GHIACCIO un romanzo di Anna Kavan – Il gelo delle emozioni distruggerà il mondo

Ghiaccio” (1967) di Anna Kavan è un romanzo difficile, angosciante e visionario.
È uno di quei libri che non ho letto con piacere e che continua a tormentarmi con i suoi allucinanti scorci apocalittici.

La storia è piuttosto semplice, ma lo stile di Anna Kavan deraglia continuamente e porta il lettore a confondere realtà, fantasia e delirio.

Ice - Anna Kavan
Ice – Anna Kavan

Il mondo sta per essere distrutto da un cataclisma climatico: una nuova era glaciale. In questo scenario un uomo (di cui non si conosce il nome) abbandona tutto per salvare una ragazza (di cui non si sa il nome).
La sua “missione” è ostacolata da una guerra fredda che sta per trasformarsi in un conflitto nucleare.
Nulla è spiegato chiaramente, ma tutto è descritto per suggestioni attraverso gli occhi dell’uomo che deve attraversare in continuazione pericolose frontiere che dividono piccole dittature perennemente in guerra.
La ragazza, infatti, è oggetto di contesa del tiranno di una di queste nazioni così pericolosamente vicine al ghiaccio che sta ricoprendo velocemente l’intero globo terrestre.
Lui è affascinato, terrorizzato, soggiogato dal potente dittatore, tanto da sembrare più attratto da lui che dalla ragazza. Lei, al contrario, è solo un oggetto, vittima dell’egoismo di due uomini: uno che la rapisce, l’altro che la vuole salvare.
Non c’è spazio nel libro per la volontà di lei.

In “Ghiaccio” tutto è freddo. Freddo lo spietato despota, fredda la ragazza incapace di esternare qualunque emozione, freddo l’uomo nella sua ottusa determinazione, freddi tutti i personaggi del romanzo che cercano di ottenere qualche vantaggio per sopravvivere a discapito del prossimo, freddo il paesaggio tormentato dal vento rimasto senza più cibo e mezzi per riscaldare i suoi abitanti in fuga da qualcosa di indefinito e spaventoso.
Tutto avviene mentre il ghiaccio avanza dai poli verso l’equatore distruggendo ogni traccia di vita, indifferente a qualunque azione umana.

Pensai al ghiaccio che invadeva il mondo, allungando la sua strisciante ombra di morte. Nei miei incubi rimbombavano masse di ghiaccio in movimento … Sulla superficie del globo l’indistruttibile mole ghiacciata avanzava inesorabile, distruggendo ogni forma di vita.”

“Ero stanco di quella pioggia incessante, stufo di aspettare l’arrivo del ghiaccio. Giorno dopo giorno il gelo colava sulla superficie terrestre, senza arrestarsi davanti ai mari né alle montagne. Lento, ma inesorabile, continuava ad avanzare sempre più, inondando e radendo al suolo città … Non c’era modo di bloccare i giganteschi battaglioni di ghiaccio che marciavano in ordine serrato sul mondo, annientando, cancellando distruggendo ogni cosa sul loro cammino.”

Ice - Anna Kavan
Anna Kavan

ANNA KAVAN

Oltre a molte visioni angoscianti, “Ghiaccio” acquista connotazioni più inquietanti alla luce delle biografia della sua autrice, Anna Kavan (Helen Emily Woods 1901 – 1968), donna tormentata la cui vita fu segnata da eventi morbosi e traumatici come il suicidio del padre quando era bambina, il matrimonio con l’ex amante di sua madre e la morte dei due figli.

Girò il mondo e fu un personaggio amato da molte grandi scrittrici e scrittori come Anaïs Nin, J.G. Ballard, Brian Aldiss.
Tentò più volte il suicidio e fu ricoverata spesso in manicomio, anche a causa delle sue dipendenze da droga.

Ghiaccio” fu scritto in un periodo di abusi di eroina.
Il freddo ricorrente in questo suo ultimo romanzo, forse, è il continuo senso di freddo provato dagli eroinomani, ma anche quello delle emozioni congelate.

Ice - Anna Kavan
“Bracing for climate change” (2103) la bella opera di Yuko Shimizu scelta come immagine di copertina dalle edizioni 451

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