Tsukioka Yoshitoshi (1839-1892) è l’ultimo grande maestro di ‘Ukiyo-e: una tecnica di stampa su blocchi di legno (quelle a tema erotico sono chiamate Shunga), tecnica che morì con lui sostituita da nuovi metodi occidentali come la fotografia e la litografia. Yoshitoshi rinnovò l’arte giapponese, introducendo regole di prospettiva occidentali e tematiche fantasiose e particolarmente sanguinose fino ad allora poco esplorate.
Nonostante le opere migliori siano legate all’ultimo periodo della sua produzione artistica, in particolar modo con la stupefacente serie “Cento Aspetti della Luna“, la fama di Yoshitoshi è legata al suo periodo “sanguinario”. La serie “Stampe di Sangue” è una rappresentazione della guerra e della morte molto esplicita. Nell’inquietante “Ventotto Omicidi con Poesia” i soggetti sono, generalmente, donne legate e fatte a pezzi. “Cento storie della Cina e del Giappone” e “Trentasei Fantasmi” sono storie tradizionali di fantasmi, ma disegnate per la prima volta con un gusto inquietante, quasi gotico.
I suoi lavori influenzarono molti artisti giapponesi fra cui Seiu Ito.
Seiu Ito (1882-1962) fu un pittore molto controverso la cui fama è legata alla sua passione per le torture e per quello che oggi definiamo bondage (o in giapponese shibari).
Ito era solito legare i suoi modelli e fotografarli. Dalle fotografie traeva l’ispirazione per i suoi dipinti. L’artista giapponese fu folgorato dal dipinto “La casa solitaria sulla Brughiera di Adachi” di Tsukioka Yoshitoshi tanto da fotografare legata a testa in giù la sua modella/amante incinta proprio come si vede nella stampa.
Sulla vita di Ito fu tratto il film“Beauty’s Exotic Dance: Torture!” del regista Noboru Tanaka (“Watcher in the Attic“) specializzato in Ero Guro. Nonostante buoni spunti il film ruota sull’aspetto sadico/erotico dell’artista e sul suo rapporto morboso e nichilista con la modella/amante. L’arte pittorica di Ito è scambiata con quella fotografica. Un’occasione sprecata per far conoscere quest’uomo tormentato e osteggiato dalla censura giapponese. Molte sue opere sono state distrutte nei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.
36 GHOSTS:
Il fantasma di una donna si alza dal pazzo. Una volta fece cadere un prezioso piatto nel pozzo. Ora il suo spirito piange senza consolazione. – Kiyomori era diventato l’uomo più famoso del Giappone per la sua spietatezza. Ora soffre di follia e nell’inverno del 1180, guarda i crani delle sue vittime in agonia e perirà presto. – Un eroico arciere fa un’impressione feroce. I demoni fuggono quando li guarda. – Un samurai valoroso striscia attraverso un tunnel in una grotta sul monte Fuji. La dea della misericordia, Kannon lo vede. Cominciano una conversazione in cui lei loda il suo coraggio.