Il favoloso mondo di TED CHIANG

A dodici anni Ted Chiang legge la trilogia della Fondazione di Isaac Asimov.
Non è il primo romanzo di fantascienza che legge, ma l’impatto con Asimov è folgorante. Legge anche i suoi saggi di divulgazione scientifica, poi i romanzi di Arthur C. Clarke.

Ted Chiang Respiro

A dodici anni Ted Chiang legge la trilogia della Fondazione di Isaac Asimov.
Non è il primo romanzo di fantascienza che legge, ma l’impatto con Asimov è folgorante. Legge anche i suoi saggi di divulgazione scientifica, poi i romanzi di Arthur C. Clarke.
Fra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta i sui interessi per la scienza e per la fantascienza lo accompagneranno per tutta la durata dei suoi studi tecnici. Proverà a cimentarsi nella narrativa, ma collezionerà una serie di lettere di rifiuto dalle case editrici e dalle riviste specializzate che gli faranno dubitare del suo talento di scrittore. Al college leggerà John Crowley e Gene Wolfe (che considera tuttora come dei titani del genere), ma non incontrerà nessuno con cui condividere la sua passione per la fantascienza, così, quando si laurea in informatica, abbandona le velleità letterarie e cerca lavoro come programmatore.

Ted Chiang - Il ciclo di vita degli oggetti software
Ted Chiang – Il ciclo di vita degli oggetti software

Un po’ per caso, decide di proporsi come divulgatore tecnico per programmatori. Le recensioni dei software che aveva scritto a scuola gli aprono le porte per un’interessante professione di scrittore free lance, lavoro appagante, in cui riesce a mettere a frutto le sue conoscenze tecniche e scientifiche e la sua propensione alla divulgazione.
Nel frattempo la sua passione per la fantascienza non muore, anzi viene alimentata dalla lettura di autori molto immaginifici dal solido background scientifico: Greg Egan, Bruce Sterling, Karen Joy Fowler, Ken MacLeod e molti altri.
Fa un nuovo tentativo di inserirsi nel mondo di questi autori e, nel 1990, gli viene finalmente pubblicato un racconto. Si tratta di “Torre di Babilonia”, che vince subito il Premio Nebula.
Sarà un’escalation: dal 1990 a oggi riceve un numero di premi importanti nel campo della fantascienza che è sorprendentemente alto se paragonato all’esiguo numero di opere prodotte. I premi vanno dal John W. Campbell al Theodor Sturgeon Memorial, dallo Hugo al Locus, al Sidewise… Le opere, invece, sono tutte brevi: 10 racconti, pubblicati fra il 1990 e il 2008, di cui 8 raccolti nella bellissima antologia “Storie della tua vita” (2002). L’unica eccezione è un fenomenale romanzo breve del 2010: “Il Ciclo di Vita degli Oggetti Software”.

Ted Chiang si definisce “an occasional writer” di racconti di fantascienza e a chi gli chiede come mai è così poco prolifico risponde che scrivere narrativa è impegnativo e, quando non c’è un’idea davvero stimolante, scrivere non vale lo sforzo. Per questo non è uno scrittore a tempo pieno. Ha dichiarato in un’intervista che gli eventi della sua vita sono troppo noiosi per essere alla base della sua narrativa.
In effetti, le idee che vengono sviluppate nei suoi racconti sono molto complesse, spesso sorprendenti, a volte spiazzanti, ma sempre straordinariamente credibili anche quando affrontano temi insoliti o apparentemente impossibili. Lo sviluppo delle sue trame è molto articolato: Ted Chiang ama affrontare un’idea da varie angolazioni e sviscerare tutte le possibili implicazioni, sia scientifiche sia filosofiche, sia sociologiche, che portano a un finale inevitabile, ma inaspettato. La lettura dei suoi racconti richiede un impegno non indifferente, ma è appagante proprio perché costringe a riflessioni non banali.
Inoltre lo stile di Ted Chiang è cristallino.

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