FANTAITALIA – Sintonizzatevi su Real Mars. Intervista ad Alessandro Vietti.

Real Mars, il romanzo di Alessandro Vietti, satira al vetriolo dei programmi televisivi e della comunicazione di massa, potrebbe diventare un serial tv.

REAL MARS: cosa accadrebbe se la prima missione marziana con equipaggio umano fosse concepita come un reality show da trasmettere in televisione, ventiquattro ore su ventiquattro? Una sorta di “Grande fratello” ambientato su una navicella spaziale?

Il geniale romanzo di Alessandro Vietti, satira al vetriolo dei programmi televisivi e della comunicazione di massa, potrebbe diventare davvero un serial tv.

Alessandro Vietti
Real Mars

B-SIDES: Ai primi di aprile dell’anno scorso hai annunciato di aver ceduto i diritti cinematografici e televisivi del tuo romanzo REAL MARS. Cos’hai provato? Sognavi da anni questo momento, o ti ha colto alla sprovvista?

Alessandro ViettiAlessandro Vietti: Un successo di qualsiasi genere è sempre impregnato di una certa dose di sorpresa che ti coglie alla sprovvista.
Per quanto possa essere – e quasi sempre lo è – il coronamento di un lungo lavoro o di un’ambizione a lungo accarezzata, quando ci si ritrova di fronte al risultato raggiunto, ci si vede sempre un po’ a bocca aperta e occhi sgranati.
Nel mio caso, benché avessi già avuto in passato un altro contatto interessato alla realizzazione di un prodotto audiovisivo legato a Real Mars che poi però non si era concretizzato, cosa che mi aveva in qualche modo confermato che il libro avrebbe potuto essere d’interesse per il settore cinetelevisivo, la prima sorpresa mi ha colto intorno al novembre 2019, quando sono stato contattato dalla casa di produzione che mi ha chiesto se i diritti sul romanzo erano ancora liberi e che, in caso di disponibilità, sarebbero stati interessati a valutarne l’acquisto dell’opzione.
Da lì all’aprile successivo ci sono stati quasi cinque mesi di silenziose attese (a tratti anche parecchio lunghe), verifiche, confronti, discussioni sul contratto, il tutto nella consapevolezza che in qualunque momento qualcosa sarebbe potuto andare storto e far sfumare l’operazione. Così, a dispetto di tutto il lavoro preparatorio, la seconda sorpresa l’ho avuta comunque alla fine, quando tutto è andato per il meglio.

B-SIDES: Immagino che Giorgio Raffaelli e tutto lo staff dell’editrice Zona 42 abbiano provato una grande emozione quando hanno visto che una casa di produzione era seriamente interessata a REAL MARS.

Per di più, credo che tu sia il primo scrittore di fantascienza italiano che, nel nuovo millennio, è stato opzionato per trarre un film o una serie tv da un tuo romanzo. Preferisci che da REAL MARS traggano un film o una miniserie televisiva? Puoi dirci a che punto è il progetto?

Alessandro ViettiAlessandro Vietti: In questi anni con Giorgio Raffaelli, Marco Scarabelli e Annalisa Antonini ormai si è sviluppato uno straordinario legame umano che va ben oltre quello meramente professionale editore-autore, quindi abbiamo certamente vissuto tutti quanti questa vicenda con grande entusiasmo, unità di intenti, emozioni e soddisfazioni, insomma con tutte le meravigliose fibrillazioni condivise di un’unica grande famiglia.

Sulla vendita dell’opzione per i diritti cinematografici, il caso di Real Mars in realtà non è stato il primo del nuovo millennio.
Mi risulta infatti che intorno al 2010 Dario Tonani abbia venduto i diritti di opzione per il suo Infect@.
Prima di lui mi pare ci riuscì anche Valerio Evangelisti, ovviamente con il suo Inquisitore Eymerich, ma qui eravamo ancora nel millennio precedente.
Insomma non è proprio una novità assoluta.
Va anche detto che il settore è cambiato molto negli ultimi dieci anni. Con l’abbattimento dei costi di produzione dovuti al digitale e lo svilupparsi e il diffondersi delle piattaforme di streaming, le possibilità di realizzare progetti audiovisivi (anche fantascientifici) si sono moltiplicate in un modo impensabile fino a poco tempo fa.

