ANDREA BELFI – suoni coraggiosi fra l’Italia e Berlino

Conosco Andrea Belfi da circa vent’anni.
Mi piace ricordare il fatto che la nostra prima chiaccherata è avvenuta nella sfigatissima, ma non per questo meno interessante, chat di una nota rivista musicale italiana. Così come mi piace ricordare la prima fotografia che mi mandò, giusto perchè in qualche modo dovevamo svelare la nostra vera identità in vista di un incontro nel mondo “reale”: mostrava Andrea in tenuta da lavoro, con un bel paio di occhialoni protettivi, quasi fosse un artigiano nel suo studio.

Andrea Belfi
Andrea Belfi

E, in effetti, qualcosa dell’artigiano Andrea continua ad averlo, malgrado tutti questi anni.Non sto a elencare qui la cronologia delle sue attività dagli esordi a oggi (una buona dritta è andare a visitare la sua pagina https://www.andreabelfi.com/) e piuttosto preferisco che sia lui stesso a parlarvi delle sue ultime esperienze musicali/artistiche:

Nel 2019 ho suonato con il mio set solista in apertura al tour europeo e nordamericano di Thom Yorke, frontman dei Radiohead, per un totale di 24 date. Il concerto più significativo di quel tour è stato quello del Greek Theatre a Berkeley… luogo molto capiente ma anche molto raccolto, che permette un contatto particolarmente intimo col pubblico”.

“Altro sogno realizzato è stata la mia partecipazione al festival Presence Electronique a Parigi. In quell’occasione ho potuto suonare con l’Acusmonium del GRM (Groupe de Recherches Musicales), una sorta di orchestra di altoparlanti posizionati sul palco stesso che ti danno la sensazione di essere avvolto nel suono”.

… poi un concerto dei Mouse on Mars, gruppo per cui ho suonato la batteria in diversi concerti. Durante il festival People nel 2018 abbiamo suonato al centro di uno dei meravigliosi studi della radio ex DDR dove tutti noi musicisti eravamo veramente in estasi per la qualità della musica e del suono, un’esperienza memorabile”.

Nonostante queste fantastiche esperienze Andrea rimane una persona molto riservata e piacevole, con il sorriso pronto a conquistarti e con un palato davvero raffinato per quanto riguarda i suoni. Un vero gentleman. Cito un’altra breve ma davvero esemplificativa esperienza che lo riguarda:

Hannu Saari è un artigiano che crea batterie nei pressi di Tampere, in Finlandia. Tra una sauna e l’altra ho potuto provare questi incredibili strumenti dal timbro aperto e caldo che mi hanno conquistato… gli ho proposto di farmi una batteria personalizzata trasportabile in un sola borsa; è una sorta di Matrioska…”

L’espressione fondamentale del suo approccio sta tutta nel rapporto tra lo spazio e il suono, alla ricerca di un difficile, delicato e originalissimo equilibrio tra ritmo e atmosfera, tra la fisicità del corpo e l’astrazione mentale:

“Non c’è una sostanziale differenza tra il live e la produzione in studio. Quando produco brani in studio, la ricerca di una ‘presenza’ del performer e dello strumento suonato dal vivo è per me un elemento fondamentale…”

“Il mio suono ideale sta tra quello della batteria di Tony Williams, dei drones di Eliane Radigue, del dub dei Rhythm and Sound. Quando ho iniziato a combinare batteria e dispositivi elettroacustici, la mia idea era quella di creare una musica che fosse una sorta di dub iper minimalista, come se quei ritmi fossero suonati pianissimo e con suoni iper dettagliati e ridotti all’osso: onde sinusoidali, ripetizione ipnotica, attenzione per la diffusione del suono nello spazio performativo.”

Andrea vive da tempo a Berlino, città che gli ha permesso di ampliare straordinariamente le collaborazioni artistiche e moltiplicare le occasioni di suonare dal vivo e in studio. L’ambiente perfetto per un “artigiano del suono” come lui. La ‘scena sperimentale’ laggiù è tuttavia molto cambiata negli ultimi anni:

“…quello che posso constatare vivendo qui è che la cosiddetta musica sperimentale ha definitivamente sfondato nella cultura mainstream. Dove un tempo il ‘culto’ del suono rimaneva pane per pochi fedelissimi, ora crea forti personalità che hanno quasi più a che fare con le star del mondo dell’arte visiva.”

Per di più è innegabile il drastico cambiamento sia nelle possibilità di produzione che nella facilità di fruizione delle musiche ‘sperimentali’ avvenuto negli ultimi anni. Come riuscire allora a mantenere un approccio sano e onesto a queste condizioni?

“Rimanere genuinamente sinceri con noi stessi come artisti è fondamentale. E’ l’unico appiglio che abbiamo per non essere completamente alienati da un contesto che richiede una violenta e persistente creazione di un’immagine posizionabile sul mercato”.

Andrea Belfi
Andrea Belfi: Between Neck & Stomach – Knots – Natura Morta

La sua musica è effettivamente qualcosa di originale, un perfetto equilibrio tra linguaggi sonori apparentemente distanti che, con cura maniacale e approccio determinato, Belfi ha saputo raggiungere e sviluppare fino a riuscire a soddisfare i gusti musicali più eterogenei.
Ascoltavo giusto ieri il suo ultimo “Strata” durante il tragitto casa-lavoro e mi sono presto ritrovato immerso tra poliritmi, nubi di frequenze e bassi roteanti che hanno completamente stravolto il mio sguardo sulll’ambiente grigio che stavo attraversando.
Se Thom Yorke, Mouse on Mars, Nils Frahm, Jóhann Jóhannsson, Mike Watt, Circuit des Yeux e David Grubbs hanno scelto di collaborare con lui un buon motivo ci sarà!
Infine ho interrogato Andrea a proposito di ascolti e influenze musicali:

3 dischi fondamentali in assoluto: In A Silent Way di Miles Davis / La Trilogie De La Mort di Eliane Radigue / Maddalena di Ennio Morricone
3 ultimi ascolti degni di nota: All Hands Around The Moment di Richard Youngs & Raül Refree / Brace,Brace di Julia Reidy / Yaqaza degli Sea Urchin
3 artisti più promettenti: Jessika Ekomane / Victor Negri aka Arubu Avua / Emanuele Porcinai aka WSR

Andrea Belfi
Andrea Belfi: Strata – Alveare – Ore

Le ultime uscite discografiche di Andrea Belfi e dove trovarle:

 

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