TRAUM FICTION: una novità in arrivo nel fantasy italiano

Ottime notizie per il Fantasy italiano. Ce ne parla direttamente Andrea Berneschi.

Moebius - Arzach
Moebius – Arzach

Imagine more, imagine harder”
Immagina di più, immagina più intensamente
Clive Barker

 

Non so se ricordate: fino a circa dieci anni fa andava di moda sostenere che la letteratura di genere aveva già raggiunto il suo apice qualitativo, che stavamo vivendo un periodo di decadenza e che niente e nessuno avrebbe mai potuto eguagliare i mostri sacri dell’horror, della fantascienza e del fantasy. La situazione nel nostro paese, in particolare, sembrava disastrosa. Lo dico per quelli che si fossero svegliati adesso da un letargo lunghissimo: nel 2019, in Italia la letteratura di genere fantastico sta bene come non è stata mai. È in ottima forma; a volte persino ruggisce. Ogni anno apre i battenti almeno una nuova casa editrice di alto livello, destinata a rimanere sulle scene; ogni anno escono libri formidabili; ogni anno molti  giovani e bravi autori si fanno conoscere o dimostrano di avere affinato il loro stile.
Diro di più: mi sento così ottimista sullo stato della fiction di genere che ho deciso io stesso di escogitare qualcosa di nuovo: un progetto che coinvolge alcuni grandi scrittori del nostro paese e che vedrà la sua conclusione nei prossimi mesi.

Ma andiamo per ordine.

Riguardo alla narrativa di genere, intendiamoci, non sto affermando che non esistano problemi. Il nostro rimane un paese povero di lettori, questo è innegabile. Non è facile vivere di scrittura, solo in pochi ci riescono. C’è ancora molto da lavorare per convincere il grande pubblico che un buon romanzo di fantascienza postapocalittica o uno sword and sorcery ambientato nel mondo degli aztechi siano molto più divertenti dell’ennesimo romanzetto partorito da un presentatore piacione o del midcult di un giornalista che se la tira in modo indecente.

"Naraka" di Alessandro Manzetti
“Naraka” di Alessandro Manzetti

Se tralasciamo questi aspetti, è innegabile che negli ultimi anni i lettori di fantastico italiano hanno assistito a eventi sensazionali, prodigiosi, che solo lontanamente potevano immaginare.
Prendiamo il genere horror, per esempio. Per la prima volta nella storia, un italiano ha vinto nel 2015 il prestigioso premio internazionale Bram Stoker Award. Che sarebbe un po’ l’Oscar del Terrore a livello mondiale. Vi sembra poco? Parlo di Alessandro Manzetti, autore di molte opere narrative e di antologie di poesia dark, nonché editore (Independent Legions Publishing).
Accanto alla vecchia scuola e ai maestri di sempre si sono affermati inoltre molti che hanno già raggiunto, almeno per chi scrive questo articolo, lo stato di classici; tra questi citerò giusto Samuel Marolla, Luigi Musolino, Lucia Patrizi e riserverò una menzione speciale ad Alessandro Girola, che ha svolto e sta svolgendo la funzione di aprifila per molti autori indipendenti. (Mi perdonino gli altri; dovete capire che questo è solo un articolo per una rivista, non un saggio esaustivo).
Per la fantascienza sarò ancora più breve: bastino il nome di Dario Tonani, il cui romanzo “Cronache di Mondo9” è stato tradotto in molte lingue tra cui il giapponese, o quelli di Maico Morellini, Alessandro Vietti, Andrea Viscusi.

Veniamo adesso al fantasy. Accanto all’uscita di ottimi romanzi come “L’impero del sogno” di Vanni Santoni e il fumetto “Dragonero” creato per la Bonelli da  Stefano Vietti e Luca Enoch, la tendenza degli ultimi anni è stata soprattutto la riscoperta del sottogenere sword and sorcery.

