TRASH – Once upon a time in NOLLYWOOD – seconda parte

Nollywood è un fenomeno in continua ascesa che si conferma la SECONDA industria cinematografica al mondo per numero di produzioni annue (dopo l’India).

Once upon a time in Nollywood: seconda parte

once upon a time in Nollywood
Nollywood

Nollywood e l’Home Video Boom

Lo strano legame che Nollywood ha con la  pirateria talvolta regala  qualche piacevole sorpresa, come nella fine degli anni ’80. Intuito l’enorme potere e capillarità della distribuzione pirata, si decise di produrre principalmente film da destinare subito al mercato domestico (Home Video). Questa scelta controversa diede nuovo impulso alla ormai agonizzante industria cinematografica, cosicché la pirateria divenne un alleato prestando la sua rete distributiva (gestita dalla mafia locale) al cinema… proprio in questo periodo viene coniato il termine Nollywood, che identifica un modo di produrre e distribuire le pellicole nuovo rispetto al passato. L’avvento delle nuove tecnologie ha abbassato di molto i costi di produzione, fornendo a molti i mezzi per auto prodursi.

Il primo film prodotto con questo scopo è “SOSO MEJI” (1988) di Ade Ajiboye, da questo momento in poi il inizia un percorso di crescita del home video che vedrà anche la proiezione nei teatri e nei pochi cinema rimasti. Molti, ma non tutti, datano come anno Zero di Nollywood il 1992, anno in cui uscì Living in Bondage di Kenneth Nnebue.

Living in bondage

living in bondage
copertina home video

Living in bondage è un vero e proprio sceneggiato TV diviso in due parti (1992/93) dalla incredibile durata di 5 ore e 20 minuti, girato usando cineprese VHS e montato in studi televisivi con una coppia di videoregistratori.  Questa tecnica “approssimativa” diventerà una peculiarità del sistema Nollywood, con un’esplosione ulteriore dovuta alla tecnologia digitale.

La storia narra le vicissitudini di una coppia di sposi, Andy e Merit che, dopo aver superato momenti di crisi, tradimenti e dissesti finanziari, si avvicinano ad una setta occulto/satanista, in cerca dalla tanto desiderata fortuna economica. Andy sacrifica  Merit durante un rituale satanico, lei muore solo dopo giorni di agonia maledicendo il marito il quale, non trova più pace. La nuova moglie di Andy scappa con i suoi soldi e il fantasma di Merit lo perseguita spingendolo alla pazzia ed al vagabondaggio. Andy incontra un ex (?) prostituta che lo aiuta avvicinandolo alla fede Evangelista nella quale trova la redenzione.

Inutile dire che la geniale intuizione di Kenneth Nnebue fu quella di toccare tutti i punti cari al dramma nazional-popolare come il rapporto di coppia, la religione (che alla fine trionfa) o l’occulto inteso come paganesimo (ma anche satanismo). i consensi sono moltissimi e la popolarità del film raggiunge le stelle.

Living in Bondage è considerato il capostipite del sistema Nollywood per tutto il sopracitato, unendo l’arte di arrangiarsi ai temi popolari e al finale rassicurante.

L’influenza di Nollywood sulla cultura africana

Sin dalla fine dello scorso secolo, l’industria cinematografica nigeriana ha avuto un grossissimo appeal su tutto il continente africano. Gli accenti, le idiosincrasie e lo stile di abbigliamento nigeriano sono stati presi come modello in tutto il continente, identificando il film come “manifesto di valori culturali”. Il videofilm diventa un formato completamente africano che unisce lo spettacolo cinematografico con la sicurezza domestica (cosa non in secondo piano in un paese dilaniato dai furti e rapine). Questo formato è arrivato ai quattro angoli del mondo, non solo per il pubblico africano, basti pensare ai nostrani “film per la TV”. La Nigeria è uno dei soli 3 paesi al mondo (insieme a USA e India) dove la produzione cinematografica interna sazia l’appetito delle tv nazionali.

Ofe Motivi (2006) di In Mwegi (l’unico quotidiano indipendente del Botswana  afferma che:” molte persone adorano i film nigeriani perché hanno trame familiari sebbene non siano della migliore qualità”. Inutile dire quanto il cinema sia efficace a livello propagandistico, in questo caso gli africani si ritrovano, riscoprendo un  senso di appartenenza di una cultura a loro molto vicina.

