ANIMALI SENZIENTI – fra magia e biotecnologia

ANIMALI SENZIENTI nella fantascienza … come dimenticare il gatto in “La porta sull’estate” di Robert A. Heinlein, o il cavallo in “Sabbie, tempeste e pietre preziose”

ANIMALI SENZIENTI nella fantascienza
ANIMALI SENZIENTI nella fantascienza

Gli animali hanno un fascino magico: nella letteratura d’anticipazione, come dimenticare il gatto in “La porta sull’estate” di Robert A. Heinlein, o il cavallo in “Sabbie, tempeste e pietre preziose” di Cordwainer Smith, o i cani che si sostituiscono all’uomo, fuggito nello spazio, in “Anni senza fine – City” di Clifford D. Simak?

Nei film, chi non ricorda Sigourney Weaver in Alien, con in braccio Jones, il bel micio rosso tigrato?

ANIMALI SENZIENTI nella fantascienza
ANIMALI SENZIENTI nella fantascienza
OCEANO – MARE

Più recentemente, mi sono lasciato catturare dai cetacei di Vandana Singh.
Un beluga salva la sommozzatrice inuit, che conduce esperimenti marini al largo della Siberia orientale, in “…Sbattendo le ali…”, primo capitolo di “Entanglement” (ed. Future Fiction).
Una balenottera azzurra viene salvata da una giovane ricercatrice indiana, che lavora in clandestinità nell’oceano Pacifico (“Madre oceano” – racconto nell’antologia collettiva “Correnti future” – ed. Future Fiction).

Impossibile non citare “La città dell’orca” di Sam J. Miller (ed. Zona 42), dove alcune persone speciali sono interconnesse ad animali, come l’orca del titolo, un orso polare, una scimmietta…

In “Rupes recta” di Clelia Farris (ed. Delos Digital), il protagonista umano, che vive in una metropoli lunare, ha come maggiordomo un polpo senziente, bizzarro e piuttosto petulante.

ANIMALI DA COMPAGNIA O QUASI

Nel divertentissimo “Popularity” di Laura Silvestri (ed. Delos Digital – collana Futuro Presente), facciamo la conoscenza di una gatta di strada, di una dolce femmina di panda e di una ambiziosa mantide religiosa, tutte senzienti e geneticamente modificate, che vengono reclutate per partecipare a un reality show particolarmente seguito.

In “Notte d’ottobre” di Roger Zelazny (ed. Hypnos), le icone dell’immaginario gotico (come il conte Dracula, il dottor Frankenstein, l’uomo lupo, ma anche Sherlock Holmes, Rasputin e Jack lo squartatore) si riuniscono in una Londra ottocentesca, fredda e nebbiosa, in attesa che si apra il varco da cui scaturiranno gli Antichi: le inquietanti divinità immaginate da H. P. Lovecraft.
Geniale che la storia venga raccontata dal punto di vista dei “famigli”: gatti, topi, pipistrelli… e, in particolare, il cane, attento e fedele angelo custode di Jack lo Squartatore.
Formidabile la scena in cui Jack salva il suo famiglio dalla vivisezione.

ANIMALI SENZIENTI nella fantascienza
Animali – Lorenzo Crescentini

Difficile dimenticare anche il durissimo e terrificante “Un ragazzo e il suo cane” di Harlan Ellison (romanzo breve nell’antologia “Visioni” – ed. Oscar Draghi Mondadori), dove un ragazzo si aggira con il suo cane telepatico in uno squallido mondo post-atomico: si ripara dalle bande di derelitti che bazzicano fra le rovine, violenta le donne sopravvissute e non conosce amore se non quello per il suo cane.

Straziante. Una lettura non per tutti.

Gatti, lama, ragni alieni, mammuth, dinosauri… L’antologia di Lorenzo CrescentiniAnimali” (Watson edizioni) dice tutto fin dal titolo.

ANIMALI E DIVINITÀ
ANIMALI SENZIENTI nella fantascienza
ANIMALI SENZIENTI nella fantascienza: Coup de sang – Enki Bilal

Nelle bellissime graphic novel di Enki Bilal, emerge la passione dell’autore per gli animali.
Lo dimostra il fascino inquietante delle divinità egizie con la testa di falco, di gatto, di sciacallo, disegnate da Bilal nella trilogia di “Nikipol”, poi adattata per lo schermo nel film “Immortal Ad Vitam” (2004). Ma è ancora più evidente nella trilogia ecologista “Coup de sang”, che si apre con “Animal’z” e si conclude con “Il colore dell’aria”, dove Bilal si sbizzarrisce con felini, zebre, cetacei…

Dopo questo elenco sommario, segnalo due opere brevi, che ho trovato estremamente stimolanti.

