ATRAX MORGUE – I vizi morbosi di una giovane infermiera

ATRAX MORGUE, il più famoso nome d’arte di Marco Corbelli (1970 – 2007),  è uno dei più importanti musicisti industrial e power electronics italiano e internazionale.

La differenza sostanziale fra i lavori di Marco Corbelli e tanti altri artisti della stessa scena musicale è una dolorosa sincerità. Se tanti musicisti usano frequenze, distorsioni e rumore alla ricerca di un suono sempre più estremo che metta a dura prova i limiti del proprio pubblico, gli angoscianti suoni prodotti da Marco Corbelli nascono dal suo disagio e dalle sue più profonde ossessioni.

La sua coerenza artistica, culminata, purtroppo, con il suicidio, propone temi necrofili, morbosi e nichilisti abbinati a un immaginario visivo spoglio ed essenziale fatto di immagini di cadaveri e autopsie. La musica è harsh noise fatta di rumori sinistri, urla distorte, suoni cupi e ossessivi, insostenibili stridori elettrici e campionamenti spesso tratti da film.

E sono proprio le influenze cinematografiche ad interessarci in questo breve articolo.
Dai ricordi trovati in rete di chi lo ha conosciuto, Marco Corbelli aveva interessi e gusti molto vari. Fra questi la passione per film poco noti.

I vizi morbosi di una giovane infermiera” è un lavoro firmato ATRAX MORGUE ispirato all’omonimo film di Eloy de la Iglesia del 1973. Registrato nel 1999 e uscito originariamente su cassetta con il titolo di ”Nursery Crime” è stato rimasterizzato e ripubblicato postumo nel 2012.

ATRAX MORGUE
ATRAX MORGUE – I vizi morbosi di una giovane infermiera

L’album è diviso in tre parti First Session, Second Session e Nurse’s Kindness e contiene numerosi campionamenti di dialoghi del film. Marco Corbelli estrapola le frasi più criptiche e le ricanta.

Il mondo è un posto pieno di gente morta che crede di essere viva. Città piene di gente morta.

I suoni di questo lavoro sono molto più cupi e intimi rispetto a quelli precedenti. Mancano le aggressioni rumorose, i frastuoni e le grida distorte. Viene dato molto spazio agli estratti dei dialoghi del film che acquistano sfumature macabre come, per esempio, le grida strazianti della cura a cui viene sottoposto il violento protagonista.

Second Session si apre con la dichiarazioneNon voglio essere utile alla società, voglio essere inutile per poi chiudersi con due riflessioni sempre tratte dalla pellicola di Eloy de la Iglesia che rispecchiano molto il pensiero artistico di Marco Corbelli: La gioia di vivere non è per noi, Per quelli come noi non c’è salvezza.

I vizi morbosi di una giovane infermiera” è uno dei lavori che più apprezzo di ATRAX MORGUE. Sicuramente più accessibile e ascoltabile rispetto a molti altri album, ma, forse, anche quello più personale.

Marco Corbelli probabilmente aveva una passione per questo film.
Un suo frammento lo troviamo anche nel primo brano dell’album Black Slaughter. Precisamente è la pubblicità di Blu, un prodotto reclamizzato che renda la vita più felice.

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