RALPH BAKSHI – Walt Disney per adulti

Fritz the cat
Fritz the cat

Bakshi è l’inventore del cartone animato (lungometraggio) per adulti. Ha stravolto un genere rendendolo hard, violento, politico, ma non impegnato. Pop sotto ogni aspetto la sua carriera attraversa in maniera trasversale il cinema, ottenendo successi inauditi e fallimenti ingiustificati. È un peccato se ne parli poco e che di lui si conoscano solo una manciata di pellicole.
Nasce nel 1938 a Haifa Israle/Palestina, ma emigra negli Stati Uniti ancora giovane e passerà infanzia e adolescenza nel Bronx. Dopo la dovuto gavetta, apre un suo studio di produzione e nel 1972 realizza “Fritz il gatto” il primo cartone animato vietato ai minori. Il successo è immediato tanto da essere ancora riconosciuto come il film di animazione indipendente di maggior successo del cinema e fa conoscere Ralph in tutto il mondo.

Heavy Traffic
Heavy Traffic

Il film è la trasposizione cinematografica (non troppo riuscita) delle avventure dell’omonimo personaggio creato da Robert Crumb. Crumb non apprezzò il film tanto da chiudere la striscia facendo uccidere il suo personaggio nella striscia “Fritz the cat superstar”. Il film rimane una divertente satira sulla società statunitense post-hippy. I personaggi vivono parlano slang molto stretto che vivono nella Harlem che ben conosceva Bakshi, popolata da “negri” (corvi). La versione italiana, a causa delle patetiche scelte di doppiaggio, rovina completamente la visone del film. Fritz parla in odioso romanesco, le “ragazze” (gatta, maialina, struzza,) in torinese, emiliano e veneto e le canzoni (tradotte) hanno il sapore di canzonacce da osteria laziale.

Heavy Traffic
Heavy Traffic

Insieme a Heavy Traffic e Coonskin, Fritz the cat fa parte di una ipotetica trilogia del ghetto. I tre film sono rappresentazioni o caricature della New York anni 70: gang afroamericane, italiani mafiosi, bulli, delinquenti, barboni, puttane, ubriaconi,…atteggiamenti spacconi, slang, seduzioni economiche, sottopassi sordidi, sporcizia, povertà, marciapiedi notturni, lampioni rotti, bottiglie di whisky, droga…

Heavy Traffic
Heavy Traffic

Heavy Traffic (1973) è la storia (un po’pretenziosa) di un giovane squattrinato disegnatore di fumetti che, innamoratosi della formosa barista nera, si trasforma nel suo pappone. Lei adesca i clienti, lui li ammazza e ruba i soldi. La loro “felicità” verrà interrotta da un proiettile di un amante geloso. La scena splatter e inaspettata della testa che esplode sotto gli occhi dell’amata è speculare all’assassinio di Kennedy (1963), ormai metabolizzato e diventato icona pop.

Heavy Traffic
Heavy Traffic

…E ancora il padre del protagonista impiccato dai debiti contratti con un boss italiano della malavita, grasso untuoso e pedofilo attorniato da ninfette dal sesso ancora indefinibile, indifferente alle vite umane che penzolano dai suoi spaghetti.
Nonostante lo stile del disegno sia, per la maggior parte dei personaggi, caricaturale e grottesco (quasi disneyano), il film è impregnato di un’aria malsana, fetida come l’alito del boss. Le scene sono particolarmente violente. I fondali non sono più acquerellati come nel precedente film, ma viene introdotta la tecnica mista. Fotografie della vera New York: malata, sporca e senza redenzione.
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Coonskin
Coonskin

