FANTA SOVIET – VANISHING WAVES (AURORA) un film di Kristina Buožytė (2012)
“Vanishing waves” o “Aurora” (2012) della regista estone Kristina Buožytė è una versione romantica di “The cell”, ma ben più brutta e pretenziosa
TRAMA
Lukas è uno scienziato che fa da cavia a un esperimento innovativo: collegare il suo cervello a quello di un’altra persona. Per non sovraccaricare Lukas di sensazioni, il secondo soggetto è una donna in coma. Ovviamente la donna in coma è molto bella. Lukas si invaghisce di lei, manda a rotoli il suo matrimonio e usa le sessioni sperimentali come evasioni romantiche dalla realtà più che per scopi scientifici. Come prevedibile alla fine riuscirà a risvegliare la dormiente.
IMPRESSIONI
“Vanishing waves” o “Aurora” (2012) della regista estone Kristina Buožytė è una versione romantica di “The cell”, ma ben più brutta e pretenziosa, che troppo spesso scivola nella noia o nel ridicolo. Da salvare restano, però, le scene in cui le menti delle due cavie sono collegate. Momenti di ottima regia creano una buona dose di inquietudine e gli ottimi effetti speciali rendono credibile il mondo onirico in cui i due si trovano intrappolati.
Per essere un film di fantascienza estone, nonostante i suoi tantissimi difetti resta un titolo da menzionare nella filmografia fantastica russo/sovietica.
Kristina Buožytė con Bruno Samper ha girato, oltre a “Vanishing waves”, il curioso segmento “K is for Knell” dell’antologico “ABCs of Death 2” (2014).
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