GIAPPONE ISOLA SADICA – Shinya TSUKAMOTO – la nuova CARNE contro la CITTA’
I film diretti da Shinya TSUKAMOTO. Dalle Avventure del Ragazzo del Palo Elettrico (1987) a Kotoko (2011)
1987 “Le Avventure del Ragazzo del Palo Elettrico”
(mediometraggio) Gradimento: 10
Sgangheratissimo cortometraggio che ispirerà la saga di “Tetsuo“. Un ragazzo si trova proiettato nel futuro a combattere dei vampiri che, grazie a una bomba alimentata dal corpo di una donna, progettano di oscurare definitivamente il pianeta. Il destino del ragazzo è riportare, grazie al proprio palo elettrico, la luce alla fine di un epoca oscura. Parabola elettrica.
1989 “Tetsuo: the Iron Man”
Gradimento: 10
Un cult cyberpunk. “…Corpi ridotti al solo cervello e una città sempre più forte. L’uomo deve lottare contro di essa, utilizzando il proprio corpo e fare in modo che la carne si trasformi in ferro per combattere ad armi pari…” Shinya Tsukamoto.
https://www.youtube.com/watch?v=r9P-t8VX6Pw
1990 “Hiruko the Goblin”
Gradimento: 5
Un divertimento splatter. Da vedere solo per le virtuose soggettive degli schifosi ragni demoniaci e qualche scena disgustosa.
https://www.youtube.com/watch?v=sdq4jLJFDTY
1992 “Tetsuo II: Body Hammer”
Gradimento: 10
“Tetsuo è il tentativo di assimilare fisicamente i processi dello sviluppo urbanistico: una sfida lanciata ai grattacieli…per sopravvivere devi entrare in competizione con il tuo stesso corpo.” Shinya Tsukamoto.
1995 “Tokyo Fist”
Gradimento: 7
L’uomo medio, ricorrente nelle opere del regista, è represso e incapace di vivere. Occorre risvegliarlo a suon di pugni, tanto da trasformare il dolore in piacere. La violenza gli ricorda che possediamo un corpo da contrapporre alle fredde geometrie metropolitane. Nei bassifondi caldi e sudati della città si allena il corpo per combattere i grattacieli che rubano il cielo. In questa storia d’amore splatter Tsukamoto riutilizza in modo più consapevole le tematiche care a Tetsuo.
1998 “Bullet Ballet”
Gradimento: 9
In questo industrial–noir i didascalici cromatismi di “Tokyo Fist” vengono sostituiti da uno sgranato bianco e nero in cui i dettagli della città si confondono col sangue nero dei corpi. La fidanzata del protagonista viene uccisa da una gang di sbandati. Lui apparentemente continua a fare la vita mediocre di tutti i giorni, ma, parallelamente, sviluppa un feticismo nei confronti dell’arma che ha ucciso la sua donna. L’ossessione per la pistola e l’infatuazione per una sbandata, lo trascineranno nei più sordidi angoli della città, fra gang rivali, droga, musica industrial (di Chu Ishikawa ) e tanta violenza. “Bullet Ballet” è l’apice della tematica corpo/metropoli.
1999 “Gemini”
Gradimento: 7
Ambientazione storica inusuale per il regista e ispirato a un racconto di Edogawa Ranpo. La vita di un benestante medico viene sconvolta dall’arrivo di un malefico sosia che si sostituisce a lui, svelandogli molti misteri annidati in famiglia. Resta la stessa violenza malsana. Inquietante la baraccopoli di delinquenti ai margini della città.
La breve scena prima dei titoli di coda è epica quanto il finale di “Tetsuo” complice la stupenda colonna sonora di Chu Ishikawa.
2002 “A Snake of June”
Gradimento: 10
Il film più riuscito e completo di Tsukamoto. Una storia d’amore a tre dipinta di blu e bagnata da un’incessante pioggia. Perversione, malattia, dominazione, temi ricorrenti in tutti i film del regista, qui trovano per la prima volta uno sbocco più romantico e poetico. Rinko è la moglie repressa di un uomo d’affari freddo e distaccato. Le pesanti attenzioni di uno stalker porteranno la donna a ritrovare la propria sessualità perduta. Il cancro, che divora sia la donna che lo stalker, li porterà a un livello d’intimità deviato.
2004 “Vital”
Gradimento: 8
Dopo “A Snake of June” un’altra storia d’amore minimalista e malata. Hiroshi, uno studente di medicina, in un incidente stradale perde la memoria e la fidanzata. Ripresi gli studi di anatomia decide di fare pratica sul corpo della sua ex insieme a una compagna di corso innamorata di lui. Dissezionando il cadavere della sua ragazza ritrova i fili della sua vita precedente e rielabora il trauma. Una storia necrofila trattata con inusuale delicatezza.
2005 “Haze – Il Muro“(mediometraggio)
Gradimento: 6
Un lavoro piuttosto confuso, vicino ai torture porn made in USA. Indimenticabile la sgradevolissima parte iniziale in cui il protagonista, per liberarsi della catena che lo lega, sfrega i denti per tutta la lunghezza di un tubo di ferro arrugginito.
2006 “Nightmare Detective”
Gradimento: 4
La versione giapponese di Dylan Dog. In fondo né il primo né il secondo episodio sono privi di fascino, ma sono decisamente più convenzionali e si aggiungono solamente al filone J-horror inaugurato da Takashi Shimizu. Molto suggestive le scene in cui il detective sprofonda nei sogni dei “pazienti” (annegando lentamente in un enorme oceano).
2008 “Nightmare Detective 2”
Gradimento: 5
Stranamente questo secondo episodio è migliore del precedente. L’assenza di un’improbabile ambientazione poliziesca mette Tsukamoto più a suo agio con il personaggio. Qualche scena memorabile: il detective dell’incubo che entra in un sogno spogliandosi del corpo come un vestito, i volti sfondati come bambole che ossessionano gli incubi della ragazza, il fantasma della madre che galleggia in aria, la processione della scolaresca zombie.
2009 “Tetsuo: the Bullet Man”
Gradimento: 6
A vent’anni dall’uscita del primo “Tetsuo”, Tsukamoto si autocelebra con questo terzo episodio. Nulla di nuovo tanto da sembrare più un videoclip che il capitolo conclusivo della saga, ma per i nerds della serie rimane una gioia vedere questo nuovo episodio a cominciare dai titoli di testa commentati dalla martellante musica industrial dei Nine Inch Nails.
https://www.youtube.com/watch?v=XbKQpCI9xTs
2011 Kotoko
Gradimento: 10
“Kotoko“. Una pellicola decisamente dolorosa, che, nonostante la distanza stilistica dalle prime opere, rappresenta a pieno l’universo perverso, violento e poetico di Tsukamoto.