ICONE ANNI 80 – parte 2

Anche se il mio spirito è più legato agli anni ‘70, è negli anni ‘80 che sono cresciuto. Quindi ho cercato di risalire alle icone che secondo me hanno contraddistinto quel decennio e hanno plasmato il nostro immaginario. Allora non tutte queste icone mi sembravano così potenti, però, ripensandoci oggi, è innegabile che mi hanno tutte influenzato, in un modo o nell’altro.
Icone 80
Icone anni 80

SALE GIOCHI E VIDEOGAME

Icone 80
Icone anni 80: Space age

In tema di fantasmi, chi non ricorda i fantasmini di “Pac-Man”, il popolarissimo videogame di Tōru Iwatani che ha spopolato nelle sale giochi di tutto il mondo?

E chi non ricorda le sale giochi? La batteria di cabinati dai colori vivaci e dalle scritte strillate che più pop non si può, i piccoli schermi sui cui scorrevano stilizzate le scazzottate, le battaglie spaziali e i dispettosi animali di tutti quei giochi che ci ammaliavano con i loro suoni elettronici, la loro grafica geometrica e avveniristica, le loro avventure semplici ma coinvolgenti… Chi non ha provato la smania di passare i livelli per scoprire quale scenario ci attendeva dopo? E i capannelli attorno ai ragazzi che giocavano meglio di noi? Come ci assembravamo ammirati a goderci lo spettacolo, curiosi di vedere come si sviluppava il gioco e quali meraviglie nascondeva ancora!

Console da collegare al televisore (come “Intellivision”) e videogame portatili hanno portato all’estinzione delle sale giochi.

Sono gli anni in cui viene pubblicato su laserdisc “Dragon’s Lair”, che unisce il bel disegno dei cartoni animati all’architettura del videogioco. Opera rivoluzionaria di Don Bluth, autore di film di animazione come “Brisby e il segreto di NIMH” e “Fievel sbarca in America”. Dal fantasy alla fantascienza, Don Bluth fa seguire a “Dragon’s Lair” un altro laserdisc di successo: “Space Ace”.

FUMETTI E GRAPHIC NOVEL

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Icone anni 80: Ken il guerriero vs. Raoul

Nell’ambito dei fumetti, gli anni Ottanta consacrano il talento di Alan Moore e di Frank Miller, maestri indiscussi della graphic novel, a cui si aggiungerà verso la fine del decennio anche Neil Gaiman. “V per Vendetta” e “Watchmen” restano i capolavori assoluti di Alan Moore. “Elektra” è l’indimenticabile assassina mercenaria creata da Frank Miller, letale e silente come un ninja. “Sandman” è la saga urban fantasy di Neil Gaiman che ha per protagonista il Signore dei Sogni. Grazie a queste opere possiamo ammirare anche la straordinaria bravura di illustratori come Bill Sienkiewicz e Dave McKean.

Fra gli anime, le serie di animazione giapponesi di enorme successo sono “Ken il guerriero” (maestro delle micidiali arti marziali della Divina Scuola di Hokuto che si aggira in una terra desertica e post-atomica ispirata all’immaginario di Mad Max) e “Lady Oscar” che, sebbene realizzato nel ’79, è diventato in Europa un cartone animato di culto nel decennio successivo. Battaglie, intrighi e intrecci romantici alla corte di Versailles vedono protagonista la bellissima comandante della Guardia Reale di Maria Antonietta, che veste da uomo e combatte come un uomo.

AFRICA

Icone anni 80
Icone anni 80: Live Aid

Meryl Streep, invece, ne “La mia Africa” (regia di Sydney Pollack) non veste i panni da uomo. E’ una donna tenera ma determinata e, all’occorrenza, anche lei sa tenere testa ai maschi. Ritratto epico e romantico della figura di Karen Blixen in Kenya. Affresco di un continente al tramonto del colonialismo.

In realtà è negli anni Ottanta che assistiamo alle ultime lotte degli stati africani contro il colonialismo. L’indipendenza di questi paesi, indebitati fino al collo, non viene certo aiutata dalla politica miope della Banca Mondiale e dai piani di aggiustamento strutturale (PAS) che impongono, fra l’altro, la privatizzazione della sanità con conseguenze aberranti.