Il dibattito “film o serie tv?” intorno a Real Mars è sempre molto acceso, perché la storia ben si adatterebbe a entrambi i formati.
Personalmente mi allineo all’idea in base alla quale un autore deve innanzitutto sperare che venga realizzato un buon prodotto a qualsiasi categoria appartenga, cosa non del tutto scontata, visto quanto mai variegato è il panorama della proposta fantascientifica (e non solo) odierna in termini di qualità.
Volendo tuttavia entrare nello specifico, credo che, per come è strutturato il libro, ma anche perché il racconto è (realmente) uno show destinato al piccolo schermo, il formato serie tv corrisponderebbe in misura maggiore sia alla forma, che al contenuto del romanzo e per questo sarebbe preferibile.

Infine, purtroppo per ora non abbiamo idea di come stia andando avanti il progetto.
Una volta sciolto l’ormeggio dell’opzione si perde di vista il romanzo nell’infinito oceano dell’etere cinetelevisivo.
Certo la pandemia sta rallentando tutte le attività produttive, anche quelle preliminari, quindi è senza dubbio presto per dire qualcosa.
Adesso il nostro orizzonte è focalizzato su marzo/aprile 2022, ovvero la prima scadenza temporale dell’opzione.
Per quel momento, se si starà concretizzando qualcosa, dovremo avere dei riscontri.Alessandro ViettiB-SIDES: Ti piacerebbe contribuire alla sceneggiatura (per esempio, come ha fatto Massimo Carlotto nella bella miniserie crime “L’alligatore”), o pensi che sia meglio lasciare tutto nelle mani degli sceneggiatori?

Alessandro ViettiAlessandro Vietti: Avere accesso alla cosiddetta “writers’ room” e quindi contribuire alla realizzazione del progetto sarebbe stato senza dubbio un privilegio entusiasmante. Purtroppo, se in un primo momento questo era sembrato non solo possibile, ma anche espressamente richiesto, alla fine la produzione ha preferito non avere vincoli di sorta e abbiamo dovuto rinunciare, limitandoci a tenere le dita incrociate.

B-SIDES: Se il film, o la serie, o entrambe avessero un meritato successo e ti chiedessero un seguito, accetteresti? Forse è prematuro dirlo, ma l’idea ti solletica?

Alessandro ViettiAlessandro Vietti: Questa domanda rischia di dividermi un po’ alla Dr. Jeckyll e Mr. Hyde.
Da un lato l’autore duro-e-puro che è in me risponderebbe che sarebbe certamente disposto a fare un sequel, ma solo se avesse un’idea forte, degna dell’originale. Dall’altro, l’autore lusingato-dalle-sirene-del-cinema sosterrebbe che un’occasione del genere farebbe fatica a ripetersi e insisterebbe per cedere alle tentazioni delle macchine da presa a qualunque costo.
Peraltro bisognerebbe trovarsi nella situazione, sebbene, nel caso accadesse, la speranza mia è che al momento giusto l’idea forte, degna dell’originale arrivi, e le due parti di me si possano felicemente trovare riunite.

B-SIDES: Elon Musk sta bruciando le tappe per la colonizzazione di Marte. Nonostante la strada sia ancora lunga, temi che possa realmente realizzarsi quello che hai ipotizzato nel tuo romanzo? Riesci a immaginarti come uno dei più accaniti spettatori del reality spaziale? Potresti diventare a pieno diritto il commentatore fisso di uno dei programmi di approfondimento.

Alessandro ViettiAlessandro Vietti: Sono fermamente convinto che se (quando) andremo su Marte, e soprattutto se sarà un imprenditore privato come Elon Musk a portarci lassù, quello cui assisteremo noi che resteremo qui in fin dei conti non sarà molto diverso da Real Mars.
Molti aspetti del genere li stiamo già vivendo, ancorché su scala minore, per le missioni sulla ISS o per i vari test sulla Straship di SpaceX.
Mi aspetto che per un evento così storicamente epocale come la prima missione umana su Marte, tutto il circo mediatico finirebbe per essere moltiplicato a dismisura.
Nel caso, diventare commentatore di uno dei programmi di approfondimento sarebbe per me surreale come Alice che attraversa lo Specchio.