L’UNICA INNOCUA MERAVIGLIA di Brooke Bolander (ed. Zona 42 – collana 42 nodi)
L’unica innocua meraviglia – Brooke Bolander – Zona 42

L’innocua meraviglia del titolo sono gli elefanti (come li descriveva nel Seicento il poeta John Donne).

Immaginiamo che nell’Ottocento siamo riusciti a trovare il modo di comunicare con gli elefanti, attraverso gesti che imitano il movimento della loro proboscide.

Immaginiamo che nel Novecento, durante la guerra, una fabbrica militare fabbrichi armi nucleari, le cui scorie stanno uccidendo lentamente e dolorosamente le operaie che vi lavorano. Immaginiamo che la fabbrica decida di sostituire le operaie con degli elefanti comprati a buon mercato, che tollerano meglio la radioattività e non sembrano portare avanti battagli sindacali sulla sicurezza nel posto di lavoro.

E, infine, immaginiamo che, decenni dopo la fine della guerra, venga scaricata nel New Jersey una montagna di scorie radioattive, e dobbiamo escogitare il modo di segnalare la pericolosità della zona affinché nessuno si avvicini lì, non solo ora, ma anche nei secoli a venire.
Rendiamo luminosi gli elefanti, così che brillino di notte di un verde bagliore spettrale, come un cartello lampeggiante che urli “Danger!!!”, ma molto più efficace. Questo perché l’opinione pubblica associa ormai da anni gli elefanti alla radioattività, visto il loro impiego nell’industri bellica.
Ma, per far passare un progetto così bizzarro, bisogna prima convincere la comunità matrilineare degli elefanti ad accettare. E gli elefanti sono tutt’altro che ingenui: sanno benissimo che sono stati i bipedi ad avvelenare quella terra.
Gli stessi bipedi che si sono macchiati di un altro crimine efferato: uccidere per elettrocuzione una delle loro madri, che non tollerava le sevizie a cui doveva sottostare in fabbrica.
Un’esecuzione pubblica a Coney Island, il grande parco divertimenti, a cui tutti erano invitati ad assistere, come un esaltante spettacolo da circo.

Sebbene si tratti di un’ucronia, la discarica di scorie nucleari nel New Jersey, che ha causato la morte di molte operaie (le “ragazze radioattive”), e l’uccisione dell’elefante a Coney Island sono fatti realmente accaduti.

Elegante lo stile di Brooke Bolander, che incrocia i piani temporali e descrivere con dolorosa partecipazione sia le donne colpite dalle radiazioni mortali (e che verranno allontanate dalla fabbrica, penando per ottenere un risarcimento), sia la comunità degli elefanti e le loro storie, tramandate di madre in figlia, di generazione in generazione.

Un vero gioiello.

QUANDO ROBOT E CORVO SALVARONO ST. LOUIS EST di Annalee Newitz (racconto nell’antologia collettiva “Future Tense Fiction” – ed. Future Fiction)
Quando robot e corvo salvarono St. Louis Est – Annalee Newitz – Future Fiction

Robot ha la forma di un uovo volante azzurro, che si occupa di prevenzione sanitaria: fa controlli porta a porta, presentandosi come “un cordiale piccolo amico” per non turbare nessuno e non essere cacciato in malo modo, e fa esami di routine agli abitanti dei quartieri di St. Louis, che poi invia telematicamente al laboratorio di analisi per verificare che non ci siano in città focolai di malattie infettive.

Robot è dotato di un software empatico, che gli consente di adattare il linguaggio e le emoticon alla persona con cui sta parlando in quel momento.

Un giorno, inaspettatamente, il laboratorio di analisi non risponde alle sue richieste.
Robot resta fermo per una settimana sul terrazzo di un edificio, in attesa di nuove direttive.
Quando riceve un messaggio dalla sua amministratrice, che gli comunica di sentirsi libero di fare quello che vuole in quanto il centro di analisi ha perso i fondi e ha dovuto chiudere, decide di utilizzare i modelli di comunicazione del suo software empatico per osservare i corvi, che volano in stormo sulla città e stazionano spesso sui cornicioni dei palazzi.

Impara presto il loro linguaggio, nonostante varie espressioni restino comunque intraducibili, e vola con loro fino a essere considerato un uccello di famiglia.
Casualmente, un giorno viene in contatto con un gruppo di persone malate e, come dice il titolo, riuscirà a fermare in tempo l’epidemia grazie all’aiuto dei corvi.

Bella e divertente favola tecnologica, che ribalta la paura per gli uccelli, che Daphne Du Maurier ci aveva instillato con lo splendido horror “Gli uccelli”, a cui Hitchcock si è ispirato per il suo famosissimo film.

Gli uccelli – Daphne Du Maurier – Alfred Hitchcock

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