ELIANA ONE WOMAN BLUES BAND – Sweet fellow

ELIANA ONE WOMAN BLUES BAND

Eliana one woman blues band
Sweet Fellow

 

Eliana one woman blues band

Eliana one woman blues band…Non ne capisco molto di Blues, non ne capisco molto e non so veramente il perché. L’ho sempre trovato un genere musicale difficile, crudo proprio di una cultura lontana, figlio della schiavitù, della sofferenza, della deportazione. Riconosco al blues l’ importante e difficile  ruolo di antesignano di tutto quell’immenso calderone che il mondo chiamerà Rock, ma resta lontano nel mio immaginario, vincolato ad tristi realtà ed a una sofferenza. Ho sempre visto questo genere musicale con anagrafica riverenza, con la consapevolezza che tutto quello che amo (musicalmente parlando) deriva da lui, da quei quattro accordi ripetuti come un mantra tanto da entrarti dentro e sui quali puoi cantare qualsiasi cosa ti venga dal cuore, perché su di essi qualsiasi cosa non sembrerà mai banale.

Il Blues

l Blues è Sacro e ce l’hanno insegnato in tanti, dai filari della piantagioni del Mississippi ai più altezzosi Club inglesi, dove il Blues è arrivato a fatica macinando strada e scalando le gerarchie sociali fino ad arrivare alla gente dabbene altolocata nella terra d’Albione. Quindi bravi, anzi bravissimi tutti quelli che si sono fatti attori in questo incredibile viaggio, convinto che durante questi anni il Blues si sia trasformato, perdendo molto del suo carattere, della rabbia che aveva alla nascita, insomma, credevo che quella rabbia e frustrazione che hanno dato i natali a blues nel ventunesimo secolo siano convogliate in altri generei musicali, magari più moderni. non è così, forse non è più per le strade come un tempo, forse non è più cantato dai giovani disperati ma è ancora forte e vivo.

Ancora una volta rompiamo gli schemi ed usciamo dagli stereotipi.

Eliana Nikolopoulou, con il suo progetto “Eliana one woman blues band” propone questo “SWEET FELLOW”, un lavoro crudo, Blues vero, sette tracce cantate con la voce graffiante, quasi roca, senza alcun dubbio pertinente e capace. Lavoro cosmopolita che propone blues di qualità senza arroganza, valore aggiunto che a farlo sia una giovane donna greca, fattore che ha attirato subito la mia attenzione e non ha deluso.

La sua storia

Eliana nasce a Patras, Grecia, cresce ascoltando rock e punk, suonando anche in qualche band. A diciott’anni si trasferisce ad Atene dove continua sola le sue live performances ed inizia a costruire il suo proprio stile, ma il Blues la cattura e cresce dentro da quando ancora a sedici anni vide un documentario sulla nascita di questo genere musicale, così decide di intraprendere il progetto di Eliana one woman blues band.

logo di eliana

Il suo disco

Le chiedo in che modo una ragazza greca si sia avvinata al blues, non perché non si possa fare, anzi, ma perché in genere si associa questo stile alla cultura anglosassone, il lavoro nei campi, il vivere di stenti, il sacrificio sono sentimenti spesso citati nei testi blues, lei risponde che la musica non è territoriale, sì può nascere in un territorio, ma poi appartiene a tutto il modo, diventando globale ed è ancora lei a ricordarmi che la tragica  situazione politica ed economica del suo paese è una valida fonte d’ispirazione.

Resto colpito dalla profondità e dalla linearità di questo pensiero, il blues è dolore, fatica, povertà, denuncia ma anche voglia di rivincita e non vedo nulla di più globale e attuale.

Naturalmente la contaminazione folk della musica greca è presente nei suoni di questo disco, lei ci gioca ma non in modo prepotente e prevalente, giusto un pizzico, per dare un tocco di carattere in più come in “DIFFERENT WAY” che trascende il genere e sfocia nella ballata folk, abbraccia lo stile territoriale, cosa che accade in parte anche nel pezzo di apertura “RAINY BLUES“, pur mantenendo una più canonica connotazione di genere grazie anche all’uso dell’armonica.

Differente discorso invece per i pezzi successivi dove il carattere musicale esce prepotente diventa deciso e classico, impossibile confondere o inquadrare questo disco in qualsiasi altra categoria, l’apice si raggiunge alla fine con “THE DEVIL WASN’T HERE” e “THE STORY OF GRANDAMA EVELYN“.

Fare blues con la B maiuscola è difficile ma Eliana ci riesce e lo fa sembrare semplice, ottimo esordio di una cantante che spero di risentire presto.

 

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Articolo di PAOLO PALETTI

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