FANTAITALIA – MATERIA OSCURA

Materia Oscura – La fantascienza italiana sta attraversando una stagione di grande creatività e soprattutto le autrici sono la punta di diamante.

Materia Oscura
Materia Oscura

La fantascienza italiana sta attraversando una stagione di grande creatività e soprattutto le autrici sono la punta di diamante di questa rinascita.
Eccellente, quindi, la scelta di Emanuela Valentini, di curare un’antologia di sole scrittrici.
Sono molti i racconti che mi hanno in qualche modo colpito.

Materia oscura - Elena di FazioIndimenticabile quello di Elena Di Fazio, con i suoi stranianti universi paralleli, che riescono inspiegabilmente a comunicare fra loro, e gli “scivolatori” che sanno attraversarli, sfidando sia le leggi della fisica sia quelle dei tribunali. Elena Di Fazio affronta con disinvoltura tutti i padossi come già aveva fatto nel suo spettacolare romanzo di esordio: “Ucronia” (premio Odissea 2017). Qui introduce l’esilarante (e sconcertante) “Effetto Reagan”: un colossale scherzo della natura che, però, può avere risvolti drammatici.

Materia oscura - alexia bianchiniBellissimo anche il racconto di Alexia Bianchini.
La solitudine pervade la vita di una ragazza che, in un mondo devastato, vive rinchiusa in un laboratorio, accudita da vecchi androidi (di fatto la sua famiglia), senza aver mai conosciuto veri esseri umani.

Cosa accade quando un uomo attraversa il deserto per venire a trovarla? Scioccante il finale.

giovanna-repettoIntriso di una profonda tristezza il racconto di Giovanna Repetto, che sa trasmettere la solitudine dell’ultima donna completamente umana riportata in vita da intelligenze artificiali, che si prendono cura di lei, ma si dimostrano poco interessate ad approfondire il suo passato e, più in generale, la storia del genere umano. Si apre così, davanti a lei, un futuro privo di scopo e il rimpianto di essere stata risvegliata.

Il finale lascia il lettore in sospeso, quasi in apnea. Per altri autori questa sarebbe stata la premessa per un romanzo o per un’intera saga. Ammirevole, invece, la scelta di Giovanna Repetto di troncare bruscamente la storia e lasciare a noi la scelta di immaginare un seguito oppure no.

Anna Feruglio Dal DanE’ sempre un piacere ritornare nell’impero galattico che Anna Feruglio Dal Dan aveva descritto nel suo romanzo di culto “Senza un cemento di sangue”. Qui ha un ruolo significativo l’astronave senziente e il suo “carattere” davvero molto umano. Stimolante il battibecco fra lei e il protagonosta sul concetto di autocoscienza.

Laceranti, invece, i conflitti morali a cui la guerra può portare.

Straziante il colpo di scena finale.

Anche Franca Scapellato parla di astonavi senzienti. Le Arche attraversano lo spazio interstellare per popolare di vita pianeti adatti a una futura colonizzazione. Accelerare i tempi dell’evoluzione e terraformare questi pianeti per renderli abitabili: questo il loro scopo. Modificano, quindi, l’atmosfera, introducono negli oceani alghe unicellulari e poi organismi marini sempre più complessi, seminano le terre emerse con specie vegetali e larve di insetti… “Migliaia di anni di lavoro eseguito da robot instancabili, un tempo ridicolmente breve rispetto alle ere geologiche richieste da uno sviluppo naturale.

Poi viene il momento di popolare il pianeta: embrioni umani vengono risvegliati sull’Arca, cresciuti e addestrati per affrontare la colonizzazione.

Dolce vedere le astronavi senzienti che si prendono cura dei futuri coloni, come madri che accudiscono i loro i bambini, e la vena di tristezza che le pervade quando devono allontanarsi dai loro “figli” ormai cresciuti per intraprendere nuovi viaggi solitari, nelle sconfinate distese del cosmo.

Nicoletta ValloraniSe per Nicoletta Valloraniscrivere è un atto di libertà”, come interpretare l’ultimo gesto di Céline, la donna mutante che dà il titolo al racconto, se non come un atto estremo di libertà.

Un Addestratore militare, costruito per non aver paura o dubbi sul suo ruolo, quando entra in contatto con Céline resta disorientato e, ben presto, dovrà rivedere tutte le sue convinzioni.

Lei era stata catturata da una pattuglia in perlustrazione fra le rovine industriali che costellano questa terra martoriata. A differenza di altri mutanti, lei non aveva opposto resistenza.

La sua muscolatura, le sue dita feroci e la sua doppia fila di denti affilati sembravano progettati per la guerra, ma lei non sapeva come usarli a scopo offensivo. I suoi occhi non mostravano aggressività, solo paura. Era stata assegnata al reparto delle nuove reclute. Quanto può essere frustrante per un Addestratore non riuscire a insegnare a una recluta come combattere? E, soprattutto, perché combattere?

La scelta estrema di Céline metterà in crisi l’Addestratore e quanto gli era stato insegnato nel Campo militare: “non abbiamo bisogno di verità, ma solo di rassicurazioni sul senso del nostro stare al mondo”. Ed è proprio questo senso che Céline frantuma, senza scendere a compromessi, nella sua disperata ricerca di libertà.

Materia Oscura - Giulia GibelliniNotevole anche il thriller adrenalinico di Giulia Gubellini, dove una cacciatrice di bug informatici (una debugger) rischia la vita, immergendosi nel codice di un programma che nasconde infide trappole friggi-cervello.

Davvero originale e spiazzante (oltre che esilarante) l’idea che i bug possano essere difesi da una sorta di WWF o di Amnesty International informatico che vuole proteggere gli errori di programmazione, in quanto capaci di portare alla nascita casuale di intelligenze artificiali.

I bug tutelati dalla legge sono quelli che assumono “sembianze umane, cosa che succede solo nei simulatori a immersione totale della realtà. Ed è una puttanata. Per farla breve: anni fa è nato un movimento per la salvaguardia dei bug, roba dell’altro mondo. Sostenevano che gli errori di codificazione, in quanto frutto di una combinazione casuale di variabili e codici, erano in grado di ricordare, agire e provare emozioni. Per cui, invece di eliminarli, bisognava trasmigrarli in un ambiente protetto creato ad hoc. E qualche coglione di politico in campagna elettorale ha approvato una legge che obbliga le aziende a un processo complicatissimo, e altrettanto costoso, per la creazione di queste realtà paradisiache per bug.” Da qui lo svilupparsi di professioni illegali come quella del debugger.

Da questa parziale carrellata emerge che le tematiche trattate in questi racconti sono svariate, ma mi piace sottolineare che la qualità della scrittura è sempre ottima.

Lea autrici di Materia oscura
Emanuela Valentini – Elena di Fazio – Alexia Bianchini – Giovanna Repetto – Anna Feruglio Dal Dan – Franca Scapellato – Nicoletta Vallorani – Giulia Gubellini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: