SOLARPUNK – riscrivere il futuro

Quanto le storie che raccontiamo influenzeranno il nostro prossimo futuro?

È da questa domanda che un gruppo di scrittori di fantascienza ha deciso di immaginare una nuova narrazione, lontana dagli scenari catastrofici e oppressivi, ma non banalmente positivista o assurdamente utopica: il solarpunk.

Now. / Not tomorrow / Yesterday / Not tomorrow / It happens today / The damage today
OutsideDavid Bowie 1999

I cambiamenti climatici, lo strapotere delle multinazionali, gli algoritmi intelligenti, le crisi economiche, le pandemie… Gran parte dell’immaginario fantascientifico dall’inizio del ‘900 al cyberpunk si è avverato. In particolare il cyberpunk e certe distopie (Brave New World – 1932 – Aldous Huxley) sembra abbiano ispirato la realtà in cui viviamo.

Quanto le storie che raccontiamo influenzeranno il nostro prossimo futuro?

È da questa domanda che un gruppo di scrittori di fantascienza ha deciso di immaginare una nuova narrazione, lontana dagli scenari catastrofici e oppressivi, ma non banalmente positivista o assurdamente utopica: il solarpunk.

solarpunk
L’antologia italiana di Delos ASSALTO AL SOLE e quella internazionale di Future Fiction SOLARPUNK: COME HO IMPARATO AD AMARE IL FUTURO

I romanzi e i racconti che fanno parte di questo nuovo genere sono ambientati a pochi anni da oggi. I cambiamenti climatici hanno già avuto il loro drammatico impatto nella quotidianità dell’uomo, ma allo stesso tempo i personaggi dei racconti solarpunk cercano di adattarsi, utilizzando fonti energetiche rinnovabili, inventandosi nuovi metodi di coltivazione, riciclando e ripensando completamente il ciclo produttivo e sociale.

I temi fondamentali del solarpunk possono essere riassunti in queste categorie, sicuramente riduttive, ma esplicative.

  • Disastro ambientale
  • Sostenibilità/adattabilità
  • Comunità

DISASTRO AMBIENTALE

Le conseguenze del cambiamento climatico, la deforestazione, la desertificazione, la distruzione di interi ecosistemi… ecco gli scenari del Solarpunk.
Il capitalismo selvaggio e il liberismo oltranzista sono i mandanti della catastrofe. Ma questo genere di narrativa non è un movimento di lotta no-global. Prende avvio da queste premesse e mostra quali sono le vie per adattarsi, senza continuare a copiare modelli di vita non più sostenibili.

SOSTENIBILITÀ/ADATTABILITÀ

Solarpunk
L’antologia Strani Mondi (Urania Mondadori) – il racconto La Compagnia Perfetta di Romina Braggion (Delos Digital) – l’antologia Figli del futuro (Future Fiction)

In questi racconti e in questi romanzi c’è un’importante attenzione a soluzioni tecnologiche e scientifiche utilizzabili per affrontare un mondo rimodellato dal disastro ambientale. Ovviamente si parla di energie rinnovabili, come quella solare ed eolica, ma anche avanguardistici metodi “fai da te” di coltivazione, per un’agricoltura che tenga conto del cambiamento climatico.

Sono un esempio l’agricoltura di precisione (SomaterraCiro Faienza – antologia Solarpunk: come ho imparato ad amare il futuroFuture Fiction) che consiste in un’analisi di molteplici fattori per indirizzare le scelte agricole, o la semina aerea (Le bolle di YuanyuanLiu Cixin – antologia Figli del futuroFuture Fiction) che consiste nel lanciare bombe di ghiaccio contenenti semi.
Oltre a questi metodi, magari poco comuni, ma già in uso, si affiancano quelli più fantasiosi, ma in fase di sperimentazione, come l’uso della nanomedicina fino all’imitazione dei processi di fotosintesi da parte della pelle umana (I camminatoriFrancesco VersoFuture Fiction).

Adattarsi ai cambiamenti climatici riguarda anche ambiti come l’architettura, l’urbanistica e il trasporto.
Vincent Callebaut e Paolo Soleri sono gli architetti più vicini al Solarpunk.
Spettacolari i progetti di torri giardino di Callebaut.
Impressionante il progetto di Paolo Soleri della Città Foresta di Liuzhou in Cina. Soleri, famoso in Italia per il bosco verticale di Milano, coniò ancora negli anni ‘60 il concetto di arcologia: enormi edifici autosufficienti a livello energetico, basati sul riciclo e sull’eliminazione dello spreco.

Paolo Soleri
Un progetto di Paolo Soleri
Vincent Callebaut
Un progetto di Vincent Callebaut

Nel racconto di fantascienza Come concime di Franci Conforti (antologia Strani MondiUrania Mondadori) i personaggi vivono già in una grande città foresta costruita intorno a palazzi arborei uniti da grandi ramo-viali. Ma anche nelle migliori utopie non tutto va per il verso giusto, soprattutto se si aggirano virus informatici nelle fognature poste all’interno delle radici cave dei palazzi.

