FOETUS: troni d’agonia e colonne sonore per film immaginari

Foetus (James George Thirlwell): provocatore musicale ha all’attivo una quarantina di album in cui saltella allegramente dal punk all’industrial, alla musica classica, infarcendo di funky, jazz ed elettronica.

Foetus (James George Thirlwell): provocatore musicale ha all’attivo una trentina di album in cui saltella allegramente dal punk all’industrial, alla musica classica, infarcendo di funky, jazz ed elettronica.

“Governo il mio corpo da un trono di agonia”

James George Thirlwell, aka Clint Ruin, aka Frank Want, meglio conosciuto come Foetus, nasce in Australia il 29 gennaio 1960, è un cantante, polistrumentista e compositore eclettico.
Provocatore musicale ha all’attivo una trentina di album in cui saltella allegramente dal punk all’industrial, alla musica classica, infarcendo di funky, jazz ed elettronica.
La sua musica cambia come i suoi nomi. Si produce e si autoriproduce col fare di chi non conosce compromessi e fa solo ciò che gli pare.

Collabora come musicista o produttore o tecnico del suono con numerosi artisti fra cui Lydia Lunch (con lo pseudonimo di Clint Ruin nel bellissimo album STINKFIST del 1987), Sonic Youth, Nine Inch Nails, The The, Coil, White Zombie, Red Hot Chili Peppers. Partecipa a progetti e film di Richard Kern. Disegna quasi tutte le copertine dei suoi album. Attualmente, è anche attivo come DJ sotto lo pseudonimo di DJ OTESFU (anagramma di Foetus).

Difficile creare un percorso musicale per un personaggio simile.

foetus-nail
foetus -nail

Le sperimentazioni utilizzano generi musicali disparati spesso al limite del buon gusto e dell’ascoltabilità. Thirlwell mischia dark, industrial, punk, colonne sonore e musica classica senza timore. Gli stridenti accostamenti sonori creano atmosfere uniche e indecifrabili.

da CLINT RUIN a SCRAPING FOETUS OFF THE WHEEL

Nei primi album (“Deaf” 1981 – “Ache” 1982 – “Hole” 1984)  si riconoscono le suggestioni industrial dei Throbbing Gristle e dei primi Einstürzende Neubauten, mentre la voce di Thirlwell ricorda il Nick Cave dei Birthday Party. I violenti e poco comprensibili testi narrano di omicidi, disturuzione, masochismo.  “The Throne Of Agony” ne è l’esempio più conosciuto tratto dall’album che molti considerano il suo capolavoro: “Nails” (1985). Una canzone di raro nichilismo autodistruttivo.
Hole” è un vortice di rumori, sovrapposizioni di ritmi, campionamenti deliranti. I brani sono degli swing psicotici (“Lust for death“), criptici pezzi industrial (“Cold day in in Hell“) e gospel disperati (“Poland Baby“, “Street of shame“).

foetus - thaw
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In “Thaw” (1988), album rabbioso e sperimentale, le canzoni sono alternate a suite e brani musicali come “Asbestos”  e “Fratricide pastorale“. Non a caso quando si parla della sua musica si fanno molti riferimenti alla monolitica epicità di Wagner. Canzoni che trasudano malvagità come “Don’t Hide It Provide It” si alternano però a diversi tempi morti. Emergono, non per bellezza, ma per cattiveria brani come “A Prayer for My Death“, con una descrizione sanguinosa di un incidente automobilistico, o “Hauss-On-Fah” (con un attacco urlato uguale a “Release the Bats” dei Birthday Party) che più o meno narra l’artroce morte di un uomo arso vivo a ritmo di percussioni impazzite e l’odioso ritornello boin- boin-boin che rimanda allo scoppiettare della carne (Spogliato da una puttana bianca che si è scopata i discepoli del diavolo / E lasciato a morire nel deserto).

In “Gash” (1995) l’atmosfera distruttiva della musica di FOETUS è più strutturata e intervallata da brani più calmi che apparentemente stonano con i suoni veloci e deliranti dell’album. La formula rimane la stessa: pezzi rumorosi e stratificati. Dopo anni di speriemtnazioni il caos indossa la museruola dell’esperienza.

STEROID MAXIMUS

Nel 1991 nasce il progetto strumentale “STEROID MAXIMUS” con gli album ¡Quilombo! (1991) e Gondwanaland (1992) che contiene il brano dall’incedere industrial di “Volgarity“, una mix di suoni che vanno dalle colonne sonore anni ’60 ai crescendo epici di Morricone, dal jazz al funky, passando da ritmi caraibici. Il risultato, inutile dirlo, è geniale.

