CHURCH OF THE COSMIC SKULL

IS SATAN REAL?

Cos’è

OK, innanzi tutto, si definiscono non solo un rock band ma anche un movimento spirituale (inquietante). Credo che sia uno scherzo, un’operazione di marketing ben riuscita, ma più apprendo qualcosa di CHURCH OF THE COSMIC SKULL e più prendo coscienza che i ragazzi ci credono veramente, ma facciamo un passo per volta. Preferiscono essere chiamati “the church”, LA CHIESA e questo è veramente inquietante, che ha lo scopo di “diffondere la luce dell’arcobaleno cosmico in questo pianeta e anche oltre” (?), i loro testi non vanno al di là del buona musica d’autore internazionale, trattando il rapporto uomo-spiritualità senza grosse novità o rivelazioni trascendentali e allora, dove sta la novità? La novità è nel modo di presentarsi, nell’atteggiamento, ottima strategia di marketing e presentazione del disco.

 

 

IL Disco

IS SATAN REAL ?” è il loro disco d’esordio ed è partito con il botto: la serata di presentazione ha fatto sold out a Nottingham, casa loro, e la prima stampa del vinile autografata (mi aspettavo anche la firma di Satana in persona sul disco, ma nemmeno io, dopo molti ascolti del disco, ho capito se esiste realmente) è andata esaurita in poche ore e la ristampa vende ancora benissimo. La conferenza stampa si è svolta in una sala addobbata come per un rituale religioso di una confessione religiosa fittizia, falsità scenica che è proseguita per tutta la durata della stessa con una liturgia quasi religiosa.

 

Loro, i “Church”, sono in sette elementi, come le tracce del disco e inizio a dubitare che sia un caso. Appaiono sul palco e nei video completamente vestiti di tuniche banche, il rimando alle sette religiose che vivevano in comuni negli anni ’60 e ’70 è esplicito, anche il sound richiama a quel periodo ed i live show sono teatrali e la critica li osanna. Il loro sound è psichedelia forte e nonostante siano autoprodotti la cura nei dettagli è maniacale, altamente professionale. I ragazzi sono ambiziosi lo si capisce, “Black Slug” abbina l’organo Hammond ad esplosioni metal eccellenti.

immagine del gruppo
the church

il disco si apre con  “Mountain Heart”, pezzo furbo: una dichiarazione d’intenti sulle sonorità Sixties e una melodia orecchiabile ed accattivante che incuriosisce, invita a proseguire l’ascolto. Capisco subito che dietro c’è la mano di qualcuno “del giro” che intende produrre qualcosa d’impatto, che non passi inosservato.

 

Movements in the sky” ha un’intro sacrale, per un attimo si ha l’impressione di assistere a qualche rito religioso, ma poi arrivano i cori, quasi ancestrali e ti chiedi se veramente stai assistendo a qualcosa che non capisci, trasportato dalla durata estrema del pezzo perdi il senso del tempo, ma poi arrivano le distorsioni e ti tranquillizzi, ok è solo rock! Recitano un parte e lo fanno veramente bene, Le progressioni si sprecano, i cambi veloci e inaspettati tagliano i brani in parti quasi eccentriche, assoli infiniti dalla durata d’altri tempi ti lanciano in viaggi mentali.

La title track

La title track: “Is Satan Real?” è un concentrato di progressione psichedelica che inizia con un coro che ben poco c’entra con quello che arriva dopo : un riff strumentale coinvolgente e cresce, cresce fino ad esplodere e quando sembra spegnersi, parte il cantato e ritorni sulla terra. Blasfemia sussurrata.

immagine del  gruppo
the church

Non a caso la traccia successiva è “Watch it grow” ottimo pezzo di puro rock con non troppo espliciti riferimenti al pezzo precedente, il gioco prosegue e non si capisce veramente più da che parte si schieri la setta “la setta”: se il disco sia la pantomima di una celebrazione religiosa, una rappresentazione grottesca della follia a cui la cieca devozione porta  oppure, sia una subdola evocazione dei poteri oscuri, avallata dalla scelta (audace) di utilizzare effige di capricorno nelle stampe e nel merchandising.

Il disco si conclude con “Evil in your eye” che sfonda il muro degli 11 minuti (grazie all’inclusione di una ghost track) roba veramente d’altri tempi, è l’apice della liturgia di questo rituale, la degna conclusione di un lavoro che farà parlare di sè.

 

Sono Ragazzi

I ragazzi sono giovani ma hanno in cantiere un progetto ambizioso: un tributo ai Pink Floyd con la Magnetic Eye Records intitolato “The Wall Red” 

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Articolo di PAOLO PALETTI

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