TRIESTE S+F FESTIVAL 2020

A malincuore non ho partecipato fisicamente al TRIESTE S+F FILM FESTIVAL o al RAVENNA NIGHTMARE FILM FESTIVAL, ma sono riuscito a seguirli su mymovies

Quarantene e distanziamenti hanno fatto cambiare definitivamente modalità di fruizione dei film. I festival si stanno adeguando appoggiandosi sempre più a portali di streaming. Un nuovo stile virtuale, connesso e “igienico”da cui difficilmente si tornerà indietro.

A malincuore non ho partecipato fisicamente al TRIESTE S+F FESTIVAL o al RAVENNA NIGHTMARE FILM FESTIVAL, ma sono riuscito a seguirli un po’ entrambi in diretta su mymovies, visto che da anni cadono nelle stesse date.

TRIESTE S+F FESTIVAL

TRIESTE S+F FILM FESTIVAL
Il bellissimo logo di qest anno di TRIESTE S+F FILM FESTIVAL disegnato da Van Orton

Un’edizione senza grandi sorprese, ma con tante curiosità a partire da SF8 serie TV coreana del 2020 presentata come il Black Mirror asiatico. Il paragone è decisamente eccessivo (se ci si riferisce alle prime due stagioni della serie cult britannica). La qualità di SF8 è altissima, ma le storie sono decisamente altalenanti, legate spesso a stereotipi di fantascienza un po’sorpassati: il robot che prende vita per un guasto; la convivenza, inizialmente conflittuale e poi amorevole, fra una poliziotta e l’intelligenza artificiale installata nella sua mente; le complicate relazioni amorose divise fra reale e virtuale. Ottimi, invece, altri episodi come Maxin, in cui un algoritmo simile a un oroscopo diventa così infallibile da renderne dipendente la popolazione. In generale, comunque, una serie molto interessante assolutamente da conoscere.

TRIESTE S+F
TRIESTE S+F – La serie coreana di fantasceinza SF8

Nonostante la comodità dello streaming, come in ogni festival si scelgono alcuni film sbagliati a scapito di altri. Quest’anno ho disgraziatamente preferito Alone, l’inutile remake americano del coreano Alive, a Boys From County Hell.

Il primo è un survival movie con il protagonista barricato in casa per sfuggire alla solita orda zombie ipercinetica. Nel secondo un gruppo di operai irlandesi deve scontrarsi con un vampiro e l’ombra del capitalismo.

Altra scelta sbagliata: preferire la visione dell’argentino Inmortal a Mortal. Storia di scienziati che trovano la porta per l’aldilà che non mi ha convinto, il primo; presa di coscienza di un escursionista americano di essere in realtà una divinità norvegese, il secondo (il regista è André Øvredal, quello del godibilissimo Troll Hunter).

TRIESTE S+F – i film del 2020

Deludente The Trouble With Being Born (Sandra Wollner) su cui puntavo molto.
Una piacevole sorpresa, invece, l’originale e attualissimo Lapsis.
Trieste, terra di confine da sempre attenta alla fantascienza russa, propone ben tre titoli: Koma e Sputnik, che avevamo recensito un po’ di tempo fa, e il buon fanta-apocalittico tutta azione The blackout.
Due titoli molto interessanti non sono di fantascienza, ma decisamente horror: il curioso film ungherese Post Mortem e il bellissimo Relic dell’australiana Natalie Erika James.
Sempre dall’Australia, il film 2067: poca sostanza con buoni effetti speciali. Dal Canada, invece, Come True, una storia che inizia molto bene, ma si perde nella seconda parte.
Divertente Benny loves you, uno slasher con sadici peluche. Inutile Peninsula di Yeon Sang-ho, il sequel dell’ansiogeno Train to Busan.

Persa, con grande dispiacere, la rassegna di cortometraggi,  di cui sono riuscito a vedere solo tre titoli: The recycling man, Apollo 18 e Cargo. Molto belli!

TRIESTE S+F
TRIESTE S+F – The recycling man

The recycling man (Italia, 2020) di Carlo Ballauri In un quartiere suburbano affollato ma solitario, Jacob, un ragazzo immobilizzato su una sedia a rotelle, combatte la noia spiando i suoi vicini e conosce Sarah, una sua coetanea. La nuova amicizia viene improvvisamente interrotta quando un uomo si avvicina minacciosamente alla ragazza con un cacciavite.” In pochi minuti convivono La finestra sul cortile di Hitchcock e A.I. di Spielberg, ma niente è come sembra. Ottimo sotto ogni aspetto.

Apollo 18 (Italia, 2019) di Marco Renda. Un bambino gioca sulla spiaggia. La bicicletta modificata nella sua fantasia è una navetta Apollo che decolla, atterra, perde i contatti con la Terra, ecc. Ma dovrà fare i conti con l’incontro inaspettato con un alieno. Un alieno che è la dura realtà. Due viaggi, due storie, due punti di vista non così diversi fra loro.

Cargo (Malesia, 2019) di Abhilash Chandra. Padre e figlio accettano un lavoro anomalo: spostare un enorme masso dal centro della piantagione di un ricco proprietario. Tutti ne sono terrorizzati e durante il trasporto si capirà il perché. Notevole.

Il sito ufficiale del festival

Le nostre recensioni delle pasate edizioni: 201220132014

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: