FANTA SOVIET – KOMA la versione russa di Inception.
Era da tempo che desideravo vedere “Koma” del russo Nikita Argunov. Il criptico e brevissimo teaser mostrava architetture liquide che si disgregavano e assemblavano. Strabiliante.
Le aspettative erano altissime.
Il film in realtà è uno spettacolare fantasy tutto azione e effetti speciali destinato al più ampio pubblico possibile.

IL FILM
Al suo risveglio un giovane architetto vede con sconcerto la realtà disgregarsi sotto le sue mani. In pochi attimi si ritrova in un mondo magnifico e allucinante allo stesso tempo, in cui le leggi fisiche e ottiche sono sovvertite.
Un gruppo di guerriglieri lo salva da un’entità inquietante che sembra lo voglia falciare.
La compagnia gli spiega cosa sta succedendo, dove si trova e perché. Ognuno di loro ha delle doti messe a disposizione di una “missione”.
IMPRESSIONI
“Koma” si svolge veloce nonostante le quasi due ore di lunghezza. L’intero film si regge sulle impressionanti scenografie create con una computer graphic a metà strada fra “Inception” di Christopher Nolan (2010) e un videogioco.
Veramente spettacolari le scene in cui i guerriglieri del coma saltano da un paesaggio onirico all’altro.
Solo questo, però, non basta a garantire un buon film. I personaggi sono stereotipati, le azioni scontate, i colpi di scena rovinati dagli “spiegoni”.
Gli effetti speciali vengono a noia piuttosto presto. La storia ha qualche svolta interessante, ma il film resta puro intrattenimento che mischia il gusto tamarro, tipicamente russo, alla piattezza della sceneggiatura, tipicamente statunitense.
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