FANTA SOVIET – FIORIRANNO I MELI SU MARTE – Un’antologia di fantascienza russofona contemporanea

Fioriranno i meli su Marte è un’imperdibile antologia di fantasceinza russa contemporanea. Future Fiction raccoglie racconti scritti fra il 2008 e il 2018.

Che fine ha fatto la fantascienza russa? Per decenni è stata l’unica capace di contrapporsi a quella anglofona con romanzi originali e autori di prim’ordine, ma in concomitanza con il crollo dell’Unione Sovietica sembra scomparsa. Escluso Dmitrij Gluchovskij, autore della trilogia postapocalittica Metro 2033-2035, e Sergej Luk’janenko, autore della saga fantasy dei Guardiani del giorno e della notte, per decenni non si sono visti romanzi russi di fantascienza contemporanea.

FANTA SOVIET: Fioriranno i meli su Marte
Fioriranno i meli su Marte – Future Fiction

Future Fiction compie il primo passo per colmare questa grave lacuna, con un’interessante antologia di fantascienza contemporanea russofona che raccoglie racconti scritti fra il 2008 e il 2018.

I peculiari tratti distintivi che differenziavano marcatamente i romanzi sovietici da quelli statunitensi si sono persi. Le utopie sovietiche contro le distopie anglosassoni non hanno più ragione di esistere in un’epoca globalizzata. I racconti di Fioriranno i meli su Marte si interrogano sulle intelligenze artificiali, sul corretto uso delle tecnologie, sulla possibilità di terra formare nuovi pianeti. Resta, comunque, evidente la diversa sensibilità russa su questi argomenti.

IL MAGGIORDOMO NERO di Aleksandra Davydova

Un breve racconto curioso che mi ha ricordato un po’ a certi classici russi in cui l’istruzione dei figli era affidata a un insegnante privato. Una fantascienza che dà per assodato il cambiamento sociale futuro portato dalle nuove tecnologie, senza necessariamente giudicarlo. Aleksandra Davydova si concentra sulle persone, sulla loro umanità e sulla loro insostituibilità.

FANTA SOVIET: Fioriranno i meli su Marte - Future Fiction
K.A. Teryna
IL PILOTA DI STAGNO di K.A. Teryna

Un po’ difficile farsi coinvolgere dallo stile di K.A. Teryna. Intrigante la rivisitazione della leggenda del Golem, ma le parti più affascinanti del Il pilota di stagno fanno solo da scenario senza mai esserne i veri protagonisti.

L’EMOVILLA di Ivan Naumov

Piacevolissimo racconto di un autore che cercherò di seguire in futuro. Il racconto può sembrare una rivisitazione in chiave ironica e molto russa dei Mille sogni di Stellavista di J. G. Ballard.

DICHIARATI PERICOLOSI di Elena Michalkova

Deludente e a tratti ingenuo questo racconto con protagonista un robot domestico. Leggo nella presentazione che l’autrice è molto famosa in patria soprattutto per le sue storie poliziesche.

Nonostante affermi di essere cresciuta con la fantascienza, potendo giudicare solo da questo racconto, la vedo molto meglio nel poliziesco.
Poliziesco russo. Una nuova frontiera da esplorare?

DEA DI FERRO DELLA MISERICORDIA di Olga Cighirinskaya

Bellissimo e dolorosissimo racconto dell’unica scrittrice non prettamente russa. Olga Cighirinskaya è ucraina e vive a Dnipro.
La protagonista racconta un giorno qualunque in un altoforno siberiano appartenente a una multinazionale italiana. Lo staff è multietnico e ognuno di loro porta il fardello della propria cultura e della propria storia. Spero di leggere in futuro molto altro anche di questo scrittrice.

FANTA SOVIET:
Dmitrij Boguckij e il suo gatto viaggiatore Barsik.
PLACENTA di Dmitrij Boguckij

Ottimo racconto cyberpunk. Il meno russo di tutti, non per questo il più scontato, anzi. In poche pagine concentra molteplici argomenti. Dmitrij Boguckij sembra essere un personaggio assai bizzarro da seguire con attenzione.

LA MEMORIA È UNA CHIACCHIERA di Yaroslav Barsukov

Barsukov in questo racconto mi ha ricordato un po’ le atmosfere di Ray Bradbury, autore da sempre molto amato in Russia.
Una fantascienza un po’ nostalgica declinata in cirillico.

LUX AETERNA di Sergey Ignatev

Se il precedente racconto ricordava Bradbury questo sicuramente è debitore di Kim Stanley Robinson. Ma con questo bel racconto Sergey Ignatev sembra voler ricordarci che Kim Stanley Robinson stesso è debitore della fantascienza sovietica e della filosofia cosmista che ha fatto propria (uno dei personaggi chiave del Rosso di Marte è proprio il russo Arkady, uno scienziato idealista ed estremista che vede Marte come un nuovo laboratorio sociale).
Il cosmismo in fondo predicava uno sforzo umano collettivo necessario a per conquistare lo spazio, adattando (quindi terraformando) i nuovi pianeti alle esigenze umane.
Sergey rilancia il cosmismo con tutta la sua indole eroica e al tempo stesso malinconica.

Maggiori informazioni sul sito di Future Fiction.

FANTA SOVIET: Fioriranno i meli su Marte
Ivan Naumov

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