La carestia in Etiopia porta a milioni di morti. Bob Geldof e Midge Ure organizzano il “Live Aid” per aiutare la popolazione africana. E’ un doppio concerto (ognuno della durata di 16 ore) suonato contemporaneamente in Inghilterra e negli Stati Uniti, a cui partecipano le principali rockstar del momento fra cui Mick Jagger, Tina Turner, gli U2, David Bowie e i Queen (straordinaria la performance di Freddy Mercury, ricordata ancora oggi come una delle migliori di sempre). Un successo ineguagliato.

Pochi anni prima aveva spopolato il singolo dei Toto intitolato “Africa”.

FILM DI CULTO

Icone anni 80: The blues brothers

Oltra alla “Mia Africa”, il decennio ci ha regalato altri film memorabili come “Witness – Il testimone” e “L’attimo fuggente”, entrambi diretti da Peter Weir.

Nel primo, l’unico testimone di un omicidio è un bambino che appartiene alla comunità religiosa degli amish. Harrison Ford, per proteggere il bambino e trovare i colpevoli, deve fingersi un amish. Veniamo così a conoscenza dei valori, degli costumi e delle tradizioni di questa comunità di contadini e artigiani che vivono in campagna, nel rispetto della Bibbia e lontani dalla modernità (niente automobili, niente televisione…).

Nel secondo film, Robin Williams insegna letteratura in un collegio maschile. I suoi metodi anticonvenzionali spingono i ragazzi ad affrontare la vita e lo studio con una curiosità e un entusiasmo contagiosi. Esaltante, illuminante, commovente.

Il film che è entrato nella leggenda, però, è il pirotecnico e divertentissimo “The Blues Brothers”, diretto da John Landis, con John Belushi e Dan Aycroyd “in missione per conto di Dio”. Strepitosa colonna sonora delle stelle del soul e del rhythm & blues!

Nel campo della fantascienza distopica, Terry Gilliam (componente della bizzarra compagnia teatrale dei Monty Python) dirige il visionario “Brazil”: storia angosciante e allucinante di un piccolo impiegato schiacciato dallo spietato totalitarismo burocratico della società.

CYBERPUNK

Icone anni 80: il cyberpunk

Negli anni Ottanta viene commercializzato il “Commodore VIC-20”, a cui segue il “Commodore 64”. il computer amico per le famiglie, con video a colori, ha un successo strepitoso, ma è “Macintosh”, il personal computer della Apple con il mouse di serie in dotazione e una rivoluzionaria interfaccia grafica, che conquisterà il pubblico.

La letteratura cyberpunk inventa Internet, la realtà virtuale e le intelligenze artificiali grazie a profeti tecnologici come William Gibson (“Neuromante”, “Giù nel ciberpazio”, “Monna Lisa Cyberpunk”, “La notte che bruciammo Chrome”), Bruce Sterling (“Artificial Kid”, “La matrice spezzata”, “Isole nella rete”) e Pat Cadigan (“Mind Players”). Nell’universo dei manga un punto di riferimento resta “Akira” di Katsuhiro Ōtomo, che ha realizzato anche l’anime omonimo.

CODA

Icone anni 80: la caduta del muro di Berlino

Nel mondo dell’arte Keith Haring sfonda con i suoi graffiti metropolitani.
Gli U2 pubblicano “The Joshua Tree”, uno degli album più importanti della loro carriera, prodotto da Brian Eno e Daniel Lanois, con le splendide immagini del fotografo olandese Anton Corbijn.
Roger Waters abbandona i Pink Floyd.
I Bronski Beat diventano famosi con canzoni che sono veri e propri manifesti gay come “Smalltown boy”.
In tv viene censurato il video scandalo della famosissima canzone “Relax” dei Frankie Goes To Hollywood. Brian De Palma inserisce la sua versione cinematografica dell’intera canzone all’interno del film “Omicidio a luci rosse”.
Roger Waters esce dai Pink Floyd.
Salman Rushdie si becca una condanna a morte dagli integralisti islamici per aver scritto “Versi satanici”.
E, mentre noi stiamo ancora giocando con il cubo di Rubik, cade il muro di Berlino.

Vedi anche ICONE ANNI 80 – PARTE 1

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