Del Fuoco – THREESTEPSTOTHEOCEAN

Del Fuoco – THREESTEPSTOTHEOCEAN – 2020 ANTIGONY RECORDS

 

COPERTINA DEL DISCO
COPERTINA DI “DEL FUOCO”

 

La Band

i Threestapstotheocean (mi raccomando, tutto attaccato) sono una band milanese formatasi nel 2006 e si è palesata al pubblico già nel 2007 con l’omonimo E.P. di debutto. Quasi omonimo, visto che in questo caso è scritto con gli spazi tra le parole. Il loro Post rock è molto “forte”, con un carattere ben preciso e, permettetemi il termine, anche un po’ cattivo, rabbioso… una sfumatura gradevole, una variante inedita un un genere solitamente molto più introspettivo. Questo DEL FUOCO, quinto lavoro della band, ne è un esempio, un punto fermo nel processo di maturazione del loro sound che, partendo dal primo E.P., ha acquistato carattere e “peso”.

i T.S.T.T.O.
threestapstotheocean

“.

Il Disco

Del Fuoco è il quinto disco della band milanese Threestepstotheocean e ci presenta la loro attuale visione del concetto di “post rock” con delle basi che scavalcano il confine di genere e si abbandonano in sfumature Stoner e Metal. La durata dei pezzi, quasi sempre superano i 6 minuti ( eccezion fatta per “Notte in peno giorno” che supera di poco la barriera dei 5 minuti, curiosamente è anche il singolo designato per quest’album), permettendo cambi e fraseggi che strizzano l’occhio anche alla psichedelia. Questi 7 brani (6 se escludiamo “Canto dei Vivi” che, a tutti gli effetti, è una intro) ci suggerisco un viaggio in un nowere interiore dove, il titolo, esula completamente dall’esperienza proposta.

La forza evocativa del post rock è ben sfruttata invitando l’ascoltatore a peregrinare in un viaggio senza meta dalle atmosfere anche fantasy dove, i frequenti cambi di tempo, suggeriscono diversi cambi di azione. Tutto come se fosse una regia sonora a briglia sciolte.

Il Viaggio

E’ particolarmente interessante come non si abbia la sensazione di essere guidati in questo viaggio, come spesso accade per altre produzioni del genere, ma che invece ci si “limiti” ad un totale trasporto.

L’assenza di suggerimenti lascia l’ascoltatore in uno strano stato di abbandono, un punto di partenza completamente personale che rende l’esperienza del tutto personale… lasciati in balia del proprio Io e via, verso lidi sconosciuti!

La durata dei brani permette di divagare e dilagare in sonorità che vanno dal “leggero-malinconico” come in Notte in pieno giorno a qualcosa di veramente crudo ed epico come Arcangeli con le trombe e diavoli coi tromboni,

forse unico titolo che da una direzione effettiva al viaggio suggerito.

Momenti di crescendo e rallentamenti sono ben dosati, difficile non trovarsi “dispersi” in grandi spazi o osservatori di battaglie celestiali.

 

Il video di “Notte in pieno giorno”, regala un’accurata e inquietante visione di quello che sembra essere un viaggio a mezza via tra il mistico e la stregoneria, molto interessante e ben fatto è un’interessante punto di partenza per comprendere tutto il disco, forse poco personale, ma molto interessante.

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