Festival di VENEZIA 2011 – i VINTI

Festival di VENEZIA 2011 – i film che non hanno vinto alla 68 edizione del festival del cinema di Venezia 2011, nonostante Friedkin, Ferrara, Cronenberg

Festival di VENEZIA 2011 – i film che non hanno vinto.

Il flop di Cronenberg, folle Friedkin, discreto Ferrara, deludente Sono.

Festival di VENEZIA 2011
Festival di VENEZIA 2011

Carnage
Regia: Roman Polanski – FRA/GER/POL/SPA
Odii borghesi in formato teatrale d’alta classe.
Grande prova d’attori come si dice quando il film è un po’misero.
Una banale lite fra bambini fa scattare una guerra fra i loro genitori.

A Dangerous Method
Regia: David Cronenberg – FRA/UK/CAN/GER
Inutile dire che preferiamo un altro genere di Cronenberg. Comunque un film importante, ritratto di due, anzi tre, persone che hanno influenzato maggiormente il XX sec: Jung, Sabina Spielrein e Sigmund Freud. In fondo Roberto Faenza aveva provato a suo tempo a fare qualcosa di simile con il mediocre “Prendimi l’anima”.

Killer Joe
Regia: William Friedkin – USA
Il 70enne regista è più in forma che mai. Lo dimostra il fatto che i suoi ultimi capolavori non se li fili nessuno (vedi Bugs).
Uni spietato sceriffo/sicario texano viene ingaggiato da una famiglia di disperati balordi per un incarico molto particolare.

Le Idi di marzo
Regia: George Clooney – USA
Un giovane giornalista dalla carriera prestigiosa viene ostacolato da loschi giochi politici. Clooney torna a stupire con un film solido, sociale e bilanciato come nella migliore tradizione cinematografica americana anni 70. Clooney, uscendo dall’etichetta dell’attore belloccio, non riesce a sfondare nella veste di regista come si meriterebbe.

4:44-Last Day on Earth
Regia Abel Ferrara – USA
Imbarazzante per le analogie con Melancholia. Se non si è visto il film di Lars von Trier si amerà questa storia intima sospesa a pochi giorni prima della fine del mondo. Chi ha visto Melancholia rischia di trovare 4.44 la copia low budget. Chi ama Ferrara sarà comunque soddisfatto.

Himizu
Regia: Sion Sono – GIAPPONE
Adattamento dell’omonimo manga di Minoru Furuya. Tutti urlano si menano e dicono cose senza senso. Cinema estremo che, questa volta, lascia un po’insoddisfatti. Girato subito dopo lo tsunami del 2011 inquadra un Giappone dolorante e semi allagato.

Cut
Regia: Amir Naderi Paese – GIAPPONE
Il regista iraniano va in Giappone a fare il verso a Shinya Tsukamoto (Tokio Fist). Boh?
Per far fronte a un consistente debito un regista si offre come pungiball umano della Yakuza.

Tormented
Regia: Takashi Shimizu – GIAPPONE
Horror classico da nuova generazione giappo, nonostante tutto ancora in grado di spaventare e stupire. Peluche assassini e stupefacenti scene 3D nel 3D non bastano, però,  a salvare un film poco consistente. Shimizu ha firmato pellicole più geniali.

Life without Principle
Regia Johnnie To – HONG KONG
Thriller – To! Le vite di tre personaggi (impiegata di banca, malvivente e poliziotto) si intrecciano in una metropoli senza confini morali. Noir teso e ben calibrato di un maestro del genere.

Quando la notte
Regia: Cristina Comencini –  ITALIA
Sembra di voler sempre criticare le opere nostrane, ma questo “Quando la notte” dimostra che l’Italia è vecchia e guarda solo a se stessa (e male). Questo è l’anno sull’outing del lato oscuro della maternità. La scoperta dell’acqua calda. Rammarica, comunque, un eccesso di risate cafone durante la proiezione del film.

L’ultimo terrestre
Regia Gianni Pacinotti (GiPi) – ITALIA
I presupposti non erano male e piuttosto divertenti, ma il risultato è scarso.  Arrivano gli alieni, ma ad accoglierli ci sono dei terrestri scazzati e nevrotici.
Peccato per l’esordio dell’ottimo fumettista GiPi. Poteva andare meglio.

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