THOSE POOR BASTARDS – Vicious Losers (2014 USA)
Those Poor Bastards sono tornati a cantare le loro macabre ballate condite con tanto black humour.
I temi del loro ultimo lavoro (2014) sono già descritti nel bellissimo titolo: “Vicious Losers“. Sì, perchè il mondo a cui appartengono i Those Poor Bastards è fatto di perdenti, emarginati, alcolizzati, assassini e vagabondi, disprezzati da tutti, senza onore, ma sempre pronti a ballare sulle proprie miserie. La musica scava, come sempre, nelle origini del country- folk e del southern rock aggiungendo suggestioni gotiche che vanno, forse, ricercate nella letteratura (Poe, Lovecraft o il Nick Cave di “E l’asina vide l’angelo“) e nelle tradizioni dei reverendi/imbonitori che attraversavano le più bifolche campagne americane. I due componenti del gruppo (Hellickson “Lonesome” Wyatt e Minister) sembrano a tutti gli effetti dei predicatori indemoniati che cantano le debolezze dell’animo umano.
“Vicious Losers” non aggiunge niente di nuovo rispetto ai precedenti album, ma si afferma il loro lavoro più riuscito dopo il loro capolavoro “Satan Is Watching You” del 2008.
Già nella prima canzone (“I am lost“) Lonesome Wyatt urla la sua sfortuna (“Bad luck / Bad luck / I’ve had lots of bad luck“) raccontano di come ogni suo sogno si sia trasformato in incubo e di come la sua anima sia ormai un pozzo vuoto che non può più essere riempito.
Ascoltando la pesantissima “Getting old” si sprofonda nella disperazione (“Is there a devil to return my youth / If I should give him my soul?“), mentre la successiva “Let us rot” è un cinico country gospel. “Give me drugs” è una canzonetta allegra e fischiettabile sulla tossicodipendenza. Probabilmente il brano più geniale dell’album. Seguono tre ballate country che potrebbero essere di Johnny Cash. Con “Born to Preach” le atmosfere tornano ambigue. La tetra e brevissima “Big Trees” precede “The only time I had” che ricorda “Rain Dogs” di Waits.
Wyatt prega Dio di liberarlo dalla noia nella bella “Loser’s Prayer“, mentre la scanzonata “Today I saw my Funeral” chiude l’album sperimentando suoni quasi noise. (Today I saw my funeral / There was no one around / Today I saw my funeral / It made me so ashamed / I realized the only thing / My life had brought was pain).
Those Poor Bastards si riconfermano i più disperati e i più genuini dei gruppi Gothic Country. L’alone di mistero che avvolge i due musicisti (Minister ha il volto coperto durante i concerti e non si conosce la sua vera identità, mentre leggenda vuole che Hellickson sia stato segregato durante la sua infanzia) e il loro lato scenografico (lunghi cappotti neri e cilindri in testa) arricchiscono il loro fascino.
Le bellissime copertine (stile weird tales) completano l’iconografia di un’ America passata, rurale e rozza, ossessionata da visioni bibliche e demoniache.
Did you know my cousin was a jailer?
He killed himself in prison long ago
To me, his fate, it seems so awful funny
Devoured by the rats, so I was told
“I am lost”
Sopra la demoniaca cover di “I Walk The Line” (Johnny Cash) tratta da “Satan Is Watching You”
“Crooked Man” la loro canzone più famosa tratta sempre da “Satan Is Watching You”
Alcune copertine del progetto parallelo di Hellickson Wyatt: Lonesome Wyatt and the Holy Spooks
Una bella canzone tratta da “Ghost Ballads” (2013) di Lonesome Wyatt and the Holy Spooks
https://www.youtube.com/watch?v=IfFeG-js2WQ&list=PL-TfIAUHNx8E601kb7j8MIA7hgVoY4vvI
I libri scritti da Hellickson Wyatt.