Anche la moda va ripensata in funzione dell’adattamento al cambio climatico. Riciclo e Km Zero sono, ovviamente le parole chiave, ma i vestiti diventano anche strumenti necessari alla sopravvivenza. Cosa indossare durante una tempesta di sabbia e polvere che può durare giorni o, peggio, qual è il kit di sopravivenza necessario in caso non si trovi un rifugio sicuro durante una tempesta improvvisa? Questo lo sa molto bene la protagonista del racconto Nina e l’uragano della brasiliana Ana Rüsche (antologia Come ho imparato ad amare il futuroFuture Fiction).

In ogni campo il solarpunk auspica la biomimesi come via efficace per adattarsi al futuro che ci aspetta. Più imitiamo i processi naturali più abbiamo possibilità di sopravvivere. L’umanità solare non si limita a rispettare l’ambiente (ormai è tardi), ma deve proprio fondersi con esso non solo a livello architettonico, ma anche a livello corporeo e mentale come auspica Donna Haraway in Chthulucene.

Nel romanzo La città dellorca lo scrittore Sam Miller immagina persone legate mentalmente, grazie alla nano medicina, al proprio animale (un orso polare, un’orca, una scimmia…).

Solarpunk
La città dell’orca di Sam Miller (Zona 42)

COMUNITÀ

Il futuro appartiene a tutti non solo ai ricchi. Il futuro solarpunk è inclusivo.

No money no cry è la scritta su un muro nel romanzo I Camminatori di Francesco Verso. Il superamento del capitalismo porta a nuovi modelli sociali ed economici. Lo scambio e il nomadismo sono la reazione naturale dopo centinaia d’anni regolati dal denaro e da una vita stanziale.

Mutonia
Una moto rinoceronte di Mutonia
Mutoid Waste Company
Le sculture della Mutoid Waste Company

Nuovi legami fra le persone fanno nascere fantasiose comunità ecosostenibili che danno per scontato l’aiuto reciproco. Un incrocio fra Mutonia (la comunità di performer che vive a Santarcangelo di Romagna) e il Burning Man Festival.I protagonisti dei racconti solarpunk lavorano. Tutti fanno qualcosa. Riparano, riciclano, coltivano,… Tutti sono operai della sostenibilità e dell’adattamento.

Questa è proprio la quotidianità di Bast, il guardiano del faro di una piccola comunità marina, descritto da Andrew Dana Hudson nel racconto Il guardiano del faro, presente nell’antologia Come ho imparato ad amare il futuro (Future Fiction). È anche la quotidianità del piccolo villaggio montano, che ha trovato un nuovo equilibrio e una nuova armonia con la natura, in un mondo flagellato dalla sterilità. Droni un po’ ammaccati, pannelli fotovoltaci e handpad sottocutanei sono presenti ovunque, ma la tecnologia non stride con l’ambiente circostante, dove i bovini brucano al pascolo, dove i larici e gli abeti si ergono, mossi dal vento, dove cervi e caprioli riposano nel sottobosco e dove crescono nuove specie di licheni. Questa è La Compagnia Perfetta, il racconto di Romina Braggion pubblicato da Delos Digital nella collana Futuro Presente.

SOLARPUNK

solarpunk
La prima antologia di racconti solarpunk Histórias ecológicas e fantásticas em um mundo sustentável – Hieroglyph: Stories and Visions for a Better Future – I reietti dell’altro pianeta – Pacific Edge

Interessante scoprire che il solarpunk, a differnza del cyberpunk, non è solo un genere letterario. É un movimento che unisce letteratura, tecnologia e arte. Nasce come passaparola artistico, esploso su Tumblr un po’ di anni fa. Il termine diventò popolare dopo l’articolo Innovation Starvation del 2011 di Neal Stephenson, in cui lo scrittore di fantascienza riscontrava quanto la mancanza di iniziativa politico-economica per migliorare il proprio futuro si sia riflessa anche nella letteratura fantascientifica degli ultimi anni, caratterizzata sempre più da visioni distopiche e pessimiste.

La prima antologia di racconti solarpunk è brasiliana, curata da Gerson Lodi-Ribeiro: Histórias ecológicas e fantásticas em um mundo sustentável (2012), mentre possono considerarsi precursori del solarpunk libri come I reietti dell’altro pianeta (1974) di Ursula Le Guin, Pacific Edge (1990) di Kim Stanley Robinson e Hieroglyph: Stories and Visions for a Better Future (2014) basato sull’omonima iniziativa di Neal Stephenson per supportare l’innovazione scientifica nei racconti di fantascienza (qui il link al progetto ).

Solarpunk
I camminatori 1 – 2 di Francesco Verso (Future Fiction) dalle belle copertine illustrate da Chiara Topo

Primo romanzo italiano consapevolmente solarpunk è I camminatori (2018) di Francesco Verso.
Fondamentali le due antologie del 2020 Solarpunk: Come ho imparato ad amare il futuro (Future Fition) una raccolta di racconti solarpunk da tutto il mondo, e Assalto al sole (Delos) il solarpunk narrato da scrittrici e scrittori italiani.

Nel giro di una decina d’anni questo genere ha appassionato sempre più persone appartenenti a discipline diverse. Ora esistono molti blog, dove scrittori e inventori condividono le loro idee e le loro conoscenze per realizzare concretamente le soluzioni immaginate.

Per saperne di più:
Una presentazione di Francesco Verso sul Solarpunk  (qui il link al video)
L’articolo on the political dimensions of solarpunk di Andrew Dana Hudson (qui il link all’articolo)

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