FANTA SOVIET – PROLETKULT – Wu Ming
“Proletkult”: l’ultimo romanzo del mitico collettivo Wu Ming.
Come sempre Wu Ming ambienta sapientemente le sue narrazioni nei nodi cruciali della storia, utilizzando le prospettive dei perdenti, degli outsider e dei dimenticati. “54” (2002) ambientato nel 1954, anno apparentemente insignificante nei manuali di storia, “Manituana” (2007) ambientato durante la guerra fra francesi, inglesi e indiani in America settentrionale, “L’armata dei sonnambuli” (2014) ambientato durante il regime del terrore nella Francia di fine ‘700, “L’invisibile ovunque” (2015) ambientato durante la prima guerra mondiale.
PROLETKULT
Non poteva mancare il periodo storico della rivoluzione d’ottobre in cui sangue, grandi utopie e energie creative si sono sovrapposte. Per farlo usa la figura storica di Bogdanov: intellettuale, rivoluzionario, politico, scienziato e scrittore.
Ottime premesse, ma con un risultato molto deludente.
Il romanzo mischia vari generi, ma senza la brillantezza che caratterizza altri lavori (singoli e collettivi) degli scrittori bolognesi. La storia procede piuttosto grigia e pesante come i giorni in cui è ambientata: il decennale della Rivoluzione Russa. Giorni in cui il fuoco dei grandi ideale è già stato sostituito da un nuovo conformismo. Nuove parole e nuovi atteggiamenti che nascondono il consenso obbligato. Le poche voci fuori del coro sono represse o screditate, come successe a Aleksandr Bogdanov.
I momenti migliori del libro sono i ricordi romanzati dello scrittore/scienziato come il periodo in cui era medico dell’esercito russo durante la guerra, o l’interessantissimo periodo di soggiorno a Capri in cui sfidò Lenin a scacchi.
La parte fantastica che si allaccia strettamente al romanzo di Bogdanov “Stella rossa” è inaspettatamente insipida.
“Proletkult” sembra un romanzo poco ispirato che vorrebbe riflettere sul tradimento degli ideali della Rivoluzione Russa. Lodevole comunque la minuziosità della ricerca storica e l’abilità di costruire una sorta di metanarrazione di “Stella rossa”.
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