GIAPPONE ISOLA SADICA

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Giappone Isola Sadica

GIAPPONE ISOLA SADICA: Il Giappone è l’icona geografica del sadismo. Sarà per i brutali rituali di suicidio dei samurai (“seppuku”), per l’arte di legare le persone con le corde (“shibari”: nato per immobilizzare i prigionieri e trasformatosi in una pratica sessuale), per la tolleranza delle perversioni (incesto e pedofilia, se trattati in modo soft, non sono argomenti tabù come in occidente) e per un’ampia gamma di feticismi.

Terra di grandi contraddizioni, orgogliosamente isolata, ha sviluppato un concetto di obbedienza/rispetto basato sulla tortura e sull’umiliazione applicata in svariate forme.

L’arte in Giappone ha sempre esplorato questi territori così ambigui, disinteressandosi dell’aspetto morale, ma indagando, piuttosto, sul piacere di torturare o essere torturati e sulle relazioni fra vittima e carnefice.

Pittura, fotografia, manga e cinema hanno creato il senso “dell’estremo” lontano anni luce dai compiaciuti prodotti occidentali che scambiano il disgusto con il turbamento.
La settima arte ha prodotto numerose pellicole dai contenuti altamente scioccanti, qualitativamente e artisticamente spesso insignificanti, ma talmente brutali e sadiche da risultare indimenticabili.

Il sadismo ed erotismo nella letteratura, nei film, nei manga e nell’arte.

MANGA: Shintaro Kago, Go Nagai, Suehiro Maruo, Junji Ito, Kazuo Umezu.

LETTERATURA: Il romanzi di Edogawa Ranpo

L’ARTE: I pittori sadici Tsukioka Yoshitoshi, Seiu Ito. L’arte erotica degli Shunga con Hokusa, Harunobu, Moronobu, Jihei, Utamaro, Kiyonaga

I FILM: Shinya Tsukamoto come regista e come attore. Il film Horrors of Malformed Men di Teruo Ishii. Shogun’s Sadism, Flower and Snake, Perfect Education saga, Sex and Fury, Female Yakuza Tale: Inquisition and Torture, Terrifying Girls’ High School: Lynch Law Classroom, Men Behind the Sun saga e tanti altri