Alessandro Vietti
Il potere

B-SIDES: Fra le tue opere, ne hai altre che vorresti vedere trasposte al cinema o in tv? Personalmente troverei molto originale e dissacrante la trasposizione del tuo ultimo romanzo: “Il potere”, anche questo edito da Zona 42.

Alessandro ViettiAlessandro Vietti: Un’altra mia opera che vedrei particolarmente adatta a una trasposizione cinematografica è senza dubbio il racconto lungo “Emocrazia”.
Quanto a “Il potere”, inutile dire che mi piacerebbe davvero moltissimo vederlo sugli schermi, ma per questo, date le circostanze, temo serva una dose di coraggio che faccio ancora fatica a vedere nel panorama italiano.

B-SIDES: Puoi sbilanciarti e indicarci il titolo di un romanzo o di un racconto di fantascienza di un altro scrittore o scrittrice italiana che vorresti vedere sul grande (o sul piccolo) schermo?

Alessandro ViettiAlessandro Vietti: Una traduzione per lo schermo, grande o piccolo che sia, richiede caratteristiche particolari, innanzitutto possibilità visive notevoli e poi un soggetto ambizioso in grado di interessare il grande pubblico.
Sotto questi aspetti, una delle cose migliori che mi è capitato di leggere di recente è “Neghentopia” di Matteo Meschiari (Exorma, 2017), un’originale, potente e suggestiva storia post-apocalittica.
Il fatto poi che sia già scritta in formato cinematografico e contenga già delle (straordinarie) tavole di Rocco Lombardi che imprimono alla narrazione una grande intensità visiva, sono solo due valori aggiunti che la renderebbero già quasi pronta per la macchina da presa.
Nell’attesa, se non l’avete ancora fatto, leggetevi comunque il romanzo, che merita davvero.

B-SIDES: NEGHENTOPIA di Matteo Meschiari: ottima scelta. Lo abbiamo recensito su B-Sides (qui trovi il link):
Lo abbiamo anche inserito, insieme a REAL MARS, fra i 20 romanzi pubblicati nei primi vent’anni dopo il Duemila, che per noi hanno lasciato un segno (qui trovi il link).
Per di più, abbiamo letto il romanzo proprio grazie a una tua segnalazione postata su Facebook!
Dato che hai parlato delle belle illustrazioni di Rocco Lombardi, l’ultima domanda che ci viene spontanea è se hai mai pensato a una versione a fumetti tratta da una delle tue opere. Oppure un soggetto originale scritto per un fumetto e di cui, magari, hai già pronta la sceneggiatura. Qual è il tuo approccio alle graphic novel?

Alessandro ViettiAlessandro Vietti: Da autentico divoratore di fumetti a cavallo dell’adolescenza, ho abbandonato il genere per parecchio tempo attratto da altro, per poi ritrovarlo in particolare attraverso le grandi opere di Alan Moore, soprattutto l’incredibile “From Hell”. Attualmente purtroppo non riesco a dedicare alle graphic-novel il tempo che vorrei, ma quando ne ho l’occasione mi appassionano specialmente nella loro versione biografica come per esempio “Un pensiero abbagliante” di Jim Ottaviani e Leland Purvis (Sironi) sulla vita di Niels Bohr.

Ebbi molto tempo fa (parliamo ancora del secolo scorso) un primo approccio a una versione a fumetti tratta da un mio breve racconto inedito, grazie all’entusiasmo e al talento di Gino Carosini, una storia che è stata poi ripubblicata qualche anno fa sul numero 1 della rivista Andromeda.
Con Gino abbiamo parlato più volte di ripetere l’esperienza, provando a portare nei territori del disegno proprio il già citato racconto “Emocrazia”. La storia è lì e sarebbe perfetta.
Dobbiamo soltanto trovare tutti e due il tempo (e un editore).

Il sito ufficiale di Alessandro Vietti.

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