LA COSPIRAZIONE DELL’INQUISITORE – Il Medioevo di Giulia Abbate

Era dai tempi del “Nome della rosa” di Umberto Eco che non leggevo un romanzo così intrigante e avvincente ambientato nel Medioevo. Mi sarebbe piaciuto aggiungere all’elenco anche “Q”, del collettivo letterario Wu Ming (che allora si firmava Luther Blissett), ma non sono sicuro che il 1500 possa essere considerato ancora Medioevo, nonostante la presenza soffocante dell’Inquisizione, i focolai eretici e la minaccia per la Chiesa della riforma protestante.

Nella “Cospirazione dell’Inquisitore” Giulia Abbate descrive un piccolo borgo italico al centro degli intrighi di potere del XIV secolo: lotte fra guelfi (sostenitori del Papato) e ghibellini (sostenitori dell’Impero), tribunali ecclesiastici in conflitto con i tribunali secolari, disquisizioni teologiche e battibecchi giuridici…

Il romanzo spicca per l’originalità della protagonista: Elisa, una donna colta e fiera, poco più che ventenne, rimasta prematuramente vedova, che ora vive con la figlia in un castello di campagna di proprietà del cognato, tollerata a fatica dai parenti malfidenti, dai cavalieri, dai giudici e dai notai del luogo.
Inaspettato, giunge in quella landa fuori mano un temuto inquisitore domenicano, accompagnato dalla sua fidatissima scorta (e che scorta!), generando subito scompiglio, curiosità e paura.
Per quali incombenze è stato chiamato?
Il vero motivo delle sue indagini lo scopriremo solo nelle ultime pagine, ma nel frattempo la sua presenza permetterà a Elisa di sventare i piani truffaldini orditi contro di lei dagli alti funzionari del paese.
Quanto è utile avere un Inquisitore dalla propria parte!
Se poi l’Inquisitore ha un fascino non indifferente…

Perché un Inquisitore dovrebbe interessarsi a quella giovane donna sfortunata?
Perché è una donna colta, merito del padre che ha fatto studiare anche lei, oltre ai maschi di famiglia. Un padre lungimirante, nonostante la sua nomea di ghibellino, pesante eredità che Elisa non può togliersi dalle spalle.

Questo dettaglio mi ha ricordato Christine de Pizan (nata Cristina da Pizzano). Grande intellettuale italiana alla corte del re di Francia, protofemminista medievale e prima scrittrice professionista della storia, ha pubblicato “La città delle dame”, il suo libro più famoso, in cui sfida il potere patriarcale, esaltando le donne (regine, scienziate, poetesse…) e ricordando quanto sia stato importante il loro contributo nello sviluppo della civiltà. Straordinariamente in anticipo sui tempi, le sue riflessioni sulla necessità di un’educazione femminile alla pari di quella maschile sono ancora attualissime.
In Italia, Christine de Pizan aveva frequentato l’università per volontà del padre, che poi si è trasferito in Francia con lei.
Non credo sia un caso che nella “Cospirazione dell’Inquisitore” venga dato rilievo al ruolo di Elisa come educatrice: madre che insegna alla figlia a leggere e ad acculturarsi per difendersi dalle insidie della vita, dal potere degli uomini e dall’invidia dei parenti.

Il Medioevo di Giulia Abbate è davvero coinvolgente. Intrighi, misteri e travolgenti passioni. Personaggi originali. Trama avvincente. Ambientazione descritta con vivido realismo, frutto di accurate ricerche “su un periodo stupefacente della nostra storia come il Basso Medioevo”. Bellissimi i piccoli dettagli di vita quotidiana medievale: dalla cucina all’abbigliamento, dall’igiene personale ai profumi naturali per il corpo.

Prima della “Cospirazione dell’Inquisitore”, avevo trovato curioso “Nelson”, il romanzo di Giulia Abbate ambientato al tempo dei pirati, dove l’equipaggio dei galeoni, fra una battglia navale e l’altra, deve occuparsi di misteriosi visitatori che provengono dal futuro.

Con l’Inquisitore, però, supera se stessa.

Maggiori informazioni sul sito dell’editore.