FANTAITALIA – 2019: UN ANNO DI ANTOLOGIE STUPEFACENTI

Il 2019 ci ha regalato delle splendide antologie.

Mondadori ha puntato sull’ABC dell’Età dell’oro: tralasciando la A (Asimov), ha pubblicato la B (Bradbury) e la C (Clarke), due punte di diamante emerse prepotentemente negli anni ’50 e poi diventate leggende.

Nelle collana “I Draghi”, sotto il titolo “Halloween”, Massimo Scorsone ha raccolto con encomiabile “originalità e coerenza” trenta racconti e quattro romanzi di Ray Bradbury, venati di mistero (quando non di horror) e ricchi del fascino cupo e poetico che contraddistingue l’autore, soprattutto nella sua produzione weird. Belle le illustrazioni di Joseph Mugnaini che accompagnano la lettura. (qui la bella intervista di Stefano Rizzo a Massimo Scorsone

Antologie di fantascienza
Antologie di fantascienza 2019

Urania Collezione ci ha regalato quattro antologie che racchiudono praticamente tutta la narrativa breve di Arthur C. Clarke. Come non rileggere, anche se per l’ennesima volta, piccoli gioielli come “I nove miliardi di nomi di Dio” o “La stella”.

Nel “Millemondi” di dicembre, Urania ha raccolto una selezione di racconti del folle Raphael A. Lafferty (come lo aveva definito Harlan Ellison). A chi non conosce il genio bizzarro e spiazzante di questo autore, consiglio un avvicinamento graduale, come se si sorseggiasse un cocktail dai mille sapori, capace di ammaliare ma anche di stordire. Per incominciare proporrei “Novecento nonne”, “Golden Gate” e “Come si chiamava quella città”.

Imperdibili, poi, i racconti di Ted Chiang presenti in “Respiro”, edito da Frassinelli. Insieme alla precedente antologia (“Storie della tua vita”), “Respiro” raccoglie tutta la sua produzione, breve come sempre (a eccezione del “Ciclo di vita degli oggetti software”) e sempre di altissimo livello.

La palma d’oro per l’originalità, però, va a due antologie italiane pubblicate da Delos Books:

  • L’antologia DIVERGENDER a cura di Caterina Mortillaro e Silvia Treves,
  • L’antologia FANTA-SCIENZA a cura di Marco Passarello.

DIVERGENDER:

Gender e fantascienza. Sette autori italiani, due stranieri e tre saggisti per dipingere l’arcobaleno delle identità di genere.”
Divergender Antologie
Divergender – Antologie
Charlie Jane Anders

Probabilmente l’autore mito dell’antologia è Charlie Jane Anders, lo scrittore trans dalla “straordinaria inventiva e creatività” che “ha deciso di vivere la sua identità e la sua sessualità in modo non conforme al sistema binario”. E lo straordinario racconto scelto dalle curatrici lo dimostra. Il corteggiamento fra un Pilota e un’Inserviente a bordo di una città spaziale, dove tutti sono geneticamente modificati e suddivisi in caste a seconda della loro funzione (anche se il loro gender non è così ben definito), porta allo sconcerto, alla diffidenza e all’irritazione dell’Inserviente, soprattutto quando gli zuccherosi sonetti da Dolce Stil Novo che il Pilota le indirizza diventano di pubblico dominio. Tutte le altre Inservienti “per la prima volta, erano orgogliose di me, e io volevo morire”. La mancanza di romanticismo (o il cinico realismo) della protagonista la porta pensare che il corteggiamento nasconda altre intenzioni.

“Il fottuto amore. Non ti può salvare dalla merda. È solo un anestetico” rinfaccia l’Inserviente.

“Forse. Ma salva la vita” risponde il Pilota.

Inaspettato e triste il finale, ma in certo qual modo rasserenante.

