LA STRAZIANTE RESURREZIONE DI VICTOR FRANKENSTEIN un’antologia weird di Thomas Ligotti

LA STRAZIANTE RESURREZIONE DI VICTOR FRANKENSTEIN un'antologia weird di Thomas Ligotti
LA STRAZIANTE RESURREZIONE DI VICTOR FRANKENSTEIN un’antologia weird di Thomas Ligotti

Quando finirò di lodare Il Saggiatore per ciò che ha fatto per l’editoria e la cultura italiana negli ultimi anni? Spero fra molto, moltissimo tempo. Nel frattempo mi godo la meraviglia e la soddisfazione di scoprire ogni anno numerosi libri italiani affascinanti, che sperimentano e  rimettono in discussione la forma del romanzo e del saggio come non è dato di trovare in nessun altra casa editrice (penso, per dire i primi che mi vengono in mente, a Davide Orecchio, Giuseppe Marcenaro, Andrea Morstabilini e Andrea Esposito ma anche a Filippo Tuena di cui attendo con grande curiosità il prossimo “Le galanti, previsto per la metà di febbraio). Ma c’è anche un altro campo in cui Il Saggiatore non ha pari ed è quello in cui lavora per il recupero dal passato, anche recente: Gombrovicz, Berger, Camporesi, Schnitzler, Sereni, Bianciardi e Fortini sono solo alcuni dei moltissimi straordinari giacimenti di idee e di bellezza che il catalogo dell’editore milanese, sempre in movimento, può offrire al lettore. In alcuni casi si tratta di opere di cui attendevo io stesso il ritorno da anni, come “Freaks” di Leslie Fiedler (ora sarebbe il momento di “Amore e morte nel romanzo americano”).

Nottuario - Thomas Ligotti - Immagine di copertina di Olivier de Sagazan
Nottuario – Thomas Ligotti – Immagine di copertina di Olivier de Sagazan

Uno dei grandi autori pubblicati meritoriamente e con continuità dal Saggiatore è proprio Thomas Ligotti, di cui è da poco uscito il suo ultimo, piccolo e curioso libro. Ligotti è un maestro del racconto weird. Questo termine, una delle parole chiave della contemporaneità, è al centro, anche in Italia, della discussione critica (si veda la ricchissima indagine a cura di Carlo Mazza GalantiIl canone strano” ) e di una vera e propria rinascita del fantastico letterario sul nostro territorio. Su questo genere, variazione dell’antico e mai spento racconto dell’orrore e del mistero, l’editore sta lavorando molto, sia per quanto riguarda gli antichi maestri (Lovecraft) sia per i più recenti grandi autori (Joyce Carol Oates, ad esempio, molto convincente nella recente raccolta horror “Il collezionista di bambole).

La cospirazione contro la razza umana - Thomas Ligotti -
La cospirazione contro la razza umana – Thomas Ligotti – Immagine di copertina di Olivier de Sagazan

Ligotti è un autore di culto di cui si sa poco (anche le sue immagini sono rare) e del quale ogni intervista sembra per un attimo gettare un filo di tenue luce sul buio che ricopre la sua vita e la sua persona. Ma poi l’oscurità si riprende tutto.

Ho letto per la prima volta Thomas Ligotti pochi anni fa, quando di suo in italiano c’era solo un libro: “I canti di un sognatore morto”, edito dalla piccola Elara Libri (erede delle mitiche Libra e Perseo). Era molto affascinante che ci fosse un solo suo libro tradotto, che triste soddisfazione poter abbracciare tutta la bibliografia di un autore con una singola lettura! Cercavo da tempo un nuovo autore di storie dell’orrore e quella raccolta, uscita in America nel 1989 (era il suo esordio), mi colpì molto per l’anomalia di certe atmosfere, per la forza incontrollata di alcuni passaggi stilistici, per lo stile gelido, inattuale, crudelmente ridondante. Poi, dopo che gli autori di True Detective misero in bocca a Matthew McConaughey intere frasi provenienti dall’unico saggio di Ligotti, “La cospirazione contro la razza umana” si cominciò a parlare improvvisamente moltissimo di questo scrittore così isolato e affascinante. Quest’ultimo libro è un consigliatissimo corpo a corpo con l’evidente, benchè inaccettabile e quindi ignorata, insensatezza del mondo ed è anch’esso edito dal Saggiatore.

