Lucio Fulci: QUELLA VILLA ACCANTO AL CIMITERO

Il cinema nero di Lucio Fulci. Recensione di “QUELLA VILLA ACCANTO AL CIMITERO”. Horror cult degli anni 80.


Il professor Norman si trasferisce con la moglie e il figlioletto nella villa in cui il suo “maestro” stava svolgendo le sue ricerche prima di impiccarsi dopo aver sterminato la famiglia. Compito di Norman è terminare gli studi del predecessore, ma anche comprendere i motivi del suo folle gesto. Norman, come il suo maestro, inizia a essere ossessionato dalla figura del primo proprietario della villa: il dottor Freudstein, un chirurgo che nell’800 fu cacciato dall‘ordine dei medici per i suoi crudeli esperimenti con le persone. Il film punta più su un crescendo di attesa e di ansia rispetto alle precedenti pellicole splatter e la vera protagonista diventa la vecchia villa con i suoi tetri interni, una misteriosa lapide nascosta da un tappeto sul pavimento e una buia cantina sigillata da cui provengono strani suoni. Intorno alla famiglia iniziano a ruotare dei personaggi ambigui e inquietanti come May, una bambina bionda. May vive con una anziana signora che non viene mai inquadrata (scopriremo alla fine che sono i fantasmi della moglie e della figlia del dr. Freudstein). Ha poteri telepatici, appare e scompare, prevede gli omicidi, e solo Bob (il figlio) può vederla.

Lucio Fulci - la cantina degli orrori
Lucio Fulci – la cantina degli orrori

C‘è Ann la nuova baby-sitter. Ann è ambigua e inquietante, risponde in maniera evasiva alle domande e sembra sempre spaventata da qualcosa. Compie cose strane come cercare di aprire la cantina sigillata in piena notte o, dopo un misterioso omicidio, pulire il sangue dal pavimento, come se nulla fosse. Infatti in cantina vive una misteriosa presenza che si nasconde nel buio e uccide chiunque si avvicini: il Dr. Freudstein.

Lucio Fulci - la cantina degli orrori
Lucio Fulci – la cantina degli orrori

Il film ha molti riferimenti con Shining e per questo fu ingiustamente stroncato dalla critica italiana nonostante il grande successo di pubblico. È un pellicola molto equilibrata che misura saggiamente scene cruente, suspance, incedere della storia, fino a un finale esasperante in cui Il dottor Freudstein appare finalmente in tutta la sua mostruosità e tristezza. La creatura, infatti, è muta, ma si lamenta in continuazione come un bambino che piange di paura. Come in tutti i suoi film i bambini ricoprono un elemento disturbante. „No one will ever know whether children are monsters or monsters are children.“ Con questa citazione dello scrittore Henry James si chiude la pellicola.
“Quella villa accanto al cimitero” è senza dubbio il migliore film di Fulci nel genere horror.

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