Giovanna Repetto

Anche il finale del bellissimo racconto di Giovanna Repetto apre al sorriso, nonostante parta dalla desolata condizione dell’ultima donna interamente umana ancora in vita sul pianeta alieno dove i terrestri erano naufragati generazioni prima. Suo era il compito di dare continuità alla specie. Adesso, però, è stanca e la sua motivazione viene meno quando osserva i giovani che crescono ibridati con i geni extraterrestri. Che cosa resta di terrestre in loro? E “che cosa avrebbe potuto trasmettere ai suoi figli? Lei stessa non aveva mai visto la Terra, e nemmeno i suoi genitori l’avevano vista”. Tramandare miti e fantasie di un pianeta di fatto sconosciuto? A che scopo?

Questo senso di inutilità la porta a entrare in contatto con l’impalpabile entità aliena che fino a quel momento aveva sempre cercato di evitare. L’incontro con quella misteriosa forma di vita indigena (un vapore colorato senziente che danza rinchiuso in una sfera) è inizialmente spiazzante, a tratti sconvolgente, ma anche incredibilmente stimolante, sia sul piano intellettuale che su quello emotivo e – perché no? – perfino… erotico.

Rokeya Sakhawat Hossain

Straordinario anche il racconto di Rokeya Sakhawat Hossain. Straordinario per la tematica trattata (la descrizione di un regno femminista fortemente utopistico), per i tempi in cui fu scritto (pubblicato nel 1905 sulla rivista “The Indian Ladies”) e, soprattutto, per chi lo ha scritto (una donna “indiana bengali di religione musulmana, vissuta nell’epoca coloniale”).

“Mentre le donne facevano a gara nella ricerca scientifica, gli uomini si dedicavano ad aumentare il loro potere militare. Quando seppero che le università femminili avevano inventato il modo di ricavare acqua dall’atmosfera e calore dal sole, risero e dissero che erano sogni campati in aria.” Questo dice tutto.

M. Caterina Mortillaro

Senza raggiungere gli estremismi immaginati da Naomi Alderman in “Le ragazze elettriche”, M. Caterina Mortillaro descrive la vita in una società retta da donne, in cui i maschi hanno un ruolo subalterno. Una società femminista, messa in pericolo dalle spinte reazionarie di alcuni maschi che sognano di vendicarsi delle donne, del loro potere e delle umiliazioni che hanno dovuto subire. “Da vittime le donne erano diventate aguzzine. Eppure la storia dava ragione a loro.”

Sebbene il finale di questo bel racconto non mi abbia convinto del tutto, ho trovato terribilmente credibile la soluzione del Fronte di Riappropriazione Maschile di disattivare il chip di controllo delle nascite e considerare questo gesto (e le sue conseguenze) come una punizione adeguata all’autodeterminazione femminile. Un gesto che in questa società futura è l’equivalente di uno stupro, perché toglie alla donna la possibilità di scegliere.

Silvia Treves

La vita è davvero difficile nella terra post-catastrofica descritta da Silvia Treves. L’acqua potabile scarseggia e i raggi ultravioletti superano la fascia dell’ozono, rendendo necessarie le lenti protettive per gli occhi. Anche la sterilità è un problema e i gameti possono diventare merce di scambio.

Ci sono i “Naturali” e quelli modificati per fare i “Servitori”,  le “Balie”, i “Soldati” o per dare piacere (e raccogliere materia prima per le banche degli ovuli e dello sperma gestite dalle biocorporazioni). Poi ci sono gli sfigurati dalle tossine…

Il giovane protagonista è nato per dare piacere. A chi si ritrae di fronte a lui, sentendo la sua mente che lo sfiora, dice: “Non temermi: noi siamo innaturali eppure umani, siamo il vostro specchio e ciò che mai sarete”. Sa plasmare il suo corpo, modificandolo con genitali maschili o femminili a seconda dei desideri del cliente, ma ora si è ritirato, ha comprato la sua libertà. Adesso vuole solo raggiungere un’isoletta vicina alla terraferma, lussureggiante di vegetazione e di fauna mutante, dove vive un Soldato ormai obsoleto, reduce di guerra, che si aggira lì come un bizzarro monarca.

E’ su questa isoletta che il protagonista e il Soldato s’interrogheranno sul senso della loro vita.

