GIAPPONE ISOLA SADICA – The FACE of ANOTHER – Hiroshi Teshigahara (1966)
“The Face Of Another” (1966) è il film più famoso di Hiroshi Teshigahara e il terzo del felice connubio con lo scrittore e sceneggiaotre Kōbō Abe.
“The Face Of Another” (1966) è il film più famoso di Hiroshi Teshigahara e il terzo del felice connubio con lo scrittore e sceneggiaotre Kōbō Abe (“La donna di sabbia” 1964 e “Pitfall” 1962). “The Face Of Another” è un film dai toni fantascientifici girato con il consueto tocco surreale di Teshigahara.
IL FILM
Okuyama, un uomo rimasto orribilmente sfigurato da un incidente sul lavoro, si rivolge a un audace dottore per sottoporsi a un intervento sperimentale. Grazie a un nuovo materiale gommoso simile alla pelle umana il medico costruisce un nuovo volto all’uomo sfregiato. Questa maschera influirà sulle azioni Okuyama. Grazie a quella che percepisce come una nuova identità vuole sedurre la sua stessa moglie, disgustata dall’aspetto del marito e dalla sua gelida cattiveria.
IMPRESSIONI
“The Face Of Another” è, come gli altri film del regista, un capolavoro nonostante il tema dell’identità, del doppio e della maschera siano stati, ormai, talmente sviscerati al cinema e nella letteratura da rendere alcuni dialoghi convenzionali e non più moderni, come dovevano suonare invece negli anni ’60. Lo stesso soggetto a volte ricorda “Occhi senza volto” di Georges Franju. Tutt’altra cosa la parte visiva e visionaria del film, per esempio l’aspetto del protagonista dal volto completamente bendato da bianchissime fasce, il laboratorio minimalista del dottore, le scene iniziali ai raggi X e l’applicazione della maschera di gomma sul voto…
http://www.youtube.com/watch?v=Q5y1h8F3eL8
Le vicende di Okuyama sono alternate con una storia ben più tragica: quella di una giovane ragazza scappata da Hiroshima il cui viso è deturpato da un enorme fibroma. Quando i lunghi capelli coprono un lato del suo volto è una ragazza attraente, se invece mostra il suo vero volto è trattata come un mostro. L’unico a trovarla bella senza provare pietà per lei è suo fratello. Ma il rapporto incestuoso ha un prezzo molto alto da pagare.
Dietro lo stile surreale di Teshigahara si cela sempre un cinema politico che denuncia la spersonalizzazione e l’alienazione dell’uomo moderno costretto a vivere schiavo delle tante maschere imposte dalla società.
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