PUNK in SIBERIA parte 3(5)

BARBAROSSA ROCK’N’ROLL

Il punk in Siberia negli anni ottanta non fu solo Egor Letov con i suoi Grazdanskaya Oborona, ma coinvolse molti altri personaggi e band, altrettanto interessanti ed originali. Per esempio…

Instruktciya Po Vyzhivaniy

Egor Letov
Instruktciya Po Vyzhivaniy

Da Tyumen provengono gli Instruktciya Po Vyzhivaniy (Istruzioni per la Sopravvivenza). Il gruppo nasce nel 1985 con il supporto del locale Komsomol (l’organizzazione giovanile del Partito Comunista dell’Unione Sovietica) che aveva tra l’altro il compito di valutare i gruppi e i musicisti – diciamo – emergenti. Naturalmente, quando i funzionari del Komsomol si degnano di ascoltarne la musica, gli Instruktciya po Vyzhivaniy vengono decretati fuorilegge e i componenti della band spediti nell’esercito.

Il sound di questi punk intellettualoidi di Tyumen è un po’ più allegro di quello dei classici gruppi punk siberiani. Suonano come una specie di Buzzcocks in cirillico con la drum machine. I loro pezzi hanno titoli nichilisti piuttosto notevoli come “Pugnalato alla schiena” e “Siamo tutti alla fine” o “Sindrome afgana“, che ora ascoltiamo, e che racconta della guerra in Afganistan, il viet-nam sovietico…

Egor Letov
Instruktciya Po Vyzhivaniy

Promyshlennaya Arkhitektura

Nato a Novosibirsk nel 1964, Dmitriy Alekseevich Selivanov è sicuramente il personaggio più misterioso ed incompreso della scena underground siberiana.

Inizia a suonare nella metà degli anni ’80 come chitarrista di una band folk-rock chimata Kalinov Most (che poi sarebbe diventata una delle più celebri e durature rock-band russe, ancora oggi in attività) che lascia quasi subito per dedicarsi al punk entrando in alcune band tra cui i Grazdanskaya Oborona di Egor Letov.

Promyshlennaya Arkhitektura
Promyshlennaya Arkhitektura

Nel 1988 Dimitri dà vita ad un suo personale progetto, i Promyshlennaya Arkhitektura (Architettura Industriale), nel quale suona la chitarra, compone e si occupa delle parti vocali. L’esordio discografico si intitola “Любовь и Технология” (Amore e Tecnologia): si tratta di un indiscusso capolavoro di post-punk siberiano. Grandi titoli come “Orgasmo industriale“, “Ospedale per bambini“, “Non c’é dio“, “Determinismo” e “Truppe di frontiera“. L’interpretazione vocale di Dmitry é sofferente e beffarda allo stesso tempo, nel solco della grande tradizione sibi-punk, i testi sono freddi e lineari come il taglio di un bisturi. Un anno dopo aver registrato il disco, il ventidue aprile del 1989, Dmitry si suicida impiccandosi con una sciarpa ad un tubo delle condutture dell’acqua. Le sue ultime parole sono state: “vado in fondo al corridoio a fare una cosa…”

Бомж

Qual è stato il primo gruppo punk siberiano ad esibirsi in pubblico? Pare siano stati i Бомж (Barbone) di Novosibirsk ad un festival di musica giovanile presso l’Università locale nell’ottobre del 1985. I Bomx erano nati l’anno prima e suonavano una specie di rock cupo e scassato,  caratterizzato dai vocalizzi stralunati e i testi fuori di melone del cantante Eugene “Dzhonik” Solovyov. La sua abitudine di utilizzare molti termini tedeschi nei testi, come Javol! O Kaputt! che ricordano i soldati nazisti nei film di guerra e i continui riferimenti al nazismo e alla seconda guerra mondiale rendevano i testi dei Bomx assolutamente sinistri e di certo invisi alla polizia sovietica.

L’esibizione dei Bomx al festival rock di Podolsk nel 1987 è ricordato come una delle cose più “disturbanti e sgradevoli” per la sensibilità da educande dei critici musicali dell’epoca. La band ha intrattenuto il pubblico con una mezz’ora di garage rock sferragliante e monotono, Dzhonik ha tenuto banco con movenze scimmiesche e dementi, e sangue finto che gli colava dalla bocca e dagli occhi. Il concerto si è aperto con “Barbarossa Rock’n’roll”, un pezzo che rievoca l’operazione Barbarossa  ovvero l’invasione tedesca dell’Unione Sovietica durante la 2° guerra mondiale. Chi ha confidenza con la Russia, sa che in ogni angolo di quell’immenso paese in epoca sovietica è stato eretto almeno un monumento alla Grande Guerra Patriottica, come i russi chiamano la 2° guerra mondiale, perchè considerato un capitolo splendete e vittorioso della Russia comunista. Nel pezzo “Barbarossa Rock-‘n’roll” i Bomx sembrano dire: “Ehi sfigati! il punkrock sta arrivando in Unione Sovietica e  come una banda di nazisti violenterà le vostre orecchie! E questa volta non l’avrete vinta!”. Insomma, roba da fucilazione sul palco!

Putti

Putti
Putti

Se i Bomx furono i primi punk siberiani a suonare in pubblico, probabilmente i Putti di Novosibirsk  furono i secondi In effetti il loro esordio risale anch’esso al 1985, ad un festival rock ufficiale. Che i Putti fossero un gruppo assurdo pare chiaro dal fatto che per l’occasione si presentarono malamente truccati da Kiss.  Assurdo é anche l’album in cassetta pubblicato clandestinamente nel 1985, intitolato “Rezinovyy baobab”.

