Il fascino delle LOCATION – Intro

Le location sono spesso fondamentali per creare l’atmosfera di un film.
Grazie allo scenografo Dean Tavoularis, è piacevole rivedere un film piuttosto deludente come “La nona porta” (di Roman Polanski e tratto dall’ottimo thriller di Arturo Pérez ReverteIl Club Dumas”), in cui Johnny Depp dà la caccia a un libro satanico nelle biblioteche private e nei manieri di Francia e Portogallo.

Location Château de Puivert situato vicino alla città di Carcassonne nella regione Linguadoca-Rossiglione - FRANCIA.
Château de Puivert situato vicino alla città di Carcassonne nella regione Linguadoca-Rossiglione – FRANCIA.

Ci sono location naturali che diventano il simbolo stesso del film.
Per esempio il trasognato e misterioso paesaggio australiano in “Picnic a Hanging Rock” (Peter Weir, 1975) o la Ayers Rock, massiccio roccioso di colore rosso del Parco nazionale Uluru-Kata Tjuta (sempre in Australia), nel film “Un grido nella notte” (Fred Schepisi, 1988).
Oppure la Torre del Diavolo (Devils Tower – Wyoming – USA) in “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (Steven Spielberg, 1977).

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Devils Tower – Wyoming – USA

Spesso la Scozia ci ha regalato scenari emozionanti: le verdi distese delle Highlands (“Highlander – L’Immortale” di Russell Mulcahy), e le sue coste, (“Local Hero” di Bill Forsyth con la splendida colonna sonora di Mark Knopfler). E più recentemente la Auchmithie Beach, il Tantallon Castle e i boschi dove viene inseguita l’aliena Scarlett Johansson nel fantascientifico “Under the skin – Sotto la pelle” (Jonathan Glazer, 2013).

Preziose le riprese dei film che ci fanno entrare in luoghi inaccessibili al grande pubblico, come dentro le mura della Città Proibita di Pechino nell’ “Ultimo imperatore” (Bernardo Bertolucci, 1987), oppure che ci fanno vedere con l’occhio di un grande regista monumenti storici meta di pellegrinaggi turistici (e quindi inflazionati nell’immaginario collettivo), come, per esempio, la Roma del “Ventre dell’architetto” (Peter Greenaway, 1987) o il castello di “Ludwig” in Baviera (Luchino Visconti, 1972).

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Tantallon Castle vicino a North Berwick nella regione dell’ East Lothia – SCOZIA

Ma come dimenticare la Fortezza Bastiani del “Deserto dei Tartari” (Valerio Zurlini, 1976), basato sull’omonimo romanzo di Dino Buzzati?
Gli esterni furono girati in Iran, ad Arg-e Bam, dove si stagliava la suggestiva fortezza persiana risalente al 500 a. C.
Purtroppo di quella meraviglia oggi resta ben poco
Il terremoto che colpì l’Iran nel dicembre del 2003 la rase quasi al suolo.
Fortunatamente restano le immagini di Valerio Zurlini, valorizzate da Luciano Tovoli, (direttore della fotografia di film come “Professione: reporter” di Michelangelo Antonioni e “Suspiria” di Dario Argento).
Viste oggi possiamo considerarle anche un prezioso documento storico.

Arg-e Bam (Kerman – Iran)
Arg-e Bam nella cittadina di Bam in Iran. Prima del terremoto del 2003 era era la più grande costruzione in mattoni al mondo.

Sembra che New York sia la città più amata dal cinema, ma anche Venezia non è da meno. E’ stata lo scenario di film memorabili come “Morte a Venezia” (Luchino Visconti) e “A Venezia un dicembre rosso schocking” (Nicholas Roeg), solo per citarne un paio. Però il film che forse l’ha descritta meglio è “Anima persa” di Dino Risi: indimenticabile il piccolo e suggestivo giardino di Palazzo Fortuny, dalla cui balconata si affaccia Catherine Deneuve.

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