NIET – Dangerfield (2018 – Italia – Ferrara)

Prendiamo il largo

Ci allontaniamo dai ritmi e dalle sonorità alle quali Bsides ci ha abituato, per esplorare, o meglio, per sbirciare nel fantastico mondo del Noise, che di per sé è un parolone che racchiude mille varianti e sottogeneri, ma non andrò oltre. Non ci sono molte parole per dirlo e ne userò solo una: CASINO puro (sì, sono due). Interferenze radiofoniche e ritmi sincopati sono gli ingredienti principali per questo duo della provincia ferrarese…COSA? Stento a credere che a Portomaggiore (Fe) si possa celare tanta rabbia e ad un volume così alto! NIET, questo è il nome del duo, che è uscito a Settembre con “DANGERFIELD”, a due anni esatti dalla loro prima fatica: “HOME” (EP).

Perchè un EP?

Trovo molto “smart” la scelta di pubblicare EP: permette di presentare il lavoro svolto senza però impegnare troppo l’ascoltatore. Rende perfettamente onore all’identità del duo senza però, risultare troppo pesante e, specialmente per questo genere, eccessivamente impegnativo a livello di tempo.

Ognuno di questi cinque brani ne racchiude altrettanti: cambi velocità e ritmi, pause e distorsioni danno la falsata percezione che il tempo voli e con lui la musica come un collage schizofrenico di sensazioni contrastanti. Più volte ho l’impressione che la canzone sia finita e più volte mi ricredo, come ipnotizzato dal suono, non riesco a concentrarmi su altro (cosa abbastanza particolare, devo dargliene atto). Ingaggio una scommessa con me stesso cercando di indovinare se si tratti di una pausa o della fine.

Le tracce

All work and no play” è un inizio beffardo: il ritmo accattivante e la voce, sola, mi attirano in un trabocchetto nel quale cado prontamente pensando che si tratti di suoni sì distorti, ma lineari, poi arriva il lento crescendo fino a metà quando deflagra la bomba, capisco subito che Ivo (chitarra e voce) e Campi ( batteria) sono due ragazzi che pestano di brutto e sono parecchio incazzati, basterebbe questo per farseli piacere.  Se quello che suonano rappresenta anche solo la metà dell’incazzamento che hanno… mamma mia!!!!

 

Penso che non sia il mio genere, ma continuo ad ascoltare il disco e percepisco la fatica, lo sbattimento, il duro lavoro che c’è alle spalle ma anche tanto divertimento. Muovo la testa a ritmo mente in “MDZhB” la batteria pesta dritto; muovo le mani facendo air guitar sul finale di “DANGERFIELD” rimpiangendo di non avere più i capelli. Mi chiedo se veramente non è il mio genere.

Non ne sono molto convinto perché sento frammenti di stili diversi e mi accorgo che c’è un po’ di tutto in questi NIET o forse c’è un po’ di NIET in tutti noi.

impressioni

Sono confuso ma resto rapito in un loop di ascolto continuo… (credo di aver ascoltato il disco almeno 20 volte prima di attaccare a scrivere e lo sto ascoltando anche ora che scrivo, continuamente).

Le influenze sono tantissime e si sentono tutte, secondo loro stessa ammissione (NIET), hanno attinto a piene mani dal grunge, dal punk e chiaramente dal noise. Si trova tutto in ogni pezzo, a dosi diverse come in un meticoloso montaggio cinematografico, dove il tecnico scupolosamente taglia e adatta dei pezzi di stile diversi per avere un risultato finale che è la somma delle parti, un collage, per ricollegarmi al discorso di prima. Processo elaborato che penalizza forse un po’ troppo la traccia vocale, manipolata da effetti e volumi, derubata dal suo naturale ruolo da protagonista tanto da renderla a tratti  incomprensibile al primo ascolto come se anch’essa fosse uno strumento musicale da “castigare”… ma infondo non è forse questo il NOISE?

 

Registrato al Sonika Recording Studio (Ferrara) da Samboela a cavallo tra gennaio e febbraio 2018.
Masterizzato da Andrea De Bernardi al Eleven Mastering Studio di Busto Arsizio.
Artwork e impaginazione di Ludovica Abdinur.
Autoprodotto.

credits released September 25, 2018 Thanks to: Sambo, Eli, Fede, Ludo, Mirco, Jimmy, BDC Eventi, Sonika, Eleven Mastering, Cote, Korova, Clio 1,2 16v, Bel, Pepi, Mattia Dron.

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Articolo di PAOLO PALETTI

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