HALFTONES – Brda Sna

"BRDA SNA" degli HALFTONES

Il Gruppo

Gli Halftones sono il riassunto di molti generi musicali, il loro background è importante quanto eterogeneo e si presentano con questo “Brda sna” (colline dei sogni), loro quarto lavoro e primo in lingua serba. Gli Haltones  esordiscono nel 2013 con “Halftones is my band” (ripubblicato l’anno seguente con l’aggiunta di quattro inediti), un album molto internazionale (prodotto e mixato a Londra da Rory Attwell), molto occidentale con dei chiari riferimenti psichedelici, grazie anche alla voce di Suzana Sumrah e l’elettronica, mai invadente e ben dosata. Nel 2015 producono il loro secondo album, da soli ed il risultato è buono, il suono è pieno e pulito in netto contrasto con la voce di Suzana ed anche se l’elettronica è un po’ più presente è ben dosata abbracciando pienamente l’idea di psichedelia moderna.

Il Disco

Veniamo all’EP in questione, sicuramente è un disco che “rompe” la continuità con i precedenti: nonostante la matrice sia la stessa e lo stile affine ci sono delle grosse diversità, una su tutte l’uso della lingua serba. Suzana è molto chiara nel dirmi che l’uso del serbo è servito per approcciare il pubblico del bacino ex-Jugoslavo, lasciato fin ora in secondo piano. Come se avessero detto: “ok, facciamo musica internazionale (di qualità, n.d.r.) ma le nostre origini sono queste”. Quattro tracce che parlano di temi importanti come sessismo, fascismo, razzismo e burocrazia il tutto in chiave psichedelica, non sfacciatamente, in modo molto velato , infatti ad un primo ascolto  trovo difficoltà a dare un senso così profondo al testo, ma con il susseguirsi di ascolti la nebbia si dirada e il senso della canzone appare più chiaro. Il messaggio profondo è sotto i nostri occhi, ma non bastano due ripetizioni fugaci per farcelo vedere, in somma, c’è molta profondità mascherata da “rumore”.

Radio Kabul

Come detto, il background del gruppo è eterogeneo: sono in quattro ed ognuno arriva da percorsi musicali diversi creando un miscuglio eterogeneo dando una nota di imprevedibilità formando così un mix esplosivo: non sai mai cosa accadrà, la struttura della canzone muta continuamente ma il carattere balcanico è forte in questo lavoro pur restando  comunque internazionale, contaminazioni piacevoli nel delirio psichedelico, una su tutte è “Radio Kabul” di cui anche il video è disarmante nella sua semplicità, si vede una ragazza che balla ed esprime tutta la sua libertà in uno scantinato, quasi lo facesse di nascosto, come per sciogliersi in netto contrasto con il testo che parla del  della voglia di vedere il mare, le stelle, praticamente di libertà e poi… quel nome nel testo: “Kabul”, tutto ha un senso.

Il Resto del disco

Anche gli altri tre pezzi dell’Ep trattano i loro argomenti in modo maturo, a partire da “Brda sna” (hills of dreams), il pezzo che apre il lavoro, forse quello dalle sonorità più originali e locali dei quattro, probabilmente quello con il testo forse più poetico, dove cercare per forza un senso non è poi così importante, ritmo incalzante e divagazioni sonore fanno il resto incorniciando questo disco che è a tutti gli effetti un dipinto della nuova scena dell’est europeo, dove nulla è scontato e il forte carattere locale marca indelebilmente ogni singola traccia.  Voglio riportare la definizione che gli Halftones hanno dato a loro stessi, perfettamente calzante: “Halftones are psychedelic, avant-pop, art band from Belgrade. They use imagination and its importance to life, to express there opposition to  everyday gloom and absurdity throughout all the layers of their music and poetry. Halftones have no rules in their music, they tear them apart and put them together again in each new song and performance

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Articolo di PAOLO PALETTI

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