Non sapete di cosa si tratta? Avete presente i racconti in cui coraggiosi eroi e potenti stregoni lottano tra loro in uno scenario fantastico in cui è presente l’elemento soprannaturale? Tutti conoscono (o meglio: dovrebbero conoscere) le storie di Robert E. Howard che hanno per protagonista Conan il Barbaro: perfette nella struttura, colme di azione, di suspense e di “sense of wonder”, a distanza di ottant’anni dalla loro stesura (Howard muore nel 1936, un anno prima del suo amico H. P. Lovecraft) riescono ancora a emozionare milioni di lettori in tutto il mondo. Meno noti in Italia sono i nomi di Clark Ashton Smith, di Catherine Moore, Michael Moorcock, Poul Anderson, Fritz Leiber, Karl Edward Wagner, Lyon Sprague de Camp, Lin Carter.

“Arabrab di Anubi” (Watson Edizioni, 2017) Alessandro Forlani
“Arabrab di Anubi” (Watson Edizioni, 2017) Alessandro Forlani

Poiché lo scopo di questo articolo è parlare di una novità in arrivo che riguarda proprio lo sword and sorcery, cercherò di analizzarlo diffusamente.
A oggi, direi che le tendenze principali relative a questo sottogenere nel nostro paese sono  due.

Da una parte c’è la declinazione a sfondo storico, cioé basato sulla ricostruzione di uno scenario del passato; su questo vengono innestati elementi soprannaturali, tecnologie retrofuturistiche, divinità malvagie, passaggi per altre dimensioni e molti, molti altri ingredienti. Il capolavoro di questo filone è secondo me “Arabrab di Anubi” (Watson Edizioni, 2017) scritto dal grande Alessandro Forlani (altro autore che non esiterei a inserire tra i “classici” del fantastico italiano); riporto di seguito un estratto della sinossi:
L’intrepida principessa egizia Arabrab, figlia del Faraone, viene […] rapita da Menetepre, un sacerdote di Anubi, che la sottrae dagli intrighi alla corte dei Faraoni e la addestra per quelli che paiono anni e anni all’uso della magia e delle armi. […]  combatterà culti, poteri oscuri, mostri e demoni, in un viaggio che la porterà in tutto il Mediterraneo dell’Età del Bronzo, dalle Piramidi d’Egitto alla Sardegna e a Cnosso a Creta, dal Lazio pre-romano alle tombe degli Etruschi, dalle isole del Mar Egeo alle foreste dell’estremo Nord. Arabrab si troverà così ad affrontare guerrieri, negromanti, automi, non-morti ed entità soprannaturali, ma al tempo stesso intraprenderà un viaggio interiore nella propria condizione di non più totalmente umana”.

“Zappa e spada” (Acheron Books, 2017)
“Zappa e spada” (Acheron Books, 2017)

Abbiamo poi l’antologia “Zappa e spada” (Acheron Books, 2017) che rilegge lo sword and sorcery in salsa “spaghetti fantasy” contaminando alto e basso, ironia e atmosfere cupe. A questa scelta di stile possiamo avvicinare la poetica del gruppo Ignoranza Eroica guidato da  Luca Mazza e Jack Sensolini: anche in questo caso niente come la sinossi di un libro, l’antologia “N di MeNare” (Lethal Books, 2018), può dare un’idea generale delle intenzioni degli autori:
Tanti stili, tanti calibri, tanti generi. Ma un solo comun denominatore: l’ignoranza. Quella eroica. E quando l’Ignoranza incontra l’Eroico, nasce il Fantasi di Menare.
Fantasi con la I, perché i sedici autori selezionati per questa antologia, rigorosamente italica, dimostrano che il fantastico può essere schiaffeggiato in ogni sua declinazione, andata e ritorno, dritto e manrovescio. Colpi bassi, metriche alte. Dall’ironia del medioevo villaggesco allo spazio profondo, passando per lo spaghetti fantasi, i lati proibiti della Storia e bucoliche ruralità parallele […] Via via che scorrono i racconti, in una sorta di timeline immaginaria storicamente scorretta, la risata diventa sberleffo, il weird si fa picchiaduro, il colpo di scena fatality”.

“N di MeNare” (Lethal Books, 2018)
“N di MeNare” (Lethal Books, 2018)

Queste non sono, ovviamente, le uniche declinazioni dello sword and sorcery nostrano. È doveroso citare almeno il grande lavoro di Alessandro Iascy, fondatore del movimento Heroic Fantasy Italia (di cui ho l’onore di far parte) e curatore con Giorgio Smojver della collana omonima edita da Delos Digital. Da menzionare c’è anche Gabriele Campagnano, che col suo iperviolento Zodd, alba di sangue (Necrosword, 2018) ha riscosso e sta riscuotendo un grande successo.

