TSFF – LAPSIS fantasceinza di denuncia
Lapsis è uno riuscitissimo film di fantascienza poco convenzionale. Dimenticatevi futuri asettici e ipertecnologici. Il futuro è ora, e prende alla sprovvista. L’avvento dei computer quantistici stravolge le regole del lavoro, lasciando spazio a nuove generazioni di utenti perennemente sorridenti e entusiasti. Non è cosa da poco per Ray il protagonista del film: un uomo di mezza età abituato ad arrangiarsi con lavoretti non troppo onesti e tecnologicamente imbranato.
IL FILM
A corto di soldi e preoccupato per la salute del fratello accetta un lavoro molto di moda: il cablatore.
I cablatori devono connettere i pesanti cavi che uniscono i sempre maggiori computer quantistici spersi per gli USA. Il lavoro è semplicissimo e organizzato come se si trattasse di un gioco. I cablatori operano i zone in cui le macchine non riescono a svolgere il lavoro in modo soddisfacente, come, per esempio un bosco. Il lavoro è considerato una sorta di escursionismo al servizio della grande connessione. I guadagni facili in breve tempo attirano ogni sorta di lavoratore precario.
Non tutto è semplice come appare, ovviamente. Ray ottiene il lavoro da un trafficone che pretende una percentuale sul suo lavoro. I cablatori sono diffidenti e competitivi, non bisogna mai farsi superare dai cablatori meccanici e sottostare alle regole dell’ingaggio.
IMPRESSIONI
Lapsis è un film di fantascienza molto attuale, che diverte e fa riflettere.
E’ un film di forte denuncia, nonostante i toni leggeri da commedia. Nel futuro descritto dal bravo regista debuttante Noah Hutton le persone si devono adeguare e assoggettare ai nuovi standard tecnologici. Non è permesso essere obsoleti. L’enorme velocità di calcolo necessaria alla Gig Economy spazza via interi settori lavorativi creandone altri precari e senza diritti.
Anche la struttura sanitaria nord americana è duramente attaccata. Un complesso completamente inutile interessato solo a mantenere malati i pazienti paganti anziché curarli.
Molto bravo l’esordiente attore protagonista Dean Imperial calatosi bene nella parte.
Presentato al Trieste S+F Festival 2020