Un disco registrato con un mangiacassette, pieno di errori, rumori di fondo, tagli sbagliati e di risate beffarde del cantante Aleksandr Chirkin, che oggi, pluritatuato e cinquantenne, é ancora in attività sotto lo pseudonimo di Putti.

Putti
Putti

Nik rock’n’roll

Nik rock’n’roll ovvero Nikolai Kuntcevich nasce nel 1960 e trascorre la sua infanzia a Orenburg una città industriale, nel sud della Russia, sul confine con il Kazakistan.

Egor Letov
Nik rock’n’roll

Qui, a 16 anni Nikolai fonda la sua prima band  “i Masochisti” più dedita al teppismo e all’autodistruzione che alla musica. I “Masochisti” girano per le strade della città vestiti da punk (o almeno come credono che si vesta un punk), sono pieni di alcol e ciascuno di loro ha un temperino arrugginito in tasca. Danno fuoco a quello che capita, rompono vetri, fanno a botte. Una quotidianità alla deriva, erosa dalla noia siberiana. I “Masochisti” non durarono molto, uno dei componenti viene arrestato, un altro si suicida.

Nikolai  litiga con i suoi genitori e si trasferisce a Chelyabinsk in Siberia per studiare letteratura, ma la sua vita da studente non dura molto… il punk è la sua passione.

Ovunque vada, risse scandali, polizia e altri problemi. Il comportamento di Nick è sempre oltre il limite: subisce accuse di ogni genere: teppismo, nazionalismo, fascismo. Entra ed esce da ospedali psichiatrici e celle delle prigioni sovietiche. Al festival di Podolsk nel 1987, Nick si esibisce con la sua band e si taglia le vene sul palco: è da lì che la gente inizia a definirlo l’Iggy Pop sovietico.

Dopo la caduta del comunismo, approda a Vladivostok nell’estremo est dove fonda la band Koda e conquista una certa notorietà con il disco “Uomini in ritardo”. Il pezzo d’apertura scritto molti anni prima  è un classico del rock anti-sovietico e s’intitola “Veselis’, Starukha” (“Gioisci vecchia“).

Ancora oggi, quasi sessant’enne, Nikolai dedica la sua vita al punk rock, portando avanti, tra un sorso di vodka e l’altro, mille iniziative legate alla musica che ha sempre amato.

Egor Letov
Nik rock’n’roll

Pishchevyye otkhody

Dei Pishchevyye otkhody (i rifiuti alimentari)  di Novosibirsk si sa poco. Registrarono un po’ di cassette tra la fine degli anni 80 e l’inizio diei 90 in condizioni molto precarie come si er soliti fare all’epoca. I loro pezzi suonano un po’ più educati rispetto alla media, questo forse denota una certa passione per la musica rock occidentale. Detto questo ascoltiamo la Sud’ba idiota (il destino dell’idiota).

Spinki Menta

Spinki Menta è una band un po’ goliardica formata Dimitri Kuzmin(voc,guitar), Ronik Vachidov(bass) and Andrej Budanov (drums) che ha animato la scena punk di Novosibirsk negli anni ’80. Il loro primo nastro registrato con l’aiuto di Egor Letov nel 1987 si intitola “l’erezione del luogotenente Kireyeva”.

Tsentral’nyy gastronom

I Tsentral’nyy gastronom nascono nel 1985 quando due compagni di scuola Igor Yemelyanov e Vladimir Medvedev decidono di metter su un progetto musicale nella cucina della komunalka in cui abitano. Visto che sono un gruppo da cucina decidono di chiamarsi “gastronomia centrale”. Si definiscono il più famoso dei gruppi sconosciuti di Tyumen e – strano ma vero esistono ancora oggi.

Missiya: Antitsiklon

In Siberia c’erano i Gulag, cioè i campi di lavoro di Stalin e i sovietici ci mandavano i dissidenti politici e tutte le persone scomode in generale. Erano ovviamente luoghi terribili, edificati in posti ancora più terribili. Molte attuali città della Siberia si sono sviluppate proprio a partire dai gulag. Per esempio Magadan, un porto dell’estremo e desolato est russo, che sorge sul mare di Okotshk. La città è infatti nata come campo di prigionia nel 1930, in piena epoca staliniana.

Magadan è tutt’oggi una città spaventosamente isolata. Il grande centro abittato più vicino a Magadan è Jakutsk, ma dista circa 2.000 km di strade al limite dell’effettiva percorribilità. A proposito: la Strada statale P504 che collega le due città, costruita tra gli anni 30 e 40 dai deportati, è nota anche come strada delle ossa. Secondo alcune leggende la strada è stata asfaltata con una mistura di terra, ghiaia e ossa dei prigionieri morti di freddo, di fatica e di stenti durante la cosrtuzione.

A Magadan, che tutt’oggi è una città povera con una popolazione in forte calo, a metà degli anni 80 si è formata una delle più originali rock band russe, i Missiya: Antitsiklon. Non una punk band, se non nell’aspetto e nell’attitudine, ma una straordinaria band new-wave che registrò un paio di dischi per poi sciogliersi nei duri anni ’90 quando la crisi post-comunista trasformò tutto l’estremo oriente russo in un posto ancora più ostile in cui vivere.

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Articolo di Stiopa & Sarta
Kalashnikov collective

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