Satanic Melodies – The crooked Whispers

Satanic Melodies – The Crooked Whispers – Ottobre 2020

Teschio Dischi – Electric Valley Records

 

copertina "Satanic Melodies"
Satanic Melodies – The Crooked Whispers

 

Il Progetto

Uno dei pochissimi regali che questa quarantena ci abbia fatto, L’dea di creare un gruppo e registrare un disco a distanza, dove ognuno dei componenti suona la propria parte in remoto ha prodotto uno degli elementi più sconvolgenti di questo nefasto 2020. Qualcosa che lascia il segno.

Stampato solo in vinile (due colori disponibili) e solo per 200 copie.

 

Il Disco 

Ok, senza alcun dubbio il disco più oscuro e sinistro che abbia sentito da molto tempo: c’è dentro tutto quello che potrebbe destabilizzare ogni anima ben pensante, ma Noi non lo siamo e apprezziamo l’eccezionale profondità di questo lavoro. Partiamo dall’inizio …

LO-Fi per scelta (azzeccata), dona un’ulteriore alone di “misticismo oscuro” al lavoro, disturbi che diventano ridondanti già dopo pochi secondi per poi esplodere un una intro lenta e pesante che ha lo scopo di preparare un terreno di desolazione interiore. In questa desolazione trova agio “Sacrifice” con le sue note grosse e gravi ti porta nell’abisso, quando la voce rompe l’idillio… stridula, acuta, distorta…satanica! (non ho mai usato questo termine prima).

L’idea di assistere ad un vero rituale mi sorprende, ho i brividi e mi piace. Non riesco più a capire, immagino di essere vittima di questo sacrificio, chiamato ed ipnotizzato dalla melodia. “Evil Tribute” è la naturale prosecuzione del discorso cominciato con il brano precedente, toccando il tema della paura, il ritmo si fa blando restando inquietante  “Here come the horsemen They smell your fear You can scream and shout”  introduce anche un aspetto epico, lascando da parte la stregoneria per abbracciare il concetto classico di paura, anche la linea melodica sembra incontrare i gusti più comuni ma poi… arriva il cambio di ritmo e mi immagino la fuga, inseguito dai cavalieri oscuri che vogliono la mia testa.

…e non solo

“Profane Pleasure” Racconta l’abbandono, il lasciarsi andare a quello che sarà, così la vittima del sacrificio accetta il suo destino e ne diventa complice, mantenendo lo stile usato fino a questo punto, il disco arriva al giro di boa, scoprendo le carte e abbracciando il lato oscuro. I disturbi diventano apprezzabili tratti somatici e fatico ad immaginare questo disco con un suono più pulito.

“Satanic Melodies” non è solo la title track del disco ma anche l’apice  dove il povero sacrificato abbraccia in toto quello la sua missione diventando “Schiavo di Lucifero”.

 Un pezzo Monumetale, con suoni così gravi da risultare distorti (specialmente la cassa). Ormai il sacrificio si è compiuto con una linea di basso che la fa da padrona e ti entra in testa e picchia…picchia duro per poi unirsi alla chitarra, carica di effetti. sublime! Gli 8 minuti e passa del pezzo volano mentre cerco di capire come mai mi coinvolga tanto…Che sia io la vittima di questo sacrificio?

“Last Call” è una conclusione oltremodo inquietante, disturbante, con questa voce digitalizzata e fredda…

Conclusioni

Un disco che non può lasciare indifferenti, per stomaci forti e temprati. Lascia nella testa dell’ascoltatore il dubbio che forse non si tratti solo di musica ma che effettivamente si sia assistito ad un rituale satanico.

DEGNO DI NOTA!!!

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