NOTE SEGRETE – Intervista a Michele Bovi

Note segrete. Eroi, spie e banditi della musica italiana (Iacobelli Editore) è un libro che stuzzicherà l’interesse dei lettori più curiosi, quelli che come me amano gli incroci più imprevedibili tra personaggi apparentemente agli antipodi, aneddoti bizzarri, storie ed intrighi incredibili ma veri.
L’ha scritto Michele Bovi, già autore di libri ad alto tasso di interesse come Anche Mozart copiava. Cover, somiglianze, plagi e cloni (Auditorium, 2004), TG2 Mistrà, con Pasquale Panella (Coniglio Editore, 2005), Da Carosone a Cosa nostra. Gli antenati del videoclip (Coniglio Editore, 2007), Cinebox Vs Scopitones. Songs to see/canzoni da guardare (Arcana Edizioni, 2014), Ladri di canzoni. 200 anni di liti musical-giudiziarie dalla A alla Z (Hoepli, 2019).
Oltre ai libri è autore anche di numerose trasmissioni Rai dedicate a temi simili come ad esempio i plagi musicali, la storia e preistoria dei videoclip.
Ha creato, tra gli altri: Eventi Pop, I ’60 a colori, TG2 Mistrà, DaDaDa, TecheTecheTe’.

NOTE SEGRETE - Michele Bovi
NOTE SEGRETE – Michele Bovi

logo bsidesmagazineLa prima domanda è cronologica: come è nata la tua passione per la musica leggera italiana e per alcuni temi ricorrenti come ad esempio i plagi? Parlo di passione perchè è evidente che il tuo è un lavoro sostenuto da un grande amore.

Michele Bovi Note segreteFaccio il giornalista dal 1975, ho lavorato per molte testate, dall’Avvenire a L’Europeo, ho diretto il Corriere di Romagna e il primo telegiornale della Repubblica di San Marino, poi nel 1987 sono stato assunto al Tg2. Mi sono occupato di tutto fino al 1997 tranne che di musica. Poi, sollecitato dal direttore dell’epoca Clemente Mimun, ho cominciato a realizzare dossier sul mondo delle settenote attraverso prospettive diverse dal solito: le canzoni rimaste inedite, quelle censurate, le violazioni al diritto d’autore, le origini italiane degli antenati del videoclip.

logo bsidesmagazineIl libro appena uscito per Iacobelli Editore è uno scrigno di curiosità e di storie incredibili. Qual è la storia di questo libro?

Michele Bovi Note segreteNasce da Segreti Pop, un mio programma trasmesso da Raiuno in quattro puntate: musica armata, musica spiata, musica copiata, musica vietata. Collaboravano con me il generale della guardia di finanza Umberto Rapetto e Roberto Di Nunzio, projet-manager dello Stato maggiore dell’esercito, due tra i maggiori esperti italiani di servizi di informazione e sicurezza.

logo bsidesmagazineQual è il rapporto tra musica pop italiana e servizi segreti?

 

Michele Bovi Note segreteLa musica pop è stata il veicolo principale, quella che retoricamente viene definita la “colonna sonora di un’epoca”, di trasformazioni sociali importanti. I ragazzi italiani sono cambiati alla fine degli anni Cinquanta con l’avvento del rock e i blue-jeans, a metà dei Sessanta con il beat e i capelli lunghi, poi nei Settanta con la contestazione e le sassaiole durante i concerti. Le autorità hanno cercato di capire ogni volta gli sviluppi del fenomeno e i rischi, dalla droga alla lotta armata, attraverso i propri apparati d’investigazione.

Fred_Bongusto_Berlino
Fred Bongusto_Berlino

logo bsidesmagazineDi quale “nota segreta” sei più orgoglioso? Quali sono le scoperte da te fatte che ritieni più importanti? E quelle più bizzarre?

Michele Bovi Note segreteLa più importante è quella relativa alle origini del videoclip. I primi filmati a colori che riproducevano una canzone e il suo esecutore, nacquero in Italia per il Cinebox. Poco dopo ci seguì la Francia con un apparecchio analogo, lo Scopitone. Ma ambedue erano frutto della genialità italiana: era romano Pietro Granelli papà del Cinebox, era novarese Teresio Dessilani papà dello Scopitone. Anche la scoperta che ritengo più sorprendente riguarda proprio questi due apparecchi che prima di essere adibiti a juke-box con le immagini erano stati utilizzati durante la guerra dai servizi segreti italiani e francesi come visori di pellicole contenenti obiettivi sensibili.

logo bsidesmagazineAl cuore del libro e forse di tutta la tua attività giornalistica e televisiva ci sono gli anni ‘60, i favolosi sixties. Che cosa rappresentano per te e per la cultura italiana? Sono ancora “mitici”? Quale influenza hanno sulla musica di oggi?

Michele Bovi Note segreteLetteralmente fondamentali per musica pop e costumi e mode giovanili. La musica nuova ha sempre fatto riferimento al passato, con ogni repertorio, perlomeno per la melodia. Con gli anni Sessanta e i Settanta ci si confronta ancora oggi. Nei miei libri sostengo l’inevitabilità del plagio.