Coonskin (1975) è la storia di 3 delinquenti afroamericani (un Bugs Bunny nero e cattivissimo doppiato da Phil Michael Thompson, una volpe doppiata da Charles Gordone e un orso doppiato da Barry White) nella loro ascesa verso i vertici del crimine organizzato e del racket ad Harem. Sulla loro strada incontreranno solo personaggi negativi: poliziotti corrotti, preti truffatori, la mafia. Il film combina sequenze “live-action” con animazioni.
Criticatissimo per la violenza e i contenuti bollati ingiustamente razzisti, oggi è considerato il capolavoro di Bakshi. In Italia non è mai uscito. Dissacratore l’incontro col fasullo leader rivoluzionario “cugino” di Black Jesus oppresso dai simboli del razzismo bianco: John Wayne, Elvis Presley e Nixon. Divertenti i brevi siparietti in cui una formosa biondissima miss America finge di concedersi alle classi basse della nazione per poi ucciderle senza il minimo rancore, chiara metafora della falsità della democrazia statunitense.
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WIZARDS - Ralph Bakshi
WIZARDS

Successivamente inizia il periodo fantasy del regista con i due film “Wizards” (1977) e il famoso “Il signore degli anelli” (1978). Il primo è film post-apocalittico FS/Fantasy in cui si scontrano la forza della magia bianca con la forza della tecnologia distruttiva. Il film è un’allegoria sulla potenza devastante della propganda (il signore del male ipnotizza le masse istigandole alla violenza mostrando loro spezzoni di documentari del Terzo Reich). Il film fu un discreto successo negli Stati Uniti ed è considerato tutt’ora un cult. In questa pellicola Bakshi utilizzò ampiamente il rotoscopio creando uno stile che lo renderà celebre.
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L’anno successivo vede la creazione del “Signore degli anelli” che, contariamente a ogni aspettativa, fu un fiasco tanto da non venire completato. Il progetto iniziale, infatti, era un film diviso in due pellicole la prima che terminava con la battaglia del fosso di Helm e la seconda che avrebbe dovuto concludersi con il ritorno del re.
Nel film c’è un ampio uso del rotoscopio (Il disegnatore ricalca le scene a partire da una pellicola filmata in precedenza. Le immagini filmate vengono  proiettate su un pannello di vetro traslucido, dove fungevano da supporto per l’attività di disegno.) che conferì più credibilità alle svariate creature di Tolkien di quanto riuscì a fare Jackson con la sua recente trilogia.
Aiuto animatore del film fu un giovanissimo Tim Burton
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American pop” è un altro progetto ambizioso con velleità artistiche che influenzerà tanti film nei decenni a venire. Dopo questo film inizierà il declino di Ralph. Il film attraversa la storia degli Stati Uniti alternando la vita di quattro generazioni di musicisti: dal jazz del proibizionismo, ai movimenti hippy-poetici degli anni 60, fino al lucido nichilismo degli anni 70. Numerosi i tributi e i riferimenti a grandi cantanti come Janis Joplin, Lou Reed, David Bowie, Jefferson Airplain, Jimi Hendrix.
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Hey good lookin’” è la risposta animata a “La febbre del sabato sera”. Il protagonista è un John Travolta impomatato che si trova invischiato in un po’di casini per colpa di una ragazzina super sexy. Una cosetta davvero da poco anche se rappresenta la maturità del tratto e dello stile di Bakshi in grado di unire caricature grottesche e animazioni iperealistiche con estrema nonchalance.
Fire and Ice” nasce dall’incontro fra Bakshi e Frank Frazetta (grande illustratore fantasy) ed è un’altra pellicola decisamente poco originale. Banale storia fantasy con buoni cattivi, belle ed eroi.
Anche graficamente spesso sembra frettolosa e non curata.
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Dopo 10 anni torna con la versione smaliziata di “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” mischiando superstar (Kim Basinger, Brad Pitt, Gabriel Byrne) con i suoi amati personaggi animati degli esordi: grotteschi papponi, bulli antropomorfi, mafiosi untuosi.
Il risultato è un ottimo intrattenimento e la pellicola andrebbe decisamente rivalutata.
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Heavy Traffic Ralph Bakshi
Heavy Traffic

1 thought on “RALPH BAKSHI – Walt Disney per adulti

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