SOVRANI DELLE TENEBRE – il ciclo fantasy erotico di Tanith Lee

SOVRANI DELLE TENEBRE

Che scelta raffinata e coraggiosa quella di raccogliere nel Draghi Mondadori “Sovrani delle Tenebre” i primi romanzi del Ciclo della Terra Piatta di Tanith Lee.
Più precisamente il volume racchiude i primi tre romanzi del ciclo: “Il sovrano della notte” (1978), Il sovrano della morte” (1979), “Il sovrano del miraggio” (1981). Mancano gli ultimi due romanzi, ancora inediti in Italia (“Delirium’s Mistres” 1986 e “Night’s Sorceries” 1987), alcuni racconti sparsi e un ultimo romanzo rimasto incompiuto a causa della prematura scomparsa della prolifica scrittrice nel 2015.

SOVRANI DELLE TENEBRE
SOVRANI DELLE TENEBRE – Tanith Lee – Draghi Mondadori

I tre romanzi sono scritti con lo stile della narrazione a incastro e ricordano i racconti delle “mille e una notte”,  il romanzo “Vathek” (1785) di William Beckford e diversi passi biblici.
In ciascuno, le storie dei numerosi personaggi si intrecciano e lasciano il posto ad altre narrazioni, creando una affascinante e originale mitologia ambientata in un’epoca indefinita in cui la terra era ancora piatta.

Nel buio e temibile regno “di sotto”, chiamato il Sottomondo, vivono i Vazdru, terribili e onnipotenti principi, i bellissimi Eshva, una casta di demoni lussuriosi, e i brutti e irascibili Drin, indiscussi maestri nel lavorare qualunque materiale.
Il Sopramondo è governato da dei indifferenti e annoiati che hanno creato per sbaglio l’umanità, a cui rivolgono raramente le loro attenzioni.
Al contrario i capricciosi esseri del Sottomondo considerano gli uomini il loro migliore trastullo e non perdono occasione per tentarli, dar loro consigli sbagliati, sedurli, abbandonarli e concedere loro in modo arbitrario poteri e predisposizioni.
In particolar modo il temuto principe della notte Azhrarn, personaggio ricorrente in tutti e tre i romanzi, opera la sua influenza sulla terra in modo contorto e imprevedibile.

Sulla Terra Piatta, invece, trascorrono le loro  vite mortali avidi re, coraggiose regine, ottusi eroi, spocchiosi maghi, scaltre streghe, incorruttibili vergini, gente subdola, rancorosa e credulona, tutti in balia dei capricci di questi esseri soprannaturali.

Ogni romanzo è caratterizzato da una atmosfera sensuale ed erotica in cui i personaggi seducono e si amano indipendentemente dalle loro differenze di genere (uomini con uomini e donne con donne), di casta (principi demoni con disgraziati umani), ma anche di specie (Drin con rettili e ragni).
Una rappresentazione naturale e per nulla sensazionalistica, molto attuale e decisamente moderna per l’epoca.

IL SOVRANO DELLA NOTTE

SOVRANI DELLE TENEBRE
Il Sovrano della Notte di Tanith Lee illustrato da Bastien Lecouffe Deharme

È indubbiamente il più riuscito della trilogia. I tanti brevi racconti che lo compongono si ricongiungono in un bizzarro finale psichedelico.

Il romanzo si apre con Azhrarn che alleva un bambino umano per farlo diventare il suo amante da adolescente.
Un Drin fabbrica un meraviglioso gioiello, generato dalle lacrime di una infelice creatura, che porterà sfortuna a chiunque lo veda.
Un potente re, diventato troppo arrogante, offende i demoni e Azhrarn lo fa cadere in disgrazia, ma la sfortunata figlia ripercorrerà i passi del padre preparando una ingegnosa trappola per il principe delle tenebre.
Infine Azhrarn viene rifiutato da una giovane sposa. La sua vendetta innesca una catena di eventi inaspettati, mettendolo di fronte a una dura prova.

IL SOVRANO DELLA MORTE

SOVRANI DELLE TENEBRE
Il Sovrano della Morte di Tanith Lee illustrato da Bastien Lecouffe Deharme

Nel secondo capitolo dei “Sovrani delle Tenebre” conosciamo il secondo principe del Sottomondo: Uhlume il Sovrano della Morte. Un personaggio indimenticabile, ben lontano dal classico stereotipo del triste mietitore.
Uhlume è un principe malinconico e impassibile.
Ogni cosa gli è indifferente, perché, nella consapevolezza della sua eternità, sa che prima o poi tutto muore.
Uhlume è talmente impassibile da sembrare tonto, visto che una donna gli sottrae il suo regno da sotto il naso.

“Il sovrano della morte” si dilunga in alcuni racconti e risulta, nel complesso, un po’ più noioso rispetto al precedente, ma, oltre a Uhlume, introduce un altro personaggio straordinario: Narasen, la regina di Merh, sinuosa e provocante guerriera lesbica. Su di lei cadrà uno dei più meschini malefici che abbia mai letto.

“Merh diventerà arida come il ventre della sua regina… Qunado Narasen la bella avrà un figlio la terra tornerà fertile. Allora la regina con grande umiliazione, vergogna e disgusto giacerà sotto tutti gli uomini e si darà nella sua disperazione a chiunque, così come fa una puttana… ma i suoi lombi riluttanti non genereranno mai dal seme di un uomo vivente.”

Tanith Lee le riserva un fato veramente crudele e beffardo che la legherà, fra le altre cose, alla sorte di un’altra donna tanto diversa da lei e, allo stesso tempo, così simile.

IL SOVRANO DEL MIRAGGIO

Il Sovrano della Morte di Tanith Lee
Il Sovrano della Morte di Tanith Lee illustrato da Bastien Lecouffe Deharme

Il titolo originale è decisamente più bello (Delusion’s Master), ma effettivamente è più calzante l’interpretazione italiana. Chuz, infatti, il terzo sovrano del Sottomondo, è il signore della pazzia.

Questo terzo capitolo è più convenzionale e il meno riuscito dei tre.
Il sovrano del Miraggio” si rifà molto ai racconti biblici e in particolar modo alla costruzione della Torre di Babele.
Penso, ma non ho certezze, che Ted Chiang si sia ispirato molto a questo romanzo per scrivere il bellissimo racconto “Torre di Babilonia del 1990.

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