Giorgio Gaber_Cinebox
Giorgio Gaber_Cinebox

logo bsidesmagazineQuali sono i musicisti a cui sei più legato personalmente?

 

Michele Bovi Note segreteDa ragazzo suonavo il sassofono, pertanto ho amato molto i fuoriclasse di questo strumento. I miei preferiti sono ancora oggi Stan Getz, Dexter Gordon, King Curtis. I cantanti italiani che preferisco in assoluto sono Carlo Buti, Sergio Endrigo, Simone Cristicchi.

logo bsidesmagazineI fatti di cui parli nel libro sono spesso strabilianti per chi non conosca certi rapporti tra musica e criminalità. Ci sono cose che hai scoperto che ti hanno fatto cambiare idea su un musicista (in meglio o in peggio)?

Michele Bovi Note segreteLe testimonianze di Pupo, di Fausto Leali, del manager Gianni Marsili, di Johnny Charlton dei Rokes, dell’avvocato Giorgio Assumma, del criminologo Vincenzo Mastronardi riguardo i rapporti tra criminali e musicisti riportate nel mio libro sono inquietanti. Il titolo cita eroi, banditi e spie. Gli eroi a cui mi riferisco sono proprio loro: gli artisti.

logo bsidesmagazineQuando si studia un mondo come quello musicale in profondità come hai fatto tu ci si rende conto di quanto sia difficile separare gli ambiti: Dori Ghezzi che frequenta Romano Mussolini, un gangster come Joe Adonis lodato da molti musicisti… Come lo si spiega?

Michele Bovi Note segreteRomano Mussolini è stato un formidabile pianista jazz ed era il marito di Maria Scicolone, sorella di Sophia Loren, che ha inciso un disco con Jimmy Nebb produttore americano legato al boss di Cosa nostra Joe Adonis. Dori Ghezzi conserva ancora oggi uno splendido ricordo di Adonis, nonostante la fama di capo dell’Anonima assassini responsabile di 101 omicidi. Negli anni Sessanta le comunicazioni non erano facili, non c’era il web. Capitava di trovarti di fronte a un distinto e generoso signore che capiva di musica e si mostrava interessato al tuo talento e finivi per rimanerne affascinato. Accadde a Mina, a Tony Renis, ad Augusto Martelli, a Nini Rosso e a tanti altri ancora.

Frank_Sinatra_Mugshot
Frank Sinatra_Mugshot

logo bsidesmagazineChe opinione hai della SIAE? Sono frequenti le critiche ad essa rivolte che la accusano di non distribuire equamente gli importi agli autori e di essere un ente costoso e poco efficiente.

Michele Bovi Note segreteLa SIAE è un carrozzone come tutte le altre istituzioni del nostro disinvolto Paese, i ministeri, la RAI, l’Istituto di previdenza di noi giornalisti. Funzionano male per la sciatteria, l’indolenza, la furbizia, l’avidità, l’ottusità di alcuni. Ma guai non ci fossero. Dovremmo impegnarci tutti noi iscritti a essere più presenti, martellanti, con le proposte e nelle scelte.

logo bsidesmagazineL’apparato iconografico del libro è davvero sorprendente e di grande qualità. È materiale che hai raccolto personalmente?

Michele Bovi Note segreteSì. Molto materiale è esclusivo. Le foto ad esempio di Joe Adonis mi sono state date dalla famiglia del suo autista: sono stato l’unico a pubblicare una sua immagine a colori. Me l’hanno chiesta addirittura gli allestitori del Mob Museum di Las Vegas, il museo di Cosa nostra.
O quelle del comandante Puglielli, l’agente segreto che seguiva il Clan di Celentano, prestate da suo figlio, l’ex pioniere del rock italiano Jerry Puyell oggi imprenditore a Madrid. Per la ricerca delle immagini del libro e soprattutto per la loro efficace sistemazione grafica sono in debito con Ines Paolucci, brillante e fantasiosa insegnante di design all’università La Sapienza di Roma.

logo bsidesmagazineMi incuriosisce molto la tua collaborazione con Pasquale Panella, poeta e autore di testi dai più ermetici con Battisti ai più pop con Minghi passando per Enzo Carella. Ho recuperato due suoi libri gustosissimi recentemente ripubblicati: Poema bianco e Naso o delle cattive letture, delle scritture impure. Non credi che dovrebbero esserci più libri suoi? Sembra quasi che Panella stesso remi contro alla sua attività di poeta…

Michele Bovi Note segreteAbbiamo lavorato assieme per dieci anni e realizzato progetti di ogni tipo. Con entusiasmo. Panella non rema contro qualcosa o qualcuno, rema nella direzione giusta: è la stragrande maggioranza della gente che ha perduto il senso dell’orientamento spirituale e non distingue tra tanto putridume i corsi d’acqua incontaminati.

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NOTE SEGRETE - Michele Bovi
NOTE SEGRETE – Michele Bovi

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