Afflusso di attori ghanesi

Il cinema ghanese è sempre stato visto come il “fratellino” dell’omologo nigeriano, vuoi per la vicinanza geografica, vuoi per il passato coloniale comune, in Ghana si è sempre rivolto a Nollywood con ammirazione.

Sebbene anche il cinema ghanese godi di buona salute, molti attori sono attratti dei fasti dei cugini nigeriani e tentano, spesso con successo, fortuna nella vicina Nigeria godendo anche di quella simpatia esotica che sembra essere un quid in più. Questo scambio è stato favorito anche dalla riluttanza di alcuni attori nigeriani, ormai famosi, a lavorare con produzioni a basso costo, preferendo il cinema classico, disconoscendo la causa della loro fortuna. Così è iniziato un graduale afflusso di attori ghanesi per recitare nei TV-Drama a bassissimo costo.

il N.I.F.I.C.O.N e l’A.M.AA

Il Nigerian International Film Consortium (NIFICON) è un consorzio senza scopo di lucro dedicato a portare cambiamenti positivi nell’industria cinematografica nigeriana (Nollywood). In collaborazione con le principali parti interessate del settore dell’intrattenimento sia in Nigeria che all’esterno, il consorzio cerca di portare Nollywood a livelli più alti promuovendo la produzione e la distribuzione di film nigeriani nel mercato globale. Diventando una sorta di volano, un ponte per il cinema nigeriano verso il mercato estero, aiutato dalla diaspora del popolo nigeriano al quale si rivolge.

L’Africa Movie Academy Awards, conosciuta anche come AMAA (gli Oscar africani), sono una cerimonia di riconoscimento del cinema africano che si svolge ogni anno dal 2005. Per capire l’importanza del cinema nigeriano, basti pensare che da quando è stata istituita la cerimonia, 3 edizioni su 4 vengono eseguite in Nigeria (Yenagoa), una media impressionante, se consideriamo l’intero continente. In questa cerimonia, Nollywood la fa da padrona, facendo incetta di premi ad ogni edizione.

Il Nuovo cinema nigeriano

Poster di film di Nollywood
Poster di film di Nollywood dai titoli incredibili come: Ebola vs Hiv o Spider girl

Nei primi anni del nuovo millennio, anche le grandi compagnie sono attratte dal giro d’affari che ruota attorno a Lagos, compagnie come la Silverbird che, non solo alza notevolmente la qualità delle produzioni portando tecnologia all’avanguardia, ma apre anche qualche sala ( per ora 3 in Nigeria e 1 in Ghana) dove proiettano le loro produzioni, mettendo i bastoni tra le ruote non solo al mercato della pirateria ( spesso la qualità del girato è talmente elevata da superare anche il blu-ray disk) ma anche alle piccole produzioni che si stanno trovando in forte competizione e vedono tra loro e la Silverbird un gap impossibile da colmare.

Nel 2010 è stato istituito un fondo di 200 milioni di dollari per sovvenzionare le piccole produzioni nell’acquisto di macchinari di ultima generazione, ma già nel 2006 grazie al “Progetto Nollywood” lo stato in collaborazione con Ecobank ne aveva già stanziati altri 781.000 con lo stesso intento. Questo ha portato l’industria cinematografica (ed il suo indotto) a registrare un giro d’affari per l’anno 2013 pari alla stratosferica cifra di 11 miliardi di $. Un risultato pazzesco per un paese africano.

I Film della “Nuova Era” sono decisamente più complessi, con produzioni che raggiungono i 6 mesi e dal budget che mediamente si aggira attorno ai 250.000 $.

Decisamente un grande balzo in avanti, ma a noi preferiamo il clima casereccio di qualche anno fa, dove in pochi giorni e con pochi soldi, qualche regista ha saputo girare produzioni che hanno contribuito a costruire un miracolo chiamato Nollywood .

Leggi anche One upon a time in NOLLYWOOD – Parte 1

Poster di film di Nollywood
Poster di film di Nollywood

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