NO!ON “7”
NO!ON “7”
La Band
I NO!ON non si incontrano per caso, non li trovi nei link proposti da Facebook (non ancora almeno), non li trovi neanche su YouTube, specialmente con alloro NO!ON 7. Ma allora come si fa per trovare gli NO!ON? La risposta a questa domanda è molto semplice: con il passaparola digitale. “cugino povero” del più fortunato “virale” il passaparola digitale è un link che arriva a te e tu lo rigiri, ma malauguratamente non assume il connotato del suddetto “cugino”, è più come il vecchio gioco del telefono senza fili: un tentativo, una sola possibilità di non perdersi nei meandri del web. Allora la comunicazione gioca un ruolo importante, ma loro ( i NO!ON) non ne fanno, sfuggenti come un animale notturno, si limitano al minimo: una paginetta di Fb, di quelle con poche informazioni, un profilo su Bandcamp e, se va bene, il video di una radio che trasmette uno dei loro brani spezzata dell’intervento in portoghese dello speaker (sì, sono portoghesi). Comunque li ho trovati, a fatica, ma li ho trovati e la cosa che mi gratifica è che penso di essere uno dei primi in questo paese a parlare di loro (gonogolo!), ma non basta, perché una volta trovati ho scoperto che non è poi così facile nemmeno comunicare con loro, peccato perché sono bravi, questo “7” è il loro lavoro d’esordio e ne sono entusiasta. ma vediamo un po’ di capire chi sono questi NO!ON.
La Forza del duo
NO!ON Sono un duo con precedenti esperienze nel panorama alternativo portoghese, scena che inizio a trovare florida ed interessante. Comunque, Marco Pereira (TatsuMaki; NyX Kaos) and Márcio Alfama (Dead Men Talking; Vanished Into Nowhere) formano NO!ON nel 2015. Cultura minimalista, tutto ridotto al minimo, ogni pezzo ha carattere e lo dico perché ho provato ad ascoltare questo disco mentre facevo altro, ma puntualmente la mia attenzione veniva calamitata da un suono, un effetto o, anche solo dalla voce baritonale. NO!ON sono solo in due ma riescono a costruire un buono spettacolo: elettronica ed effetti si mischiano a strumenti analogici e allora ti trovi sul palco tastiera e basso, ma ad un certo punto il basso smette di essere tale e trascende grazie alla tecnologia in qualcos’altro di estremamente rumoroso e distorto.
Il carattere
Parlavamo di carattere? ed allora il primo pezzo da ascoltare è senza dubbio “Assume my hate” posta non credo troppo volutamente come ultima traccia: beat da musica clubbing, synth incalzante e la voce, profonda che ripete come un mantra le solite quatto parole di cui tre sono nel titolo, ipnotica. Ma non è finita, anzi… Salto alla traccia numero 2: “Terminal”. Tappeto musicale da Ambiet tanto da rendere la voce quasi un plus, ipnotica anche questa grazie alle sonorità ripetute, quando ad un tratto…una chitarra elettrica! Molti potrebbero gridare all’abominio ma in realtà è un mix uscito molto bene, continuo nell’ascolto ma non ve ne è più traccia, scomparsa e mi lascia così, come se fosse qualcosa di incompiuto, ma il gioco è fatto: voglio riascoltarla. “Hide & seek” (traccia n. 3) è senza dubbio il possibile primo singolo del disco: kick hardcore e delay sono oltremodo abusati e gli hit-hat danno sì ora una sensazione di decadenza postindustriale come se fossimo in un club di periferia di un ipotetico scenario post atomico, quasi angosciante, gemella di “Red Alert” (traccia 4) come se fossero due atti di un unico discorso… che sia un concept album elettronico? No, la mia mente tira brutti scherzi, sarebbe veramente troppo. Bello.
Sebbene il lavoro di debutto dei NO!ON (“7“) sia uscito poco tempo fa, i ragazzi hanno promesso che per la fine di dicembre pubblicheranno qualcosa di nuovo, intanto c’è da segnalare la loro partecipazione di notevole interesse al BINNAR festival tenutosi dal 10 al 204 Novembre a Vila Nova de Famalicao.
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Articolo di PAOLO PALETTI