Dopo aver assistito a tale fioritura di autori e di racconti, spesso ottimi, mi sono accorto che tra i tanti colori dello sword and sorcery ce n’era uno che risultava  trascurato.
Se ripenso ai miei autori sword and sorcery preferiti (Michael Moorcock e Clark Ashton Smith), posso dire senz’ombra di dubbio che quello che mi ha colpito non è stata la loro capacità di ricostruzione storica, ma quella di creare mondi del tutto nuovi, mai visti prima di allora, diversi dalla dimensione in cui viviamo. Non è stata la commistione di goliardia e avventura, ma la forza dirompente delle immagini partorite dalla loro mente. Il dio Arioch sul cui corpo gigantesco brulicano come pidocchi i Mabden a lui fedeli. La malvagia spada stregata che aiuta Elric nel corso di molte battaglie, e che gli causerà drammatici problemi. Le incarnazioni del Campione Eterno che da molte dimensioni confluiscono verso una sola, fondendosi in un guerriero a quattro braccia più forte della somma delle parti.

“Warlock” di Jim Starlin
“Warlock” di Jim Starlin

Ponderando attentamente la questione, mi è venuta a un certo punto un’idea. Che non ho tardato a comunicare ai miei cari amici Alessandro Iascy di Heroic Fantasy Italia e Vittorio Marco Ivan Cirino, fondatore della casa editrice Letterelettriche facendo loro una precisa proposta.

Ecco dunque l’illuminazione: perché non realizzare oggi un’antologia di fantasy psichedelico, surrealista, onirico? Sarà composta da racconti di quelli che liberano la mente, o almeno ci provano, invece di insistere sempre sui soliti stereotipi; ispirati non solo ai grandi autori che ho sopra nominato, ma anche ai fumetti di Moebius (“Arzach”), a quelli di Jodorowsky e Gimenez (“La casta dei Metabaroni”), di Druillet (“Salammbo”), di Luca Enoch (“Gea”, “Lilith”) o alla fantasia sfrenata di Stan Lee, Jack Kirby, Jim Starlin (“Silver Surfer”, “Gli Eterni”, “Warlock”). Storie ambientate in scenari non di questo mondo, ma in cui i personaggi affrontano con realismo psicologico le situazioni in cui si trovano: per loro combattere, morire, uccidere un altro personaggio o lottare per la sopravvivenza non è uno scherzo. Non è un puro gioco postmoderno, insomma.

Ho avuto fortuna: Iascy e Cirino sono stati entusiasti di questa proposta e l’antologia è già in lavorazione.
Molti ottimi autori, più di quelli che pensavo, hanno dato la loro adesione; tra questi ci sono anche nomi molto conosciuti dal grande pubblico che ancora non voglio rivelare.

Philippe Druillet - Salammbô
Philippe Druillet – Salammbô

Dirò di più: nonostante abbiamo raccolto già un sacco di ottimo materiale, ci sembra brutto togliere una possibilità ai tanti autori che non abbiamo contattato. Sono qui per comunicarvi, infatti,che una piccola finestra è ancora aperta, e che possiamo valutare nuovi racconti intorno alle 40.000 battute spazi inclusi. Chi ha ben compreso il senso e lo scopo dell’antologia e vorrebbe farsi avanti può mandare i suoi lavori alla mia berneschiandrea@gmail.com

La deadline per l’invio dei racconti è stata fissata al 31 dicembre 2019. Se qualcuno vuol partecipare, può inviare un solo racconto in allegato alla mail. Non promettiamo niente, né la pubblicazione né una risposta, ma potete fare il vostro tentativo.
A tutti gli appassionati lettori in ascolto, invece, dico di mettere da parte già da ora qualche spicciolo per l’antologia che stiamo realizzando con la massima cura. Quando sarà pronta vi avvertiremo tramite messaggio telepatico o dandone l’annuncio sui nostri canali social.

A presto!

Andrea Berneschi

Una rappresentazione di Elric il mitico eroe inventato da Michael Moorcock
Una rappresentazione di Elric il mitico eroe inventato da Michael Moorcock

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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