The BLANK CANVAS – Vantablack

The BLANK CANVAS – Vantablack

Il cocktail

Prendiamo come base due unità di rock prog, aggiungiamo qualche sana pennellata metal, un pizzico di elettronica e una spolveratina di dark, agitiamo con forza e serviamo con ghiaccio bollente… questo sono i THE BLANK CANVAS: un cocktail deflagrante di energia pura,  rabbia e tecnica dal sapore internazionale.

I testi tipici della scena dark si sposano con la rabbia della voce che, quando non è impegnata in vocalizzi al limite del soffocamento, si “rilassa” in tonalità gravi con (in entrambe i casi) risultati eccezionali. Sono l’ennesima e forte testimonianza del valore e delle doti della nuova scena musicale del nostro paese che cresce fottendosene del bitume mainstream e regalandoci delle vere e proprie “chicche” come questo “VANTABLACK”, disco d’esordio che uscirà il prossimo 15 Dicembre. Se fosse una bibita in lattina sarebbe Red Bull alla dinamite!

Così lontano da quello che siamo soliti ascoltare in radio ma contemporaneamente così granitico da renderlo già classico in un possibile universo parallelo (dove vige la meritocrazia, almeno in ambito musicale… purtroppo un universo molto lontano dal nostro). C’è talmente tanto in questo album da far arrossire molti dei vincitori di qual si voglia talent show.

The Blank Canvas
The Blank Canvas

La band

Questi ragazzi  solo in quattro e vengono da Pistoia…  sembrerebbe l’inizio di un film di serie B, ma qui si fa sul serio e la loro musica è da primi posti della serie A; non sono dei neofiti (e si sente), hanno maturato esperienze in altri gruppi, nello specifico: Maurizio “Pappone” Tuci (Incoming Cerebral Overdrive, Deaf Eyes, Karl Marx was a broker), Marco Filippi (Karl Marx was a broker), Alessio Dufur (SUS) e Vanni Anguillesi (Green Oracle, Watzlawick), portando tutto il loro bagaglio d’esperienze nel progetto “THE BLANK CANVAS”.

il singolo

THE BLANK CANVAS hanno scelto come anteprima è stato pubblicato “OBSESSION IS MY PASSION” (con un video molto ben curato e professionale), un singolo che ha lo scopo di “rompere il ghiaccio” con l’ascoltatore, abituare l’orecchio alle sonorità del disco, cercando di racchiudere in un solo pezzo tutte le peculiarità degli altri brani, un riassunto, con un’elettronica nascosta nel tappeto musicale, ma con un accento deciso. Il risultato è accattivante e la melodia resta facilmente impressa nella memoria, un lento crescendo che però non porta a nessun culmine, un’attesa ingannata dalla complessità del pezzo che mixa in modo capace rabbia e suoni sintetici accompagnando l’ascoltatore alla fine del brano senza appagare quella voglia di urlare a squarciagola. Un brano “compresso” (nel senso musicale del termine) che strizza l’occhio alla commercialità senza risultare, per questo, qualitativamente inferiore al resto del disco.

 

Discorso diverso è per “VANTABLACK”, dove la rabbia rompe gli argini e la voce di Alessio Dufur spezza le catene in quella che è, senza ombra di dubbio il brano più internazionale, maturo per i paesi più eterogenei e in qualche modo più abituati a sound simili, per dirla in breve: un brano da BIG del panorama musicale.

Impressioni

Sono rimasto entusiasta e stupito per la preparazione e il risultato finale di questo lavoro che vede in ognuna delle sue nove tracce energia e tecnica continuare  a superarsi alzando l’asticella limite della qualità, senza citare ogni singolo caso (sarebbero veramente troppi), ma sono veramente convinto che si stia parlando di un disco con degli standard elevatissimi. Le componenti Dark, Prog e Metal cambiano i loro rapporti di forza in ogni brano, alternandosi nel ruolo di protagonista, sfumando leggermente ma, mantenendo sempre il genere/non genere che si sono creati. Ognuno di questi brani potrebbe essere un singolo, anche lo strumentale “SAHSA WORLD”, sebbene manchi dell’impronta vocale, ha un peso importante.

VANTABLACK” è un album post tutto: post-Dark, post- Metal, post-Prog… è talmente post da essere attuale con delle connotazioni internazionali, è in sostanza quello che definisco il degno lavoro di gente capace.

The Blank Canvas
The Blank Canvas

releases December 15, 2018
Drums Recorded by Gianluca Ingrassia
Recorded and Mixed by Stefano Tocci @ AMPIRE STUDIO, Pistoia (ITALY)
Mastered by Alan Douches @ WEST WEST SIDE MUSIC, Cornwall-On-Hudson, NY (USA)
Word and Music by THE BLANK CANVAS
Published by Drown Within Records
Cover Design by Luca Solo Macello
THE BLANK CANVAS ARE
ALESSIO DUFUR Vocals
MAURIZIO “PAPPONE” TUCI Guitars, Synth, Fx
MARCO FILIPPI Bass, Synth, Fx
VANNI ANGUILLESI Drums
info.theblankcanvas@gmail.com

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Articolo di Paolo Paletti

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