WSR – cupe corde e suoni vibranti

Seguendo i sempre ottimi suggerimenti di ascolto di Andrea Belfi (vedi l’articolo/intervista su di lui sempre per B-Sides Magazine) decido di contattare Emanuele Porcinai (WSR) dopo aver ascoltato diversi suoi dischi e, soprattutto, gustato la rovente e scura fisicità della sua uscita più recente, “Interim”.

WSR
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È una storia molto interessante quella che WSR mi racconta a proposito della sua ricerca sul suono, gradualmente e convintamente focalizzatasi sugli strumenti a corda, dagli esordi inglesi del lavoro fatto con l’aiuto di Thomas Griffiths e Niccolò Noli alle più recenti esibizioni a Berlino, durante il festival Atonal con Koenraad Ecker.

Poi la svolta:

“Ho sempre fatto molta fatica a trovare persone con cui avere collaborazioni proficue, decisi quindi di provare a fare qualcosa da solo invece di rimanere fermo fino a quando non avrei trovato un altro violoncellista o contrabbassista. Avevo bisogno di uno strumento semplice, con un registro acuto ed uno grave, da poter archeggiare insieme all’elettronica. I primi esperimenti rivelarono poi un universo di timbriche che non pensavo fosse possibile ottenere da delle semplici corde in oscillazione, motivo per il quale al primo prototipo ne seguirono altri con diverse caratteristiche, alcuni più concentrati sul timbro ed altri più sulla tonalità”

WSR
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Con “InterimWSR ha superato le pur potenti angolature ritmiche degli esordi e ci offre una prospettiva molto più profonda e “umana”, sculture sonore fatte di corde sfregate, graffiate e battute a generare risonanze estremamente evocative:

“Per me è importante che le tracce parlino da sole, e lascio quindi che il fil rouge e tutto quello che riguarda la parte visuale venga definito solo in fase di curatela…”
“…nonostante produca principalmente musica più o meno elettronica, la fisicità degli elementi sonori è sempre molto forte e in primo piano. Faccio infatti molta fatica a relazionarmi con sorgenti sonore puramente elettroniche…”

A questo punto gli chiedo del suo rapporto con la tecnologia, sia dal punto di vista produttivo che di fruizione:

“…insieme al progressivo distacco dal computer come strumento di composizione… c’è anche una certa forma di emancipazione da quelli che forse potremmo chiamare virtuosismi di produzione e manipolazione del suono. Negli ultimi tempi sono senz’altro molto ispirato dal linguaggio delle corde vere.”
“…la ricerca di un linguaggio universale nella composizione elettronica che sia, forse quasi paradossalmente, potenzialmente indipendente dal computer, è diventata molto importante.”

L’impressione che ne ricavo è che WSR stia percorrendo un vero e proprio viaggio verso un suono ideale, rivolto simultaneamente all’interno e all’esterno dello strumento; prendete ad esempio l’ultima traccia “How To Spell Your Name”, vi ritroverete coinvolti in una sorta di rito sciamanico dentro uno spazio opaco che però parla di sogni, ricordi, emozioni intense.
Un cuore scuro e vibrante e le sue esplosioni.

“…credo che il discorso sul cercare di eliminare il superfluo sia valido per quello che riguarda la produzione così come per l’aspetto performativo. Mi sento senz’altro trascinato dai suoni che produco e, no, rifiuto in modo piuttosto forte la ricerca eccessiva di controllo in quasi ogni ambito musicale.”

Ovviamente mi interessa scambiare qualche parola anche sulla ben curata parte grafica delle uscite discografiche di WSR:

“Per la parte visuale mi lascio guidare quasi ciecamente dal lavoro di mia sorella Elisabetta, che ha prodotto tutto ciò che è immagine del progetto WSR fin dall’inizio. C’è molto scambio tra le nostre pratiche artistiche (abbiamo anche un progetto in duo di nome Aperture) e riesce quindi a tradurre in immagine quello che è chiave nell’insieme musicale di ogni release.”

La bella copertina di “Interim” è una figura umana colta in un piegamento estremo, contemporaneamente immobile e danzante. Riascoltando per l’ennesima volta il disco trovo entrambe le chiavi di lettura perfettamente compatibili.
A proposito di modalità di fruizione della musica, Emanuele ha le idee chiare:

“Ho sicuramente un grande problema con Spotify ed il modello di distribuzione dei profitti, come molti altri musicisti indipendenti, e spero che le cose cambino su quel fronte e al più presto…”
“…la distribuzione fisica degli album in LP è ancora oggi per me e per altri musicisti indipendenti il modo migliore di raggiungere potenziali ascoltatori interessati e pronti a supportare l’artista in modo concreto.”
“…la soglia dell’accessibilità nel pubblico per quanto riguarda la musica elettronica / elettroacustica è mutata: quello che dieci o quindici anni fa era per un pubblico molto ristretto oggi fa numeri più grandi, e questa è senz’altro una prospettiva promettente.”

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Le copertine degli album di WSR: Interim (EP, 2020) – Stainless (Album, 2015 Contort) – Chambers (Album, 2016 Contort)

In conclusione uno sguardo ai gusti e ai consigli musicali di Emanuele Porcinai:
3 dischi fondamentali in assoluto: Silent Shout di The Knife  / Spiderland di Slint  / Be Mine Tonight di Dean Roberts
3 ultimi ascolti degni di nota: ELEH – Living Space / Marin Marais – Les Voix Humaines / All Times Now Nothing – Tears Voyeur
3 artisti più promettenti: Noumeno (collettivo Realia) / Davide Luciani / Knochengesicht

Le uscite discografiche di WSR sono disponibili su https://wsrstore.bandcamp.com/:

  • Stainless (Album, 2015 Contort)
  • Chambers (Album, 2016 Contort)
  • Interim (EP, 2020)
  • Aperture “Threads” (LP, 2018 Other/Other Recordings)

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