Dopo “Nottuario” e il fondamentale “Teatro grottesco” ora è il momento de “La straziante resurrezione di Victor Frankenstein”, una sua raccolta minore, che in U.S.A. è già una rarità per collezionisti ed irreperibile se non a prezzi folli.

Teatro grottesco - Thomas Ligotti - Immagine di copertina di Olivier de Sagazan
Teatro grottesco – Thomas Ligotti -Immagine di copertina di Olivier de Sagazan

Piccolo scrigno di brevi variazioni su alcuni dei classici della letteratura dell’orrore, il libro rievoca, in racconti fulminanti ed enigmatici di pochissime pagine, quasi tutti i grandi mostri e i protagonisti della letteratura gotica e dell’orrore: Jekyll, Frankenstein, il Dottor Moreau di Wells, il Fantasma dell’Opera e del Museo delle cere, il licantropo Talbot dal film con Lon Chaney Jr., Emily de “I misteri di Udolpho di Ann Radcliffe, l’istitutrice dei bambini Flora e Miles de “Il giro di vite di Henry James, William Wilson, Lady Ligeia e Roderick Usher dai racconti di Poe e, dulcis in fundo, lo stesso H.P. Lovecraft. E stavo dimenticando un terribile addendum a Kafka!

Se in molti casi questi racconti seducono, nella loro tagliente freddezza, è altresì difficile dire cosa siano davvero. Potrebbero essere omaggi, se non fosse presente un certo distacco e i personaggi celebri non fossero ridotti a stanche figure, lontane dall’essere potenti miti. Potrebbero essere parodie, forse, molto sottili però e non palesemente tali. Sono riletture, in un certo senso, estremizzazioni, tentativi di aggiungere ancora un’ultima folle pagina a storie già conosciute e celebri. E sono forse ulteriori crudeltà inferte sui personaggi, come se Ligotti li schiacciasse, li riducesse a marionette, identità/oggetti che riassumono la sua filosofia della totale insensatezza della vita. Ma nell’indefinibilità dei suoi testi sta proprio la grandezza di questo autore, una vera boccata d’aria (seppur nichilista) in un’epoca in cui è d’obbligo la narrazione, il maledetto storytelling. In Ligotti non c’è climax, non c’è proprio storia. L’inaccettabile vuoto di significato del mondo, esplicitato filosoficamente dall’autore ne “La cospirazione contro la razza umanacon i riferimenti, oltre che a Schopenhauer e Nietzsche,  all’antinatalista Peter Wessel Zapffe, non può essere detto attraverso una storia ma può essere solamente evocato attraverso il suo opposto, la situazione. Ecco forse perché la forma prediletta da Ligotti non è il romanzo bensì il racconto. E anche di questa inattualità gli sono grato, perchè, primo, ritengo ancora la forma breve una delle modalità letterarie più adatte alla sperimentazione e alla ricerca e, secondo, auspico, anche contro un mercato, quello italiano, che da sempre rifiuta il racconto, un ritorno ad una scrittura che tenda all’essenzialità, operi una sintesi e rifiuti la ridondanza di molta della narrativa attuale.

Halloween in Arkham: Collages by Harry O. Morris Jr. (1979)
Halloween in Arkham: Collages by Harry O. Morris Jr. (1979)

Accompagnano coerentemente i testi, nella loro silenziosa forza, alcune illustrazioni di un grande artista, Harry O. Morris, tra i più convincenti continuatori, in pittura ed in digitale, dell’arte surrealista, nella vena di Max Ernst.

Thomas Ligotti
La straziante resurrezione di Victor Frankenstein
93 pp., € 15
ilSaggiatore, 2018
Traduzione di Luca Fusari

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