Racconto corposo e sfaccettato, a tratti impegnativo, ma che sa ripagare dello sforzo.

Le autrici dell' antologia Divergender
Charlie Jane Anders    Giovanna Repetto                Rokeya Sakhawat Hossain    M. Caterina Mortillaro          Silvia Treves

Charlie Jane Anders    Giovanna Repetto                Rokeya Sakhawat Hossain    M. Caterina Mortillaro          Silvia Treves

Da leggere anche gli altri racconti (di Fabio Lastrucci, Antonino Martino, Alberto Costantini, Franci Conforti) e i tre notevolissimi saggi:

    • “Molti generi molti mondi. L’antropologia e gli studi di genere” di Maria Giovanna Cassa
    • “Dal femminismo al queer: la rilevanza della fantascienza tra fine Sessanta e inizio Ottanta” di Pietro Adamo
    • “Oltre il binario: gender e fantascienza” di Roberto Kriscak

Maggiori informazioni sul sito DelosStore

FANTA-SCIENZA:

Quando la fantascienza insegue la scienza. Nove racconti liberamente ispirati da colloqui con ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia.”
fanta-scienza antologie
Fanta-scienza – Antologia

Imbarazzante dirlo, ma le parole dei ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova sono spesso più stimolanti dei racconti che le seguono. Ciò non toglie che il pregio dell’antologia sta proprio nell’aver accostato la realtà scientifica alle estrapolazioni della fiction in modo perfettamente speculare.

Geniale, quindi, l’idea di Marco Passarello.

I racconti che ho apprezzato di più sono quelli di:

Serena Barbacetto

tecnologia ispirata ai meccanismi biologici delle piante. In un mondo popolato dalle menti simulate di importanti ricercatori scientifici ormai morti (cervelli artificiali frutto di scansioni cerebrali complete ora gestiti da IA inorganiche), un seme lanciato verso un lontano pianeta ha generato un fiore robotico, che da allora trasmette come un radiofaro una quantità di informazioni dirette a entità sconosciute.

Anche se a tratti è un po’ criptico, lo stile è fluente ed elegante. La qualità della scrittura lo rende il racconto migliore dell’antologia.

Andrea Viscusi

La nanotecnologia applicata alla medicina. I medibot verranno innestati a tutti dalla nascita per prevenire le malattie. Ma i movimenti di protesta contro la medicina imposta, Not in my Body, vinceranno la battaglia. Cosa accade se una delle prime bambine nate senza il supporto della tecnologia medica si ammala? Eccellente dilemma morale.

Franci Conforti

Come sviluppare forme di vita ibride e senzienti, create a partire da micro RNA umano. Una scoperta rivoluzionaria, nata per caso in un ospedale dove una giovane donna, pericolosamente collegata con la mafia russa, deve essere sottoposta a un delicato intervento al cervello. L’intrecciarsi di amore, criminalità e casualità verranno ricordati millenni dopo in un film che vuole rendere omaggio ai protagonisti di questa sensazionale scoperta, la cui applicazione su scala planetaria lascia davvero senza fiato.

Unica perplessità: trovo difficile immaginare che lo star system del terzo millennio sia pressoché identico a quello attuale.

Lukha B. Kremo

Analisi del DNA con potentissimi microscopi a superrisoluzione, nanobot e realtà virtuale. Nella città laboratorio di una micro nazione blindata delle Isole Salomone, la sperimentazione porterà a risultati davvero rivoluzionari. Necessita, però, di fondi per la sperimentazione. Lo spionaggio industriale porterà a un finale inaspettato.

La trama si presta a interessanti colpi di scena, però non ho trovato una tensione emotiva davvero coinvolgente.

Da leggere assolutamente tutte le interviste ai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

Maggiori informazioni sul sito DelosStore

gli autori dell'antologia fanta scienza
Marco Passarello, Serena Barbacetto, Lukha B. Kremo, Andrea Viscusi, Franci Conforti
Visita tutti gli articoli apparsi nello speciale di B-SIDES Magazine: FANTAITALIA

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