FANTASOVIET – FINE AGOSTO ALL’HOTEL OZON un film di Jan Schmidt (1966)

“Fine agosto all’hotel Ozon” (Jan Schmidt – 1966 – Cecoslovacchia) è uno dei migliori film di fantascienza sovietici. Girato in un poetico e scarno…

 “Fine agosto all’hotel Ozon” (Jan Schmidt – 1966
“Fine agosto all’hotel Ozon” (Jan Schmidt – 1966)

TRAMA

Una mano conta i cerchi di un tronco d’albero abbattuto. La voce fuori campo cerca di abbinare uno dei suoi cerchi all’anno in cui scoppiò la guerra nucleare.
All’inizio molti sopravvissero” racconta. “Poi iniziarono a morire gli animali e le piante.
Di cerchio in cerchio la voce racconta i fatti salienti della sua vita. La voce appartiene a un’anziana donna a capo di un gruppo di ragazze, alcune sono sue figlie altre raccolte lungo la strada. Le adolescenti sono crudeli e pratiche: la necessità di sopravvivere e non aver conosciuto il mondo prima della catastrofe le ha cresciute dure. L’ultimo maschio del gruppo, invece, è stato sbranato dai cani randagi anni fa. Loro sono le ultime persone rimaste in vita sulla terra. Dopo di loro l’umanità si estinguerà.
Il gruppo girovaga nei boschi in cerca di cibo fino a incontrare per caso un altro sopravvissuto: un maschio. L’uomo, però, è un vecchio che vive di ricordi nella sua casetta ricolma di cimeli. Le donne si fermano a casa dell’uomo. L’anziana è commossa e confusa: rivive con lui un passato che le giovani, nate dopo la catastrofe nucleare, non riescono a comprendere e nemmeno lontanamente a immaginare.
Una sera l’anziana viene stroncata da un infarto. Il dramma porterà in breve tempo a conseguenze imprevedibili. La ragazza più risoluta prende il comando e, dopo aver studiato brevemente il vecchio, lo uccide. Uccide l’unico maschio adulto che abbia mai conosciuto.

“Fine agosto all’hotel Ozon” (Jan Schmidt – 1966
“Fine agosto all’hotel Ozon” (Jan Schmidt – 1966

IMPRESSIONI

Fine agosto all’hotel Ozon” (Jan Schmidt – 1966 – Cecoslovacchia) è uno dei migliori film di fantascienza sovietici. Girato in un poetico e scarno bianco e nero è un’opera amara e pessimista che ricorda molto Tarkovskij.
Indimenticabili le scene in cui le ragazze esplorano i resti di una cattedrale diroccata.

La genesi del film è piuttosto curiosa: la pellicola fu prodotta dall’esercito, il regista Jan Schmidt era un militare che si occupava di cinegiornali e documentari. Le riprese furono girate vicino a Karlovy Vary (Repubblica Ceca) in zone di esercitazioni militari dove si trovavano villaggi abbandonati, chiese distrutte e bunker ricoperti di erbacce. Il film venne distribuito solo un anno dopo in piccoli cineclub, ma nel 1969 le pellicole furono confiscate e bruciate. Grazie a una telefonata anonima, Jan Schmidt riuscì a salvare le copie migliori.

In vie misteriose, come racconta lo stesso regista nel booklet del prezioso cofanetto “Stelle Rosse”, “Fine agosto all’hotel Ozon” approdò al Festival del Nuovo Cinema di Pesaro e al Festival Internazionale di Fantascienza di Trieste.

In Italia il film ricevette un premio da parte del Vaticano che mise in imbarazzo il regista in qualità di cittadino di una repubblica socialista e come rappresentante dell’esercito cecoslovacco.

Jan Schmidt ha oggi 81 anni, il suo ultimo film è del 1995. Il soggetto è di Pavel Juráček.

 

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