Steroid Maximus _ Ectopia
Steroid Maximus _ Ectopia

Ectopia” (2002) è l’album migliore firmato Steroid Maximus. I brani sembrano parte di una colonna sonora immaginaria di un film che abbraccia qualsiasi genere. Coretti da commedia anni ’50, stridere di violini da film horror, sassofoni sexy, il flauto di Ian Anderson, esplosioni di minimoog, percussioni funky,… c’è tutto in questo album. La bellissima “Seventy Cops” sembra la colonna sonora di un poliziottesco con derive fantascientifiche. “Aclectasis” è una fuga veloce al suono di organetto. “Chaiste” mischia jazz e colonne sonore di James Bond. Su tutti questi brani pesa una cupa ansia come in un funky thriller senza lieto fino.

MANOREXIA

MANOREXIA è un ulteriore progetto strumentale creato nel 2001. Quattro gli album: “Volvox Turbo” (2001), “The Radiolarian Ooze” (2002), “The Mesopelagic Waters” (2010 – otto tracce tratte dai primi due album completamente riarrangiate) e “Dinoflagellate Blooms” (2011). Cupi album in cui si fondono musica sperimentale, elettronica, ambient e orchestrale. Bellissima “Ataxia” (da The Radiolarian Ooze) e “A Plastic Island in the Pacific” (da Dinoflagellate Blooms).

FOETUS

Foetus - Love
Foetus – Love

La carriera di FOETUS intanto prosegue con l’ottimo album “Flow” (2001) con brani come “Quick Fix” molto simile ai brani dei primi Nine Inch Nails, a cui seguiranno Blow” (2001), “Love” (2005), “Damp” (2006),  “Vein” (2007).

LOVE” (2005): un album più orecchiabile in cui i suoni duri e violenti sono equilibrati da aperture sinfoniche.
“LOVE è una travolgente epopea drammatica intrisa di clavicembalo e orchestra” come si legge sul sito. I testi sempre duri e violenti parlano di incesto, autodistruzione, odio, sesso, malattie, solitudini rabbiose…

The-Venture-Bros-The-Music-Of-JG-Thirlwell-cover
The-Venture-Bros-The-Music-Of-JG-Thirlwell-cover

Contiene la canzone “Time Marches On“, uno dei brani più conosciuti e accessibili di Foetus, ma anche uno dei suoi migliori brani, oltre a “Not Adam“, una galoppata acida a suon di clavicembalo, e i cantilenanti brani “Don’t Want Me Anymore” (una storia d’amore andata a male) e “Aladdin Reverse” (un uomo chiuso in ascensore pensa a tutti i suoi fallimenti), due nerissime sinfonie industriali in cui espoldono improvvise rumorose urla.

 

FOTEUS the-mesopelagic-waters 2010
FOTEUS the-mesopelagic-waters 2010

Con il suo vero nome firma nel 2009 la colonna sonora del cartone animato SF/action per adulti “Venture Bros“. Uno scoppiettante mix di musiche da film di fantascienza/spionaggio/anni60/jazz/horror.

Sempre sotto lo pseudonimo Foetus escono nel 2010 due album: “Limb” (un cocktail spiazzante di suoni elettronici, musica classica, campionamenti assurdi e minimalismo giapponese) e il bellissimo “Hide” (il suo album più equilibrato).

da JG THIRLWELL a XORDOX

Oscillospira
Oscillospira

Thirlwell oggi non ha più lo sguardo fisso e spiritato di una volta, nonostante resista l’acconciatura di capelli che ricorda Andro Umeda di Tekkaman. A 60 anni sembra un distinto direttore d’orchestra, ma, nonostante le apparenze sa ancora stupire come ha fatto con  il recente progetto elettronico: XORDOX (2017) apparentemente un omaggio alle colonne sonore di John Carpenter.

Nel 2016 Thirlwell esce dai confini di “semplice” musicista e crea la colonna sonora per la video installazione “Imponderable” di Tony Oursler proiettato al Modern Art Museum di New York a giugno 2016. Un video che “rivela l’intersezione tra i progressi tecnologici e i fenomeni occulti degli ultimi due secoli… fotografia degli spiriti, pseudoscienza, telecinesi e ad altre manifestazioni del paranormale.”

Del 2020 il suo ultimo lavoro “Oscillospira” in collaborazione con Simon Steensland (compositore svedese di colonne sonore teatrali) e con il batterista Morgan Ågren. Una lugubre sinfonia che passa dal metal all’ambient con nonchalance forse un po’ troppo ambiziosa. In “Oscillospira” c’ è tutta la musica degli ultimi due secoli: violini, strumenti a fiato, cori, chitarre elettriche, sintetizzatori,… tutto si amalgama alla perfezione, nonstante la somma totale sia inferiore alle singole parti.

Questo genio musicale è un altro personaggio emblema della nostra rivista. Eccessivo e genuinamente fuori da ogni regola o etichetta. La sua produzione spazia dal punk alla musica classica senza temere cadute di gusto o giudizi e critiche.

Nella divertente intervista “What’s in my bag” mostra bene le sue influenze e passioni musicali che vanno dalla colonna sonora de “L’abominevole dottor Phibes al noise jazz di Laddio Bolocko, passando ovviamente per Frank Zappa.

http://www.foetus.org/

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