fantascienza italiana saggi
“Io e Caterina” (1980) diretto e interpretato da Alberto Sordi.

Il saggio prosegue usando tematiche ricorrenti della SF (Totalitarismi, Ecocritica, Follia, Religione, Terrorismo, Supereroi, Postumano) per analizzare, tramite film o libri, la società italiana.

“Furland®” (2018) di Tullio Avoledo
Totalitarismi

Molto bello il capitolo “Totalitarismi” in cui viene rispolverato un romanzo di fantascienza poco conosciuto come il suo autore: “L’uomo è forte” (1938) di Corrado Alvaro, da cui la RAI trae nel 1979 lo sceneggiato “Paura sul mondo”. “L’uomo è forte” è una cupa distopia ambientata in un paese imprecisato i cui cittadini vivono nel terrore. I tormentati personaggi scivolano piano nella paranoia e nelle loro ossessioni.

La controparte del romanzo di Corrado Alvaro è “Furland®” (2018) di Tullio Avoledo, un’originale distopia ambientata nel Friuli del 2023, diventato regione autonoma e trasformato in un enorme parco a tema. Nel parco si possono rivivere i momenti storici desiderati e ogni abitante ha un ruolo da interpretare per soddisfare i visitatori.

Ecocritica
“Quando le radici” (1977) di Lino Aldani

I romanzi presi in esami in questo capitolo sono “Guerra agli umani” (2003) di Wu Ming 2 e “Quando le radici” (1977) di Lino Aldani. Due libri di fantascienza appartenenti anche questi a epoche completamente diverse, la cui contrapposizione evidenzia le similitudini e le diversità della società italiana degli anni ’70 e degli anni 2000.

Il romanzo di Aldani racconta la storia di  Arno nell’alienante metropoli romana futura: operaio di giorno e accompagnatore per signore la notte. Esasperato da questa vita, scappa tornando al suo paese natale vicino a Piacenza dove ritrova una dimensione più lenta e a contatto con la natura in grado di rinfrancarlo. Ma la costruzione di un’arteria autostradale mette in pericolo l’esistenza stessa del paese. Era il periodo dell’emigrazione da Sud a Nord, delle incomprensioni fra settentrionali e meridionali, delle grandi opere che devastavano il territorio e distruggevano i legami delle piccole comunità. Il progresso economico è visto come una minaccia che porta con sé stili di vita pericolosi (Arno si prostituisce e fa largo uso di droghe). Non è un caso che nel finale Arno si unisca a una carovana di zingari girovaghi.

“Maciste e la regina di Samar” (1964 – Giacomo Gentilomo)
Supereroi

Divertente anche il capitolo Supereroi, ben distante dall’immaginario Marvel/Dc Comics. Gli autori, per analizzare il ruolo del maschio, la necessità dell’eroe e i suoi profondi mutamenti avvenuti in poche decine d’anni, prendono in causa i film “Lo chiamavano Jeeg Robot” (2015 – Gabriele Mainetti) e “Maciste e la regina di Samar” (1964 – Giacomo Gentilomo) e tutto il sottogenere italiano “Peplum”.

ITALIAN SCIENCE FICTION: THE OTHER IN LITERATURE AND FILM

“Lo zar non è morto” (1929).

Tornando a “Italian Science Fiction: The Other In Literature And Film” da segnalare questi due capitoli che inquadrano la storia e le realtà italiane attraverso classici della fantascienza letteraria e cinematografica.

Futurism And Science Fiction

Interessante capitolo storico che approfondisce il legame fra Futurismo e fascismo, parlando del romanzo collettivo ucronico del “gruppo dei dieci” a cui apparteneva Filippo Tommaso Marinetti : “Lo zar non è morto” (1929).

“La ragazza di Vajont” (2008) di Tullio Avoledo
The Questione Settentrionale: Reconfiguring Separatism

Come recita il titolo, il capitolo spiega la questione settentrionale e le divisioni fra nord est e sud Italia tramite il libro “Lo smeraldo” (1974) di Mario Soldati. Un misterioso personaggio, che conosce le pratiche di divinazione delle pietre, mostra al protagonista Mario il futuro. In un’epoca imprecisata l’Italia è fisicamente divisa in due: Nord e Sud. Nel Nord dominato è stata abrogata la proprietà privata, il concetto di famiglia e vige il controllo delle nascite collegato a un incentivo all’omosessualità. Il Sud rivive una nuova dominazione araba. Roma è distrutta, il Papato è stato trasferito e regnano due Papi. Lo sceneggiato RAI “La fantarca” (1966), scritto da Giuseppe Berto con la regia di Vittorio Cottafavi è una fantacommedia musicale in cui il problema meridionale è stato risolto inviando i cittadini del sud Italia a lavorare su Saturno. Ne “La ragazza di Vajont” (2008) di Tullio Avoledo “…uno dei temi principali (…)è l’amnesia collettiva. Il protagonista scrive: “Ricordo molto poco. E spesso sono ricordi confusi con l’immaginazione, non riesco a capire che cosa è vero e cosa no. Cosa ricordo e cosa mi sono immaginato …

Qui sotto i titoli degli altrettanto stimolanti capitoli del saggio.

> Aliens in a Country of Immigration: Intersectional Perspectives
> The Internal Other: Representing Roma
> Dystopic Worlds and the Fear of Multiculturalism
> After The Apocalypse: Repression And Resistance
> Future Pasts: Revisiting the Colonial Legacy in Alternate History Novels
> Afterword: A Genre Across Cultures

Ulteriori informazioni sul sito di Mimesis

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: