FANTASOVIET – L’accelerazione dei COSMISTI, il bolscevismo esoterico e lo spionaggio psichico.
Alla fine del XIX secolo in Russia si è sviluppato un bizzarro movimento culturale chiamato “Cosmismo” caratterizzato dalla fiducia assoluta nella mente
Verso la fine del XIX secolo in Russia si è sviluppato un bizzarro movimento culturale chiamato “Cosmismo” caratterizzato dalla fiducia assoluta nelle infinite potenzialità della mente umana che avrebbe portato a una evoluzione etica consapevole. Grazie all’entusiasmo di alcuni studiosi, gli elementi spirituali ed esoterici radicati nella cultura russa sposarono la nascente rivoluzione scientifica e tecnologica.
All’inizio dell’Ottocento in Russia il cristianesimo ortodosso conviveva con i riti cabalistici ebraici e con le varie tradizioni pagane locali; le tante fascinazioni teosofiche provenienti dal vicino Oriente si incrociavano all’occultismo importato dall’occidente, mentre le recenti dottrine filosofiche trovavano ampio spazio nei salotti di aristocratici e di intellettuali. Per quasi due secoli tutte queste contrastanti correnti di pensiero si influenzarono l’un l’altra, causando il proliferare di medium, veggenti e mistici. L’ultimo e il più conosciuto di questi fu Rasputin (1869 – 1916), consigliere personale dell’ultimo imperatore della Russia e di tutta la famiglia dei Romanov.
Fjodorov
In questo sottobosco spirituale cresce il padre del Cosmismo: Nikolaj Fjodorovich Fjodorov (1829 – 1903), carismatico bibliotecario di San Pietroburgo che influenzò molti intellettuali, scienziati e scrittori russi del Novecento come Konstantin Tzjolkovskij, Fëdor Dostoevskij, Michail Bulgakov, Vladimir Solov’ëv e Lev Tolstoj. Il suo pensiero filosofico-religioso ha profonde radici nel cristianesimo ortodosso e fu pubblicato postumo nel libro “La filosofia della causa comune” (1906). Un titolo molto appropriato visto l’impegno positivista che Fjodorov pretendeva da tutta l’umanità.
I cardini della filosofia della “causa comune” possono riassumersi a grandi linee nei seguenti cinque punti:
1 Gli uomini di tutto il mondo devono vivere pacificamente fra loro, lavorando e combattendo insieme per la “causa comune”.
2 La “causa comune” dell’uomo è dominare e controllare le forze della natura per portare la razionalità nel mondo.
3 La più complessa legge naturale da controllare è la morte che l’uomo deve imparare a sconfiggere grazie all’uso della tecnologia e delle nuove scoperete scientifiche.
4 Sconfitta la morte è compito dell’uomo resuscitare i propri avi.
5 Il conseguente sovraffollamento del pianeta deve portare l’uomo a conquistare l’universo dominando anche i caotici e sconosciuti spazi siderali con la razionalità e tecnologia.
“Tutto il mondo, i processi meteorologici, tellurici e cosmici, ricadranno sotto la responsabilità dell’uomo, e la natura sarà il suo lavoro. L’uomo è spinto verso quest’obiettivo dalla fame, dalle malattie e da altre calamità, in modo che ogni volta che ritarda ad espandere l’area di applicazione del lavoro, la portata dei disastri si amplia. Così la natura punisce l’uomo con la morte per la sua ignoranza e la sua pigrizia, e lo spinge ad espandere sempre di più la sua attività lavorativa.”
Anche se apparentemente possono sembrare farneticazioni, queste idee forgiarono un nutrito gruppo di letterati e studiosi, che gettarono le basi dello spirito su cui si sarebbe fondata la nascente Unione Sovietica. L’assoluta fiducia nella scienza e l’approccio ottimistico al futuro caratterizzeranno per molti decenni film, libri, ricerche scientifiche e agende politiche.
La filosofia della causa comune si contrappone radicalmente all’inerzia filosofica e religiosa occidentale, passiva o meramente contemplativa. Il cosmismo è la religione del “fare”: l’uomo deve costruire il suo futuro impegnandosi personalmente con sforzi sovraumani e un’incessante ricerca creativa mirata a dominare le forze irrazionali della natura. Il rapporto con la natura non deve, però essere di tipo predatorio e distruttivo come avviene nelle società capitalistiche. L’uomo deve prima acquisire una “super morale” necessaria per saperla regolamentare, rispettandola e proteggendola dalle forze del caos.
“Tutto lo spazio celeste ed i pianeti diventeranno accessibili all’uomo solo quando sarà in grado di ricreare se stesso dalle sostanze primordiali, dagli atomi e dalle molecole, perché solo allora sarà in grado di vivere in qualsiasi ambiente, assumere qualsiasi forma e visitare tutte le generazioni in tutti i mondi, dal più antico al più recente, il più remoto e il più vicino. (…) La grande prova di coraggio che sta innanzi all’umanità richiede le più alte virtù marziali come l’audacia e il sacrificio di sé, escludendo però ciò che è più orribile in guerra – l’uccisione di altre persone.”
Tzjolkovskij
Lo scienziato Konstantin Tzjolkovskij (1857 – 1935) è il principale discepolo di Nikolaj Fjodorovich Fjodorov. Tzjolkovskij, rimasto incantato da giovane dal fervore del suo mentore, gettò le principali nozioni dell’astronautica. Il suo lavoro spaziò in vari campi: dallo studio sulla possibilità di sfruttamento dell’energia atomica, ai calcoli matematici per migliorare la propulsione missilistica; dalle disquisizioni sull’eugenetica, alla definizione delle necessità umane nello spazio. Scrisse più di 400 saggi scientifici e filosofici, pubblicò romanzi di fantascienza e collaborò con maniacale attenzione alla realizzazione del film di fantascienza “Cosmic voyage” (1936 – Vasilij Zhuravlev). Nonostante le sue idee fossero in anticipo sui suoi tempi venivano accolte con entusiasmo dal nascente bolscevismo per la sua cieca fede nel progresso tecnologico e nell’autodeterminazione umana.
“E ‘stato il sogno di tutta la mia vita poter contribuire, nel mio piccolo, al progresso. Prima della Rivoluzione il mio sogno non poteva avverarsi. Solo la Rivoluzione d’Ottobre ha dato riconoscimento al lavoro di un’autodidatta. Solo il governo sovietico e il partito mi hanno dato un’assistenza efficace… Tutti i miei lavori sull’aeronautica, la missilistica, e i viaggi interplanetari li lascio al partito bolscevico e al governo sovietico, i veri leader nel progresso della cultura umana. Sono sicuro che saranno in grado di portare a termine questi lavori con successo. Con tutto il mio cuore e la mia mente, e con i miei ultimi saluti più affettuosi.Konstantin Tzjolkovskij”. (lettera del 1935 indirizzata al comitato centrale del PCUS inviata pochi giorni prima della sua morte).
Vernadskij
Un altro geniale cosmista che contribuì a creare nuove discipline scientifiche fu Vladimir Vernadskij (1863-1945). Vernadskij è considerato tra i fondatori della geochimica, fu fra i primi a capire le potenzialità dell’energia atomica, coniò i concetti di noosfera e biosfera. Come Tzjolkovskij e Fjodorov, Vernadskij era fermamente convinto che con l’uso del pensiero scientifico e degli strumenti tecnologici l’uomo avrebbe migliorato la natura per poi conquistare il cosmo.
“Egli (l’uomo) può e deve ricostruire con il proprio lavoro e il proprio pensiero l’ambiente in cui vive, ristrutturarlo e riedificarlo in modo radicalmente diverso rispetto a ciò che era prima.”
Istituì la “Commissione per lo studio delle forze produttive naturali della Russia” con l’obiettivo di catalogare e cercare le risorse minerarie russe. Un lavoro che si rivelò di fondamentale importanza strategica durante il periodo della Prima Guerra Mondiale. Nel 1940 con il “Comitato Uranio” avviò il programma nucleare sovietico.
“Ben presto l’uomo avrà la potenza atomica nelle sue mani. Questa è una fonte di energia che gli darà la possibilità di costruire la sua vita proprio come lo vuole. Sarà in grado di usare questa forza per scopi buoni e non per auto-distruzione?”.
I padri fondatori del Cosmismo proiettarono la nascente Unione Sovietica nel XX secolo e le loro ricerche furono la base di molti futuri successi scientifici mondiali. Grazie a Tzjolkovskij, Jurij Gagarin fu il primo uomo nello spazio battendo i rivali statunitensi, mentre Vernadskij gettò le basi per rendere l’URSS una potenza nucleare. Il Cosmismo può essere considerato a tutti gli effetti la religione segreta russa.
Bogdanov
I valori del cosmismo furono parte integrante del nascente partito bolscevico e indirettamente tramandati alle nuove generazioni grazie a Anatolij Lunačarskij (1875 – 1933) che, dopo essersi battuto a fianco di Lenin, ricoprì per più di un decennio la carica di Commissario del popolo per l’istruzione (Ministro dell’istruzione).
Accanto a Lenin l’altra figura di spicco fu l’eclettico Aleksandr Bogdanov (1873 – 1928). Bogdanov fu politico, medico, scrittore, rivoluzionario, filosofo ed economista. Straordinariamente colto, come i più importanti cosmisti, tradusse per la prima volta in russo “Il Capitale” di Marx, aderì da subito al bolscevismo (nonostante se ne discostò in seguito formando la fazione menscevica) e conobbe in Svizzera il suo più famoso alleato e rivale: Lenin. Il suo attivismo politico radicale lo portò più volte in prigione, prima per mano dello Zar, dopo per mano del Partito che lui stesso aveva contribuito a creare.
Fu il grande teorico dell’”organizzazione” applicabile sia per la strutturazione del Partito Operaio Social Democratico Russo sia per le leggi naturali e sociali.
Con il suo trattato del 1912 “Tectologia (Scienza generale dell’organizzazione o scienza delle strutture)” teorizzava una nuova disciplina che avesse il compito di concepire tutte le scienze come strumenti per organizzare l’attività lavorativa collettiva. Questo monumentale libro anticipava alcuni concetti di cibernetica successivamente sviluppati da Norbert Wiener (1894 – 1964 padre della cibernetica) e molte idee alla base delle ricerche di Ludwig von Bertalanffy (1901 – 1972 fondatore della Teoria generale dei sistemi). Prevedeva anche un futuro in cui le macchine avrebbero raggiunto uno stadio di auto efficienza capace di eliminare la disuguaglianza di classe: una sorta di Intelligenza Artificiale.
Viste le influenze eterogenee del cosmismo non c’ è da stupirsi che Bogdanov sia stato influenzato più dall’occultismo che dalla “La filosofia della causa comune”, tanto che, in alcuni suoi scritti, paragona Satana al dio del proletariato. Un Satana ribelle che alle soglie della Rivoluzione d’Ottobre combatte contro l’annichilimento della ragione umana. Un Satana liberatore che vuole donare il frutto proibito della conoscenza all’uomo.
Anche nei suoi romanzi di fantascienza aleggia un alone occulto. Nel romanzo “La stella rossa” Bogdanov immagina un’ideale insediamento umano su Marte. La società è, ovviamente, di stampo comunista, la scienza e la cultura è accessibile alla classe operaia in diretta proporzione dei suoi bisogni, il sangue è un bene comune della popolazione e viene ripartito in parti uguali fra ogni abitante tramite continue trasfusioni. Questa collettivizzazione sanguigna ha permesso al comunismo di sconfiggere il suo più grande nemico: la morte. Una visione macabra che richiama più i vampiri gotici che i benefici del comunismo.
Bogdanov era ossessionato dal sangue. Grazie alle sue ricerche in campo medico le trasfusioni di sangue divennero in Russia una pratica comune. Istituì l’“Istituto per la trasfusione del sangue”, ma morì proprio in seguito ad un esperimento di trasfusione praticato su se stesso.
Il culto di Lenin
Argomenti come la sconfitta della morte e la rinascita dei defunti predicati dal Cosmismo abbracciavano il lato più esoterico del Bolscevismo sfociando in aspetti macabri al limite con la superstizione e del paranormale. Non è un caso che la salma di Lenin giaccia perfettamente imbalsamata in una teca di vetro in un mausoleo ai piedi del Cremlino. Il culto della sua personalità fu una geniale opera di propaganda, ma alla base c’ era anche la convinzione che, raggiunte le giuste conoscenze scientifiche, Lenin potesse ritornare in vita. L’idea originale per la creazione di questo monumento funebre fu di Leonid Krasin, grande amico e collega di Bogdanov, ciecamente convinto che la scienza avrebbe in futuro sconfitto la morte. Krasin, inizialmente, non propose l’imbalsamazione, ma una sorta di ibernazione in un paese siberiano; per motivi pratici fu impossibile praticarla. Insieme al ministro della cultura Lunacharsky, indì un concorso per progettare un mausoleo che potesse diventare una meta di pellegrinaggio come la Mecca o Gerusalemme. Per il pittore Kazimir Malevic il mausoleo doveva assolutamente avere forma cubica: il cubo è simbolo di eternità in cui sono presenti tutte e quattro le dimensioni. La risonanza del ritrovamento della tomba di Tutankhamon avvenuta un anno prima diede l’ultimo tocco esoterico al monumento. Un cubo sotto una piramide a gradoni.
“Lenin viveva. Lenin vive. Lenin vivrà.” scriveva Vladímir Majakóvski.
Il movimento politico che fece dell’ateismo un caposaldo dell’ideologia sovietica in realtà è fondato su un vasto immaginario spiritista ed esoterico in cui la scienza e il potere della mente umana presero il posto della fede e dei miracoli. Lo stesso Stalin, nonostante l’imponente e violenta opera di rimozione ed epurazione, non sradicò queste credenze, anzi in qualche modo ne rafforzò i lati più irrazionali. Nonostante molti intellettuali, artisti e scienziati dovettero rinnegare le loro convinzioni per evitare le purghe di stato, l’assoluta importanza delle ideologie e dei simboli a scapito della ragione, come il culto dell’”infallibilità di Lenin” e la fede assoluta nel Socialismo Reale, ha un che di religioso.
Bechterev e Pavlov
Con l’ascesa del bolscevismo e la successiva Rivoluzione d’Ottobre la fascinazione per il paranormale tanto in voga nei salotti aristocratici russi prese una deriva bizzarra. La cieca fede nel raziocinio portò l’illustre neurologo Vladimir Bechterev (1857 1927 collega del più celebre Ivan Pavlov) a interessarsi ai fenomeni di suggestione, dopo aver assistito a uno spettacolo di comunicazione fra un padrone e i suoi cani. Portò avanti ricerche sperimentali sui poteri mentali, in cui un soggetto doveva, per esempio, inviare telepaticamente immagini a un altro soggetto. Gli esiti di questi esperimenti furono curiosi: i riceventi telepatici identificavano raramente la natura del messaggio, ma ne comprendevano in modo significativo diverse caratteristiche. Gli studi di Bechterev sono la base della parapsicologia e dello studio dei fenomeni ESP. Nel 1927 morì in circostanze misteriose il giorno dopo aver diagnosticato a Stalin una grave sindrome paranoica.
Parapsicologia
Nonostante la telepatia venisse bollata dall’Enciclopedia sovietica negli anni ’50 come “finzione idealista… basata su presunti poteri soprannaturali dell’uomo…” le ricerche del carismatico neurologo nel campo dei fenomeni extrasensoriali continuarono fino a godere di rinnovato interesse durante la presidenza Brèžnev (1906 – 1982). Durante il suo governo ci fu un rifiorire di guaritori (fra cui la celebre Juna Davitashvili che si sussurra abbia curato anche Papa Wojtyła), di ciarlatani, di sensitivi e di centri di ricerca sui fenomeni extrasensoriali. Questi fenomeni, a differenza dello scetticismo occidentale, venivano studiati in ogni accademia universitaria con la speranza segreta di trovare applicazioni in campo militare. In piena guerra fredda i poteri extrasensoriali potevano rivelarsi un’arma innovativa. Molti esperimenti riguardavano la comunicazione del pensiero fra soldati all’interno dei sommergibili e il personale a terra. Altri consistevano in tecniche di annullamento della personalità a distanza (la versione sovietica dell’MK ultra statunitense) e in tentativi di spionaggio tramite telepatia. La quantità di soldi stanziati per queste ricerche provocò reazioni isteriche in occidente con la conseguente corsa agli armamenti ESP. Anche gli USA costituirono, con meno dispendio di risorse, un’unità di studio sui fenomeni paranormali, ma senza grandi risultati.
Quanto di vero sia stato scoperto in questi centri di ricerca non è dato sapere. Sicuramente niente che potesse trovare applicazioni immediate e utili. Ora sembra tutta storia passata. La comunità scientifica internazionale ha deciso di considerare questi studi di scarso interesse. Chissà se fra qualche decennio scoperte rivoluzionarie riabiliteranno gli studi sovietici sui fenomeni extrasensoriali, tanto quanto le farneticazioni di un vecchio bibliotecario di fine ‘800 furono l’ispirazione per il primo volo umano nello spazio.
Visita tutti gli articoli apparsi per lo speciale di B-SIDES Magazine: FANTASOVIET.
La fantascienza sovietica, russa e Est europea nella cultura, nei libri, nell’arte e nei film.
Insomma…
Quando si cerca di estirpare Dio dal cuore delle persone i risultati sono la costruzione di queste favole ideologiche.
Opere morte insomma.
Gerre Stellari è più attendibile di queste filosofie che comunque hanno il loro fascino. Per carità…
L’intento di questo lungo articolo è quello di spiegare quanto queste “favole ideologiche” come le hai definite, abbiano influenzato vasti campi della cultura occidentale e abbiano ispirato film, libri, generi letterari, scienzati, medici, ingegneri, terapeuti… e, sicuramente, anche qualche simaptico cialtrone.
Opere tutt’altro che morte, ma che rivivono sotto tante mutate spoglie.